Tancredi di Sicilia
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Tancredi di Sicilia (1138/1139[citazione necessaria] - 20 febbraio 1194), più propriamente Tancredi di Lecce, fu Conte di Lecce (1149-1154 e 1169-1194), Re di Sicilia (1189-1194), della dinastia dei Normanni, famiglia d'Altavilla.
[modifica] Biografia
Tancredi, figlio naturale di Ruggero III di Puglia (il figlio maggiore di Ruggero II di Sicilia) e di Emma Accardo di Lecce, divenne conte di Lecce nel 1149. Morto Ruggero II, Tancredi fu costretto all'esilio a Costantinopoli da Guglielmo I di Sicilia (Guglielmo il Malo) che temeva per il proprio trono e ritornerà in Sicilia solo dopo l'assunzione del trono da parte di Guglielmo II di Sicilia (Guglielmo il Buono) (1169).
Quando morì Guglielmo il Buono, non essendovi discendenti diretti, si pose il problema della successione. In punto di morte, Guglielmo avrebbe indicato Costanza d'Altavilla ad erede ed obbligato i cavalieri a giurarle fedeltà, accettando a sorpresa le nozze di questa con Enrico VI di Germania figlio dello svevo Federico il Barbarossa. Inoltre, Costanza era figlia legittima di Ruggero II e zia paterna dello stesso Tancredi, ma allora era molto forte l'opposizione dei cavalieri normanni alla dinastia imperiale sveva in Sicilia. Una parte della corte sperando anche nell'appoggio papale, invece simpatizzava per Tancredi, che era riuscito ad ottenere una certa stima come comandante militare ed era, anch'egli, discendente di stirpe normanna. Inoltre, essendo l'imperatore Federico il Barbarossa impegnato nella crociata in Terra Santa, Enrico VI e Costanza erano costretti a rimanere nel Regno di Germania allora in una situazione particolarmente delicata ed a distogliere l'attenzione dalla Sicilia. In questo contesto, nel novembre 1189, Tancredi fu incoronato a Palermo Re di Sicilia. Il Papa, che non vedeva di buon occhio un unico sovrano della casata degli Hohenstaufen dalla Germania alla Sicilia, approvò e riconobbe l'elezione.
Quando Enrico successe nel trono al padre, decise subito di riconquistare la Sicilia, supportato anche dalla flotta della marineria pisana, da sempre fedele all'imperatore. Tuttavia, la flotta siciliana riuscirà a battere la marineria pisana e l'esercito di Enrico, a causa di una serie di eventi sfortunati (fra tutte una pestilenza), fu decimato. Inoltre, Tancredi riuscì, anche, a catturare ed imprigionare la zia Costanza, moglie di Enrico. Per il rilascio dell'imperatrice il Conte di Lecce pretenderà che Enrico scenda a patti con un accordo di tregua. Quale gesto di buona volontà, acconsentì a consegnare Costanza a Papa Celestino III, che si era offerto quale mediatore; durante il viaggio verso Roma, però, il convoglio fu attaccato da una guarnigione imperiale e l'Imperatrice liberata. Tancredi perse così il prezioso ostaggio, e la tregua non venne stipulata.
Tancredi morì di una malattia non meglio precisata nel 1194, mentre era impegnato in una campagna nella parte peninsulare del regno per ridurre all'obbedienza i suoi vassalli di fede imperiale. La sua successione fu molto travagliata. Tancredi aveva indicato come successore, prima, il figlio Ruggero, che però era morto nel 1193, e, quindi, l'altro figlio Guglielmo con la reggenza della moglie Sibilla di Medania, sino alla maggiore età.
Morto Tancredi, Enrico riuscirà a salire al trono di Sicilia solo con un sanguinoso intervento armato nel 1194, ponendo così fine all'esistenza autonoma del Regno di Sicilia.
[modifica] Discendenza
Dall'unione di Tancredi con Sibilla di Medania (anche Sibilla di Acerra), sarebbero nati:
- Ruggero III di Sicilia, (1175-1193) sposato nel 1193 con Irene (1180-1208), figlia dell'imperatore Isacco Angelo;
- Guglielmo III di Sicilia (1185-1198), Re di Sicilia (24 febbraio-24 dicembre del 1194);
- Maria Albina (m. dopo il 1216[citazione necessaria]), Contessa di Lecce, sposa 1) Gualtieri III di Brienne (m. 1205) [citazione necessaria] e 2) Giacomo di Sanseverino
- Costanza sposa 1213 Pietro Ziani doge di Venezia (+1229)
- Medania;
- Valdrada sposa Jacopo Tiepolo doge di Venezia[citazione necessaria]
[modifica] Voci correlate
Predecessore: | Re di Sicilia | Successore: | |
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Guglielmo II | 1189–1194 | Guglielmo III |