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La Cinq - Wikipedia

La Cinq

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Logo di La Cinq dal 1986 al 1990
Logo di La Cinq dal 1986 al 1990

La Cinq è stata la prima televisione privata e gratuita in Francia, nata per volontà Silvio Berlusconi nel 1986.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Fondazione dell'emittente e primo avvicendamento

Berlusconi stava portando all'estero il modello Canale 5, primo grande canale commerciale italiano, e partì dalla Francia approfittando del fatto che il presidente transalpino Mitterrand decise a sorpresa di riformare il PAF (letteralmente Paesaggio Audiovisivo Francese) con l'aiuto del premier Laurent Fabius; vennero concesse due nuove licenze per emittenti private e si era prevista la privatizzazione di TF1; tuttavia l'italiano non fece tutto da solo, ma chiese aiuto al produttore Jérôme Seydoux, che fu azionista di maggioranza relativa.

L'esperimento Oltralpe ebbe una vita breve (dal 20 febbraio 1986 al 12 aprile 1992) e molto travagliata, ma non per incombenze legate al magnate italiano. Infatti, durante il governo conservatore di Jacques Chirac, l'emittente fu vista troppo vicina ai socialisti, tanto che le fu tolta la concessione rilasciata per poi vedersela restituire nel 1987, una volta ridefiniti i quadri societari (i fondatori Seydoux e Berlusconi restarono, ma entrò in società un nuovo socio, Robert Hersant). [citazione necessaria]

[modifica] Inizio delle trasmissioni

La programmazione risentì all'inizio dell'impronta italiana (il direttore dei programmi era Carlo Freccero e molti format furono forniti da Berlusconi), e il canale lavorava su poche frequenze, rilasciate col contagocce dal CSA, il Consiglio Superiore dell'Audiovisivo creato insieme all'apertura del mercato tv, creando ovvi e, alle volte, clamorosi ammanchi nella copertura: ad esempio, solo alcuni quartieri di Tolosa, la quarta città francese, poterono vedere lo show d'apertura, che fu registrato a Milano negli studi Fininvest, e che fu presentato tra gli altri da Amanda Lear. Molte star tv francesi si lasceranno attirare dal canale e vi lavoreranno, per poi abbandonare poco dopo per i bassi ascolti.

Sempre nel 1987, nascerà il punto di forza del canale: l'informazione; a settembre va in onda il primo "journal" condotto dal giornalista Jean-Claude Bourret, proveniente da TF1.

E sempre in quegli anni, La Cinq sfrutterà parecchio e con successo il Minitel, una sorta di antenato di Internet sviluppato in Francia sul Videotext: al codice 3615 La Cinq si trovavano concorsi, notizie e sondaggi. Fornì anche un numero di telefono sempre per le notizie 24 ore su 24: 36 65 10 00.

[modifica] Il secondo avvicendamento

Tra il 1990 e il 1991 Hersant, travolto dai debiti, lasciò l'emittente al Gruppo Hachette guidato da Jean-Luc Lagardère, il quale sperava da tempo di acquisire il controllo di una rete tv nazionale dopo aver fallito la conquista di TF1: dichiarò, al momento dell'accordo che credeva fosse possibile sauver La Cinq ("salvare La Cinq"). Il canale subì cambiamenti profondi, a partire dal logo – un complesso design di numeri sovrapposti creato dallo stilista Jean-Paul Goude, al posto del 5 con la stella inventato da Berlusconi e ispirato al logo di Canale 5. Anche i quadri societari cambiarono, con l'uscita di Carlo Freccero, ma Berlusconi rimase azionista e vicepresidente. Un fatto di quel periodo: La Cinq diventa il primo canale francese a trasmettere 24 ore su 24, con la notte occupata dalle notizie.

[modifica] La bancarotta e la fine

Il logo di La Cinq dopo il 1990
Il logo di La Cinq dopo il 1990

Seguì un anno difficile con molti bassi (22 trasmissioni lanciate e molte di queste chiuse, crisi del mercato pubblicitario) e pochi alti (esempio eclatante la Formula 1: strappa i diritti del 1991-1993 a TF1, tempo poche gare e rinnova fino al '98; in quell'anno vanno in onda Twin Peaks e i film Disney, l'informazione è sempre apprezzata come dimostra la copertura della prima guerra in Iraq), che si concluse con uno sciopero a dicembre, 576 licenziamenti e un bilancio in rosso per 1 miliardo di franchi, pari a circa 150 milioni di euro attuali, a causa di 3 miliardi di debiti; ma sul fronte ascolti La Cinq era terza col 13%, superando FR3 e M6 (che pure versava in difficoltà economiche). Il canale finì in amministrazione controllata, e Bourret (dall'87 a La Cinq e che poi non lavorerà più in tv) creò un associazione per difenderlo, che ebbe in poco tempo 800.000 aderenti, per poi toccare quota 1,3 milioni. Silvio Berlusconi aveva un piano per salvare il canale, ma una lobby tra TF1 e le tv pubbliche (che proposero una tv all news), le pressioni della politica, nonché l'atteggiamento del CSA, costringono il magnate al ritiro di tale piano, probabilmente perché mai sarebbe stato accettato uno straniero alla guida di una tv transalpina, in nome del patriottismo francese.

Fu Bourret ad annunciare, il 3 aprile 1992 alle 20.00, che è deciso: La Cinq morirà tra 9 giorni: sarà il 12 aprile a mezzanotte, parlando poi di pressioni politiche ed economiche volte a "uccidere" il canale.

[modifica] La morte in diretta

Alle 20.45 del 12 aprile, dopo l'ultimo telegiornale, venne effettuata l'ultima trasmissione del canale dal titolo Vive La Cinq; vi presero parte tutti i personaggi legati all'emittente, ed era presentata da Gilles Schneider (attuale presidente di France Inter), assieme alla anchorwoman Marie-Laure Augry, al direttore delle news Patrice Duhamel (ora a France 24) e naturalmente Bourret.

In poco più di tre ore vennero ripercorsi i sei anni di attività del canale, con una lunga serie di addii e l'animazione di un'eclissi totale sulle note di 2001: Odissea nello spazio che culminò a mezzanotte con la scritta in sovraimpressione "La Cinq vous prie de l'excuser pour cette interruption définitive de l'image et du son" ("La Cinq vi prega di scusarla per questa interruzione definitiva dell'immagine e del suono") seguita da un messaggio tacitiano, breve ma eloquentissimo: "C'est fini" ("È finita"). L'audience della serata aveva registrato in quei momenti circa 7 milioni di telespettatori, una percentuale di share altissima, anche perché si calcola che alla fine della sua esistenza il canale ebbe l'80% di copertura territoriale, ma ormai era troppo tardi.

[modifica] Dopo La Cinq

Nei mesi successivi, sulle riviste di programmi tv, al posto di "La Cinq" compariva la dicitura "Le trou noir" (Il buco nero). Le frequenze furono poi assegnate al canale di diffusione artistica ARTE, che partì con trasmissioni serali il 28 settembre 1992, e il palinsesto diurno fu dal 1994 riempito con le trasmissioni di La Cinquième (oggi France 5). Questo atteggiamento fu criticato da molti e considerato come un "furto" nei confronti di chi voleva creare un'altra tv privata. Bourret aveva più volte tentato di far rinascere un emittente simile a La Cinq senza riuscirci, ma l'associazione da lui fondata esiste ancora sotto il nome di "Tv Liberté".

Si sta cercando invece di ricreare La Cinq attraverso la tv via internet; tale progetto dovrebbe partire a maggio 2008 e comprenderebbe sia vecchi programmi del canale sia dei nuovi come l'informazione in diretta.

[modifica] Altre informazioni

Tra le "invenzioni" dell'emittente, vi è senza dubbio "Le journal permanent", cioè notizie ogni 15' la mattina; questo probabilmente ha ispirato la versione corrispondente italiana "Prima Pagina", attualmente in onda su Canale 5. Un'altra innovazione fu la conduzione uomo-donna. Inoltre, aveva inventato un programma, Face à France, dove un politico si confrontava con alcuni francesi comuni scelti da una società di sondaggi; tale concetto sarà ripreso da un programma di TF1 e da un altro di TVE.

Contrariamente a quanto molte fonti dicono, La Cinq non fu il primo canale nazionale generalista a morire in diretta nella storia della televisione francese. Nel 1987 infatti stessa sorte era toccata alla stazione televisiva TV6, soppressa dopo appena un anno di vita per lasciare spazio alla M6-Metropole 6. L'animazione conclusiva delle due tv presentava molte analogie. TV6, come animazione finale, mostrò infatti l'esplosione di un pianeta recante il marchio della emittente (causata da un Darth Vader nel quale veniva identificato il governo gollista di allora con a capo Chirac) e accompagnata dalle musiche di Star Wars. Una sequenza molto simile all'eclissi totale che copriva il pianeta con il logo di La Cinq.

All'ultimo "duello" (che chiudeva le notizie delle 12.45), prese parte il presidente francese Nicolas Sarkozy.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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