Russia Unita
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Politica nella Federazione Russa |
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Russia Unita (Edinaja Rossija, Единая Россия) è un partito politico russo.
[modifica] Storia
RU è nata nell'aprile 2001 dalla fusione di due precedenti formazioni politiche:
- "Madrepatria - Tutta la Russia", a sua volta frutto dell'unione, nel 1998, tra Madrepatria di Jurij Lužkov (sindaco di Mosca) e Tutta la Russia di Evgenij Primakov (gia primo ministro) e Mintimer Šaeymiev (già primo ministro del Tatarstan).
- "Partito Unito di Russia", di Sergei Šoigu e Aleksandr Karelin (già campione di lotta greco-romana).
RU è nato, di fatto, per sostenere Vladimir Putin, successore designato alla carica di presidente della Federazione Russa da Boris El'cin. Putin nell'agosto del 1999, con la nomina a primo ministro, ottenne dal presidente El'cin, ormai minato nella salute ed inviso alla popolazione, l'investitura a succedergli. Putin seppe riconquistare l'appoggio non solo dell'opinione pubblica, ma anche di personalità come Lužkov e Primakov che avevano da tempo preso le distanze da El'cin e creato un partito d'opposizione ("Madrepatria - Tutta la Russia"). Nel 2000, candidato ufficialmente come "indipendente", Vladimir Putin riuscì a farsi eleggere presidente. Alle elezioni legislative del 2003 RU ottenne il 38% dei suffragi (pari a 22.529.459 voti), tradottisi in 222 seggi su 450. Conseguendo tale risultato la neonata RU divenne subito primo partito di Russia, distanziando in modo significativo il Partito Comunista della Federazione Russa, secondo classificato (12,8% dei voti, 51 seggi). Tale successo già di per sé considerevole fu reso ancora maggiore dalla parallela maggioranza anche nel Consiglio Federale di Russia, nonché dal fatto che molti dei partiti minori rappresentati alla Duma (la camera bassa cui si riferiscono le elezioni legislative) non sono ostili a RU. Anche nel 2004 Vladimir Putin s'è ricandidato al posto di presidente come indipendente, ma è stato di fatto sostenuto, oltre che dall'apparato statale, anche da quello partitico di RU. In quell'occasione Putin trionfò col 71,2% dei voti (48.931.376 preferenze). Proprio per tale appoggio de facto, pur non essendoci vincoli ufficiali, RU fin dalla propria nascita è generalmente considerata il "partito del potere". I critici evidenziano come, a dispetto delle sue dimensioni elefantiache, esso mostri un'intrinseca fragilità, derivante dalla pressoché totale mancanza d'una dottrina di partito (che non sia un generico "centrismo" o un poco sviluppato "conservativismo"), da una presunta corruzione dei propri membri e dal profondo legame che c'è tra gli egregi risultati finora conseguiti e la popolarità di Putin.