See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Teleriscaldamento - Wikipedia

Teleriscaldamento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tubature per teleriscaldamento a Tubinga, in Germania
Tubature per teleriscaldamento a Tubinga, in Germania

Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento (di abitazioni, scuole, ospedali ecc.) che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore (detti fluido termovettore) proveniente da una grossa centrale di produzione alle abitazioni e ritorno alla stessa centrale. La distribuzione effettuata con acqua calda, circa 80 - 90 °C, riduce tutta una serie di problematiche relative alla posa delle tubazioni e alle dilatazioni termiche delle stesse, non trascurabili con l'utilizzo di acqua surriscaldata o del vapore. Le centrali di produzione possono sfruttare diversi combustibili per produrre il calore necessario: gas naturale, oli combustibili, carbone, biomassa o anche rifiuti. La produzione di calore può essere anche associata a quella di energia elettrica: si parla in questo caso di cogenerazione.

A destinazione il fluido termovettore riscalda, attraverso uno scambiatore di calore acqua-acqua o vapore-acqua (generalmente a piastre), l'acqua dell'impianto di riscaldamento della abitazione. Lo scambiatore, che in pratica sostituisce la caldaia o le caldaie, può produrre anche acqua di uso sanitario.

In Italia lo scambiatore è soggetto, come le caldaie, alle normative e controlli ISPESL ed alla direttiva europea PED sugli apparecchi a pressione. Ogni impianto deve inoltre anche essere certificato secondo la legge 46/90.

La tecnologia del teleriscaldamento è molto diffusa nel Nord Europa, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia. La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento, all'inizio degli anni '70, è stata Brescia, seguita negli anni '80 da Torino che oggi possiede la rete di teleriscaldamento più estesa d'Italia; buone reti di TLR esistono anche a Reggio Emilia, Verona, Milano, Forlì, Mantova, Imola, Bologna, Ferrara,Lodi,Bardonecchia,Legnano,Cavalese,Brunico ecc. La tecnologia è adoperata spesso per riscaldare molti edifici pubblici, ad esempio certe case popolari dell'Aler a Milano e altrove.

Indice

[modifica] Efficienza

Centrale di teleriscaldamento di Zurigo
Centrale di teleriscaldamento di Zurigo

In quanto impianto centralizzato di enormi dimensioni, la centrale di teleriscaldamento è molto più efficiente di qualunque caldaia condominiale: non solo per le tecnologie più avanzate di cui fa uso, ma anche perché, mentre una caldaia piccola (specie se collegata a un solo appartamento) si spegne e riaccende in continuazione man mano che la casa si riscalda e poi raffredda, in una caldaia più grande tutte queste oscillazioni della domanda si compensano a vicenda permettendole di funzionare continuamente alla stessa potenza, il che aumenta di molto l'efficienza. Inoltre, un grande impianto anche dal punto di vista delle emissioni inquinanti è controllato molto di più di qualsiasi caldaia privata (si ricorda che nel milanese si stima che nel periodo invernale gli impianti di riscaldamento siano l'origine della metà delle polveri sottili emesse, perciò il comune di Milano dal 1 novembre 2005 vieta l'accensione di impianti di riscaldamento alimentati a carbone o olio combustibile). Perciò il teleriscaldamento, sostituendosi a molte caldaie inefficienti e inquinanti, può costituire un miglioramento energetico-ambientale superiore a quello – già notevole – calcolabile misurando semplicemente le "calorie estratte".

La distanza dei luoghi scaldati rispetto alla centrale, oltre un certo limite di alcuni chilometri, comporta delle eccessive dispersioni di calore durante il tragitto, che non rendono più conveniente il teleriscaldamento dal punto di vista economico e termodinamico. All'aumentare della distanza si anche possono rendere necessarie delle stazioni intermedie che aumentino la pressione e la temperatura dell'acqua.

[modifica] Condizionamento

Un lato che è in via di sviluppo è lo sfruttamento del calore per il condizionamento. Questa tecnologia, attualmente poco diffusa, era alla base del primo frigorifero del '700, alimentato a carbone, che sfruttava il calore della combustione per azionare un circuito in cui una sostanza era in grado di trasferire il calore da un ambiente all'altro. In numeri, fornendo 1 Kwh di calore (di almeno 70/80°C), è possibile asportare da un ambiente 0,7 Kwh termici e creare 1,7 Kwh sotto forma di calore a bassissima temperatura (sotto i 55°C), utile quindi per il riscaldamento e per la creazione di acqua calda per usi sanitari.

I condizionatori elettrici consumano elettricità per produrre il calore necessario; in questo modo si ha una degradazione di un'energia pregiata per ottenere la quale si è precedentemente degradata altra energia, generalmente in centrali termoelettriche il cui rendimento si aggira generalmente sul 40% e che disperdono nell'ambiente il resto dell'energia sotto forma di calore: si ha dunque un doppio spreco, perché da un lato non si sfrutta del calore prezioso, e dall'altro si spreca l'elettricità prodotta.

Pertanto, utilizzare direttamente una fonte di calore per produrre freddo costituisce un aumento dell'efficienza e un risparmio energetico, specie se il calore proviene da un impianto di teleriscaldamento che ceda il calore di scarto di altri processi, come accade nella cogenerazione e nell'incenerimento.

Il forno della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco
Il forno della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco

[modifica] Il teleriscaldamento in Italia

[modifica] Il teleriscaldamento in Alto Adige

Dato che il 42% del territorio dell'Alto Adige è ricoperto da foreste e boschi, questo permette alla regione di usufruire a pieno di questa fonte d'energia pulita e rinnovabile quale il legname. Infatti il legname ha un valore neutro di CO2, e non si esaurisce dato che la foresta si rigenera in continuazione. In Alto Adige si ha infatti una ricrescita del legname di oltre 85.000 metri solidi, e di questi solo la metà viene utilizzata ogni anno[citazione necessaria]. Analizzando questi dati si può capire che lo sfruttamento di questo materiale è davvero un sistema intelligente, e allo stesso tempo serve per la manutenzione boschiva.

Dal 1994, in Alto Adige sono state costruite ben 32 centrali di teleriscaldamento alimentate a Biomassa, ed altre ancora ne sono in progettazione. In particolare in val Pusteria, ben 12 comuni utilizzano questo tipo di riscaldamento, come ad esempio a Dobbiaco, dove è stata inaugurata nel 1998 una delle centrali più grandi, che è stata ampliata nel 2005.[citazione necessaria]

[modifica] Il teleriscaldamento in Lombardia

Altro esempio di teleriscaldamento è la città di Brescia, dove un singolo termovalorizzatore ricava dalla distruzione dei rifiuti il calore per riscaldare l'intero Comune.

Le utenze domestiche possono scegliere fra la precedente rete a metano oppure il teleriscaldamento, gestito dalla municipalizzata locale ASM Brescia.

Un effetto curioso è la minor frequenza di nebbia nei tratti stradali dove l'asfalto è "scaldato" dalle condutture del teleriscaldamento.

Un esempio delle tecnologie avanzate che si possono sfruttare col teleriscaldamento è l'ambizioso programma annunciato per Milano. Infatti sotto la città di Milano c'è una falda d'acqua che si mantiene a 15 °C anche d'inverno, e che si è pensato di sfruttare tramite pompe di calore (teleriscaldamento geotermico), che consentono un forte risparmio energetico. Un esempio è la centrale di Figino (MI). Si prevede di usare centrali termiche a pompa di calore per teleriscaldare decine di migliaia di appartamenti: persone secondo il piano del maggio 2007, 250 000 persone,[1] salite a 400 000 dopo la fusione con ASM Brescia a formare a2a[2]

Altri esempi sono la centrale di Tirano (SO) e quella di Sellero (BS)

[modifica] Note

  1. ^ Via al teleriscaldamento, bollette ridotte, Corriere della sera Milano, 29 maggio 2007.
  2. ^ Piano salute e ambiente. “Più qualitá alla tua vita”, al via la campagna di comunicazione del comune di Milano, 1° ottobre 2007.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -