Walter Scott
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Sir Walter Scott, 1º Baronetto (Edimburgo, 15 agosto 1771 – 21 settembre 1832), è stato uno scrittore, poeta e romanziere scozzese, la cui vasta produzione letteraria è nota in tutta Europa. Per la sua fama è considerato lo scrittore nazionale scozzese.
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[modifica] Biografia
Walter Scott nasce il 15 agosto del 1771 ad Edimburgo da una famiglia di nobili ed antiche origini. Data la salute cagionevole, il giovane Scott trascorse i suoi primi anni di vita in una fattoria nella campagna scozzese e, più precisamente, in quella zona conosciuta come “Border”; si tratta di un territorio piuttosto isolato, il confine fra le Highlands e le Lowlands, ma che ha conservato inalterati quelli che sono i tratti peculiari della tradizione scozzese, in particolare le ballate. Questi anni di vita trascorsi a contatto con il folklore locale influenzeranno enormemente la produzione successiva di Scott, sia per quanto riguarda l’ambito poetico che per i suoi romanzi. In particolare, egli fu fortemente colpito dai racconti dell’ultima insurrezione scozzese, la battaglia di Culloden del 1746 e le dure conseguenze che essa ebbe sia su coloro che vi presero fisicamente parte, sia sugli animi della popolazione locale.
Essendo il padre un affermato avvocato, Scott fu indirizzato agli studi legali e fu iniziato alla professione forense: pur non rispecchiando il suo vero interesse, la legge sarà un aspetto preponderante nella sua produzione letteraria; in essa Scott vede il cambiamento sociale nel corso dei secoli, il passaggio da una società arcaica ad una moderna.
Scott cominciò la sua carriera di scrittore come traduttore di opere del romanticismo tedesco: nel 1795 traduce la Lenore (Leonora) di Bürger e nel 1799 il Götz von Berlichingen di Goethe. Influenzato dalla lettura della raccolta di ballate di Thomas Percy Reliques of Ancient English Poetry, ne pubblica una lui stesso: Minstrelsy of the Scottish Border (1802-03) diventerà un vero e proprio manifesto della Scozia.
Negli stessi anni comincia a dedicarsi alla composizione di brevi poemi, sempre di argomento scozzese, che pubblica nell’arco di pochi anni: The Lay of the Last Minstrel (1805), Marmion (1808), The Lady of the Lake (1810), The Vision of Don Roderick (1811), Rokeby (1813), The Bridal of Triermain (1813), The Lord of the Isles (1815) e Harold the Dauntless (1817). Già in queste prime composizioni è facile riscontrare la presenza di quegli elementi che maggiormente caratterizzeranno le sue successive opere in prosa: l’influsso del romanzo gotico e l’interesse per la storia e le usanze tipiche del proprio paese.
Nel 1804 Scott acquistò, insieme ai fratelli Ballantyne, una tipografia; grazie ai buoni risultati dell’impresa, nel 1811 comperò quella che resterà la sua dimora fino alla fine dei suoi giorni, il castello di Abbotsford. Ma il fallimento della tipografia del 1813 lo costrinse ad un incessante lavoro per poter assolvere a tutti i debiti e per poter mantenere la propria casa.
Nel 1814 Scott pubblicò Waverley che è universalmente considerato come il primo romanzo storico: già nel 1805 abbiamo notizie della sua composizione, ma il lavoro venne abbandonato fino al 1813 quando Scott, spinto da necessità economiche, fu costretto a portarlo a termine. Egli pubblicò l’opera in forma anonima per timore che al pubblico potesse risultare sgradita, ma, in realtà, essa ottenne un notevole successo fin dalla sua prima apparizione. Alla base di ciò stanno, molto probabilmente, alcune delle caratteristiche fondamentali di tutti i suoi romanzi: il particolare riguardo per il folklore locale; le ampie descrizioni di paesaggi ed eventi storici basate su studi approfonditi ed esperienze personali; la grande forza insita dei dialoghi; l’eroe “non eroe” da contrapporsi all’eroe “epico” tipicamente romantico; l’influsso del romanzo gotico, genere che stava ottenendo enormi successi proprio in quegli anni.
Assieme a Waverley, Guy Mannering (1815) e The Antiquary (1816) formano la cosiddetta “trilogia scozzese” che ebbe il merito di aprire, per la prima volta nella storia, il sipario su di una terra e di una popolazione che non aveva mai goduto del dovuto rispetto nel corso dei secoli. A questi primi romanzi seguì una produzione incessante di opere di argomento sia scozzese che vario: ricordiamo le quattro serie di Tales of my Landlord (1816; 1818; 1819; 1831), di cui fanno parte i famosi Old Mortality, The Heart of Midlothian, The Bride of Lammermoor, A Legend of Montrose, Rob Roy. Nel 1820 Scott fu nominato baronetto, ma lo stesso anno venne nuovamente coinvolto, anche se indirettamente, nel fallimento dei suoi editori, cosa che lo costrinse nuovamente a dedicarsi alla composizione di opere per assolvere ad un debito non completamente suo. Del 1823 è il famoso Ivanhoe che trasfigura il conflitto anglo-scozzese nel conflitto normanno-sassone all’epoca di Riccardo Cuor di Leone.
Nel 1827-28 diede il via ad una nuova serie di romanzi, The Chronicles of the Canongate che parlano sempre della popolazione scozzese, ma concentrandosi, questa volta, sulla fasce più umili e disagiate di essa. Scott muore il 21 settembre del 1832.
[modifica] Opere
- The Chase (tradotta) (1796)
- William and Helen, Two Ballads from the German (tradotta) (1796)
- Goetz of Berlichingen (tradotta) (1799)
- The Minstrelsy of the Scottish Border (1802-1803)
- The Lay of the Last Minstrel (1805)
- Ballads and Lyrical Pieces (1806)
- Marmion (1808)
- The Lady of the Lake (1810)
- The Vision of Don Roderick (1811)
- The Bridal of Triermain (1813)
- Rokeby (1813)
- The Border Antiquities of England and Scotland (1814-1817)
- Waverley (1814)
- The Field of Waterloo (1815)
- Guy Mannering (1815)
- The Lord of the Isles (1815)
- The Antiquary (1816)
- Paul's Letters to his Kinsfolk (1816)
- Tales of my Landlord, 1st series, The Black Dwarf and Old Mortality (1816)
- Harold the Dauntless (1817)
- Rob Roy (1818)
- Tales of my Landlord, 2nd series, The Heart of Midlothian (1818)
- Provincial Antiquities of Scotland (1819-1826)
- Tales of my Landlord, 3rd series, The Bride of Lammermoor and A Legend of Montrose (1819)
- Ivanhoe (1819-1820)
- Tales from Benedictine Sources, consisting of The Abbot and The Monastery (1820)
- Kenilworth (1821)
- Lives of the Novelists (1821-1824)
- The Fortunes of Nigel (1822)
- Halidon Hall (1822)
- Peveril of the Peak (1822)
- The Pirate (1822)
- Quentin Durward (1823)
- Redgauntlet (1824)
- St. Ronan's Well (1824)
- Tales of the Crusaders, consisting of The Betrothed and The Talisman (1825)
- Woodstock (1826)
- Chronicles of the Canongate, 1st series, The Highland Widow, The Two Drovers and The Surgeon's Daughter (1827)
- The Life of Napoleon Buonaparte (1827)
- Chronicles of the Canongate, 2nd series, The Fair Maid of Perth (1828)
- Religious Discourses (1828)
- Tales of a Grandfather, 1st series (1828)
- Anne of Geierstein (1829)
- History of Scotland, 2 vols. (1829-1830)
- Tales of a Grandfather, 2nd series (1829)
- The Doom of Devorgoil (1830)
- Essays on Ballad Poetry (1830)
- Tales of a Grandfather, 3rd series (1830)
- Letters on Demonology and Witchcraft (1831)
- Tales of my Landlord, 4th series, Count Robert of Paris and Castle Dangerous (1832)
- The Bride of Lammermoor
- The Fair Maid of Perth
- The Lady of the Lake
- Young Lockinvar
- The Bishop of Tyre
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