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Bloody Sunday (1972) - Wikipedia

Bloody Sunday (1972)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


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Motivo: Ricostruzione approssimativa, sintassi non scorrevole, italiano incerto, tono leggermente celebrativo. Segnalazione di Sergio † BC™ (Kитеммуорть!)


Bloody Sunday (Gaelico: Domhnach na Fola[1]), letteralmente "Domenica di Sangue",[2] è il termine che indica un evento storico avvenuto nella città di Derry, Irlanda del Nord, il 30 gennaio 1972, quando il 1° Battaglione del Reggimento Paracadutisti Britannico aprì il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili, colpendone 26. Tredici persone, sei delle quali giovanissime, furono colpite a morte, mentre una quattordicesima persona morì quattro mesi più tardi per le ferite riportate. Due manifestanti rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari.[3] Molti testimoni che non presero parte agli incidenti, compresi alcuni giornalisti, affermarono che i manifestanti colpiti erano disarmati. Cinque vittime inoltre furono colpite alle spalle.[4]


Il Governo Britannico condusse due inchieste:

Il "Widgery Tribunal", tenutosi in seguito al verificarsi dei fatti, prosciolse largamente l'autorità ed i soldati britannici da ogni colpa, ma fu da più parti criticato come un "insabbiamento"[5][6], compreso l'ex capo di gabinetto di Tony Blair, Jonathan Powell.

La "Saville Inquiry", stabilita nel 1998 per gettare nuova luce sui fatti (presieduta da Lord Saville di Newdigate), è ancora in corso a Maggio 2008.

Sebbene la campagna dell'IRA contro l'occupazione britannica dell'Irlanda del Nord fosse in corso già da due anni, l'eco dell'evento incoraggiò l'arruolamento nell'organizzazione.[7]

La Domenica di Sangue resta tra gli eventi più significativi delle recenti vicende dell'Irlanda del Nord, probabilmente perché l'azione fu condotta da truppe regolari, sotto gli occhi della stampa e della pubblica opinione.[8]

Indice

[modifica] Gli antefatti

In Irlanda del Nord a partire dalla fine degli anni '60 il clima politico era divenuto assai violento a seguito del conflitto che opponeva i sostenitori dell’appartenenza della provincia al Regno Unito, ai fautori della riunificazione dell’Irlanda. I primi, detti unionists, erano protestanti o di nascita protestante, discendenti dei coloni britannici giunti in Irlanda a partire dal XVI secolo, e costituivano i due terzi della popolazione nordirlandese. I secondi, detti republicans, erano cattolici o di nascita cattolica, discendenti degli antichi irlandesi, ed erano il restante terzo della popolazione ma anche la grande maggioranza sull’intera isola. Da secoli gli unionisti detenevano il monopolio del potere politico e la gran parte delle risorse economiche, emarginandone i repubblicani. Nel 1970 l’organizzazione indipendentista irlandese IRA (Irish Republican Army) aveva cominciato una intensa azione di guerriglia contro l’esercito britannico e la polizia nordirlandese (RUC, Royal Ulster Constabulary), ritenuti difensori dello status quo e schierati con gli unionisti. Dal canto loro le formazioni armate unioniste (tra cui la più importante è l’UDA, Ulster Defence Association) facevano fuoco sui repubblicani. La vita civile era ulteriormente sconvolta dagli scontri di piazza che opponevano i militanti unionisti a quelli repubblicani, e questi ultimi ai reparti antisommossa dell’esercito britannico e della polizia.

Fra le tante norme speciali emanate dal governo unionista di Stormont (la sede del parlamento nordirlandese) per cercare di far fronte ad una situazione sempre più difficile, una in particolare aveva suscitato sdegno e opposizione tra i cittadini cattolici nazionalisti ed era quella che prevedeva l'internment, ovvero la possibilità per le forze di polizia di internare una persona a tempo praticamente indefinito, solo con l' approvazione del Ministro degli Interni dell' Irlanda del Nord, senza che vi fosse obbligo di rispettare tempi procedurali per l'apertura del processo. La situazione era tale che già centinaia di nordirlandesi in gran parte repubblicani si trovavano in carcere senza alcuna prospettiva di essere rinviati a giudizio oppure rilasciati; la manifestazione di Derry (Londonderry per gli unionisti) era organizzata dalla NICRA (Northern Ireland Civil Rights Association) e in realtà era solo una delle tante che si tenevano nell'Irlanda del Nord (Ulster per gli unionisti) per protestare contro questa negazione di basilari garanzie procedurali. I paracadutisti, comandati dal Colonnello Wilford, avevano ordine di disperdere la manifestazione (non autorizzata) ed aprirono il fuoco, sostennero poi, perché fatti segno di colpi d'arma da fuoco. La sparatoria durò qualche minuto. Alla presenza di giornalisti e fotoreporter, si vide la folla disperdersi nel tentativo di sfuggire le pallottole, e per molto tempo si parlò della testimonianza di un ragazzo che fu ferito perché non poteva correre e mettersi al riparo.

[modifica] Dopo la strage

Murale a Derry. Ritratto Padre Daly che sventola un fazzoletto bianco mentre tenta di portare in salvo Jackie Duddy, ferito a morte
Murale a Derry. Ritratto Padre Daly che sventola un fazzoletto bianco mentre tenta di portare in salvo Jackie Duddy, ferito a morte

La prima conseguenza della strage fu che nei quartieri cattolici di Derry e di altre città nordirlandesi c'era la fila per unirsi all' IRA tanto che l' organizzazione ebbe dei problemi ad assorbire tutte le reclute.

Londra richiese al Primo Ministro nordirlandese, il protestante unionista B. Faulkner, i poteri in materia di ordine pubblico e giustizia, ma al rifiuto di questi emanò una norma (detta "direct rule", governo diretto) con la quale scioglieva il governo e il parlamento locali ed agiva direttamente, accrescendo ulteriormente da un lato la tensione e dall'altro i poteri dell'esercito e della polizia.

Una commissione d'inchiesta governativa, affidata a Lord Widgery, fu nominata per valutare i fatti del Bloody Sunday, ma non comminò condanne ad alcuno, accogliendo la tesi della difesa dei militari secondo la quale questi avrebbero risposto al fuoco, non avrebbero quindi attaccato per primi; in pratica, dell'accaduto, che quasi unanimemente è definito "strage", non furono rintracciate responsabilità penali. Sembra invece sempre più certo che nessuno dei dimostranti fosse armato.

Molti studiosi hanno sostenuto che l'istituzione della commissione Widgery sia stata il frutto di una frenetica trattativa fra il governo di Londra ed i dirigenti dell'IRA, e la tesi sembrerebbe trovare ulteriori argomentazioni nella registrazione dell'incremento dell'attività militare dell'esercito clandestino (si suppone per ritorsione) dopo il verdetto assolutorio.

Altre ipotesi sono state avanzate, cui si attribuisce minor credito, ed una vorrebbe che il Bloody Sunday fosse più o meno stato intenzionalmente attuato, per provocare una reazione emotiva generale che potesse giustificare una repressione armata definitiva. Per quanto non inverosimile, e quindi non da escludersi a priori, questa teoria non tiene conto delle pesanti ripercussioni effettivamente prodottesi presso la pubblica opinione già in madrepatria, dove la privazione di alcuni diritti costituzionali provocò ulteriore (e grave) dissenso, anche perché la discussa norma non era stata pubblicizzata come d'ordinario e molti inglesi non ne erano perciò a conoscenza prima d'allora, ed evocò una prevedibile ondata di simpatia, quasi di vicinanza nel cordoglio, per gli irlandesi.

Si ritiene che nel lungo periodo l'eccidio del Bloody Sunday abbia radicalizzato la popolazione repubblicana cattolica del Nord Irlanda, spostandone i consensi dalle organizzazioni pacifiche all'IRA, e facendone mutare le rivendicazioni dal riconoscimento dei propri diritti civili e politici all'indipendenza dal Regno Unito con contestuale riunificazione dell'Irlanda.

[modifica] La costante attualità dei fatti

Memorial, il monumento a memoria nel Bogside di Derry
Memorial, il monumento a memoria nel Bogside di Derry

Unitamente all'esito della prima inchiesta, il fatto in sé rimane, a distanza di più di trent'anni, sospeso come una pesantissima ombra sui rapporti fra Gran Bretagna, Repubblica d'Irlanda, unionisti e repubblicani del Nord dell'isola, e tuttora l'argomento è trattato con malcelata tensione e vividissima attenzione.

Nel 1998 il premier inglese Tony Blair, probabilmente a margine delle trattative con il Sinn Féin, istituì una nuova commissione d'inchiesta che avrebbe dovuto esaminare nuove risultanze di indagine non note a Lord Widgery. La commissione è tuttora in lavori e ne è a capo Lord Saville di Newdigate; non ha ancora redatto la relazione finale (si tratta di un organo inquirente, non giudicante), attesa per l'estate del 2005. Nonostante siano trascorsi più di due anni, tuttora la commissione non ha concluso il suo lavoro.

Nel Bogside, il quartiere di Derry in cui avvenne la strage, è nel frattempo stata creata una importante raccolta di murales, con ovvie finalità di memoria di questo e di altri fatti di sangue connessi al conflitto, il cui più famoso descrive Edward Daly (successivamente ai fatti, vescovo cattolico della città, noto anche per le sue coraggiore prese di posizione) mentre collabora al salvataggio dei feriti.

Il primo tra tutti a dedicare una canzone a tale, drammatico, evento è stato John Lennon pochi mesi dopo l'accaduto, nel giugno 1972, nell'album Some Time in New York City. Successivamente, diversi anni dopo (1983) il noto gruppo musicale degli U2 ha dedicato ai fatti la celebre canzone Sunday Bloody Sunday. Nel 2002 il regista Paul Greengrass ne ha fatto un omonimo film.

[modifica] Note

  1. ^ CAIN: Posters - Examples of Bloody Sunday Posters
  2. ^ Nel gergo inglese, bloody ("sanguinoso") viene spesso usato senza specifico riferimento al significato letterale, a scopo enfatico, in modo simile all'italiano "dannato"; in particolare, every bloody sunday è una locuzione comune che si può far corrispondere a "ogni maledetta domenica". Quando applicata a casi di violenza, come la Bloody Sunday del 21 novembre 1920 a Dublino, l'aggettivo torna a implicare il suo significato letterale.
  3. ^ 'Bloody Sunday', Derry 30 January 1972 - Names of the Dead and Injured CAIN Web Service, 23 March 2006. Retrieved 27 August 2006.
  4. ^ Extracts from 'The Road to Bloody Sunday' by Dr. Raymond McClean Retrieved 2007-02-16.
  5. ^ David Granville. More 'butcher' than 'grocer'. The Morning Star, 28 July, 2005. URL consultato il 2007-05-18.
  6. ^ Nick Cohen. Schooled in scandal. The Guardian, 1 February, 2004. URL consultato il 2007-05-18.
  7. ^ Peter Pringle & Philip Jacobson. Those Are Real Bullets, Aren't They?. London, Fourth Estate, 2000. ISBN 1-84115-316-8 P. 293: "Youngsters who had seen their friends die that day flocked to join the IRA..."
  8. ^ Eamonn McCann. The Bloody Sunday Inquiry - The Families Speak Out. London, Pluto Press, 2006. ISBN 0-7453-2510-6 P. 4-6

[modifica] Collegamenti esterni

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