Andrea Cosentino
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Andrea Cosentino (Chieti, 1967) è un drammaturgo, attore e regista italiano di teatro.
Da giovanissimo frequenta una scuola di prosa, ma si indirizza ben presto verso il teatro di ricerca, frequentando – tra gli altri – anche un laboratorio con Dario Fo presso la Libera Università di Alcatraz. Sempre durante l'apprendistato si trasferisce a Parigi dove segue l'insegnamento di “teatro gestuale” di Philippe Gaulier della scuola mimica e clownesca di Jacques Lecoq: si tratta di un insegnamento fondamentale per i suoi futuri lavori, in cui il racconto (l'esposizione verbale di una storia) si accompagna infatti ad una certa performatività pantomimica.
È autore ed attore di vari spettacoli a-solo tra cui si ricorda La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce' (1998), Antò le Momò (2000), L'Asino albino (2004) e Angelica (2005). Questi ultimi due spettacoli sono stati recentemente publicati a stampa da Editoria&Spettacolo.
Nel corso della sua carriera ha anche lavorato – in veste di attore – con diverse compagnie: il Drammateatro, il Lanciavicchio, Ruotalibera di Roma e la Compagnia del regista Massimilano Civica. Si è laureato all'università di Roma con una tesi sui “maggi” e sulle improvvisazioni in ottava rima della campagna toscana, poi confluita nel volume La scena dell'osceno, Odradek edizioni, 1998.
Nell'estate 2007 ha presentato il suo ultimo lavoro, Antò le Momò. Avanspettacolo della crudeltà: una pièce, secondo la poetica dell'autore-attore, fondata su di un bailamme caotico tra comico e tragico, con parodie di Artaud e di vecchie contadine, delle fiction televisive e della cretineria contemporanea (la strage di Erba).
Nei suoi monologhi il comico ed il tragico si fondono, con l'intento di scandagliare le verità più amare ed inconfessabili della società e della vita umana. Mette in scena un campionario parodico di stereotipi sociali dell'"Italietta" contemporanea (alla Verdone, osservano alcuni), ma la sua satira non si limita alla facile caricatura, arricchendosi secondo alcuni di intenti metafisici, filosofici ed esistenziali tanto che alcuni dei personaggi che evoca finiscono per acquisire una dimensione poetica inaspettata ed inconsapevole.
Si è soliti ascrivere la sua produzione al teatro di narrazione: Cosentino apparterrebbe dunque alla cosiddetta "seconda generazione" della narrazione, insieme con Ascanio Celestini, Giulio Cavalli, Davide Enia, Mario Perrotta. Tuttavia Cosentino arricchisce e fonde il narrare scenico con una performatività derivata dal cabaret televisivo (non a caso ha anche partecipato alla trasmissione TV di Italia 1 Ciro presenta Visitor). In questo, il suo lavoro sembra piuttosto accostarsi a quella "non-scuola romana" cui alcuni hanno ascritto anche Daniele Timpano ed autori-attori eclettici come il pugliese Oscar De Summa.
[modifica] Bibliografia
- C.R. Antolini (a cura di), Andrea Cosentino. L'apocalisse comica, Editoria & Spettacolo, 2008 (con i testi de L'asino albino e Angelica e saggi critici a firma di Soriani, Scarpellini, Garrone)
- Andrea Balzola, L'asino albino di e con Andrea Cosentino, in http://www.trax.it/olivieropdp/mostrarecensioninew.asp?num=64&ord=60
- Anna Maria Monteverdi, Autoritratto dell'artista da (non) narratore, in http://www.trax.it/olivieropdp/mostranew.asp?num=66&ord=25
- Attilio Scarpellini, Il racconto impossibile di Andrea Cosentino, in http://www.lettera22.it/showart.php?id=3402&rubrica=83
- Diego Passera, Il teatrino delle Meraviglie di Andrea Cosentino, in <<Atti & Sipari>>, numero 1, ottobre 2007
- Simone Soriani, Le polifonie di un clown postmoderno. Il teatro di Andrea Cosentino, in <<Prove di drammaturgia>>, XI, 2, dicembre 2005; ID., Cosentino e Timpano: oltre il teatro di narrazione, in «Hystrio», XXI, 1, 2008
- Daniele Timpano, L'onestà del comico, in http://www.amnesiavivace.it/sommario/rivista/brani/pezzo.asp?id=202
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