Stendhal
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Stendhal (pseudonimo di Henri Beyle; Grenoble, 23 gennaio 1783 – Parigi, 23 marzo 1842) è stato uno scrittore francese.
Scelse lo pseudonimo di Stendhal in omaggio a Johann Joachim Winckelmann, fondatore dell'archeologia moderna, nato a Stendal in Sassonia-Anhalt (Germania).
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[modifica] Vita
Nacque a Grenoble in Via dei Vecchi Gesuiti (oggi Jean-Jacques Rousseau) in una famiglia borghese; la madre, alla quale era molto legato, morì quando lui aveva appena sette anni. Il padre invece venne imprigionato nel 1794 durante il terrore e lo affidò ad un precettore, l'abate Raillane.
Nel 1796 entrò alla scuola di Grenoble e nel 1799 si recò a Parigi dove ottenne un impiego presso il Ministero della Guerra, dove lavorava anche il cugino Pierre Daru.
L'anno successivo partì per l'Italia, come sottotenente nei dragoni. Il soggiorno italiano gli dette l'opportunità di conoscere la musica di Domenico Cimarosa e di Gioachino Rossini (del quale scrisse una celebre biografia, Vita di Rossini) nonché le opere di Vittorio Alfieri; nel 1801 partecipò alla campagna d'Italia nell'esercito napoleonico, servendo nello Stato maggiore del generale Stéphane Michaud. Fu a Brescia per tre mesi come aiutante di campo del maresciallo Michaud, ospite nei palazzi delle maggiori famiglie nobiliari.
Del suo soggiorno manterrà un ricordo profondo. La coinvolta partecipazione alla vita mondana dei salotti bresciani rimane testimoniata nei suoi diari, nei quali compare anche il racconto della violenta gelosia d'un conte bresciano.
In quegli anni Stendhal entrò in contatto con gli intellettuali della rivista Il Conciliatore, e si avvicinò alle esperienze romantiche.
Nel 1802 si congedò dall'esercito assumendo la posizione di funzionario dell'amministrazione imperiale in Germania, Austria e Russia, ma senza partecipare alle battaglie dell'esercito napoleonico.
Nello stesso anno divenne amante di Madame Rebuffel, la prima della decina di amanti delle quali si conobbe nome e cognome, e la seguì a Marsiglia dandosi al commercio, senza grandi motivazioni e con scarsi risultati.
Ma questi anni di apprendistato ebbero una grande influenza sul personaggio di Julien Sorel nel "Il rosso e il nero".
Fu nominato revisore al Consiglio d'Estate il 3 agosto 1810.
Nel 1812 lavorò a "La storia del disegno italiano". In agosto fu inviato a Mosca dove fu testimone dell'incendio che rase la città dopo l'entrata della Grande armata in settembre. A novembre, durante la ritirata russa, perse il manoscritto.
Nel 1814, con la caduta di Napoleone, partì alla volta dell'Italia e, istallatosi a Milano, si ritrovò trentunenne con l'amante Angéla Pietragrua. Visitò per la prima volta Parma, la città che ispirò il suo celebre romanzo "La Certosa di Parma". Due anni dopo pubblicò Roma, Napoli e Firenze, un inno di simpatia per l'Italia. Nel 1817 scrisse "A Milano e sui laghi lombardi", decantando il Lago di Como come uno dei paesaggi più belli del mondo.
Nel 1818, lavorò alla Vita di Napoleone; fu anche l'anno del grande incontro con Mathilde Dembowski (Métilde), con la quale visse intense passioni. Nel 1821, accusato di simpatia per i carbonari (strettamente collegata alla simpatia verso Vanina Vanini) fu espulso da Milano. Nel 1823 visitò la Cella del Tasso a Ferrara.
Fu il periodo delle opere sull'Italia e sull'amore. Roma, Napoli, Grenoble, Parigi, e poi per la prima volta, Londra: delinearono quasi un vagabondaggio per l'Europa. A Parigi iniziò la collaborazione ad un giornale, attraverso il quale poté delineare il suo programma essenzialmente romantico, caratterizzato ed avvalorato dal riconoscimento della storia quale componente fondamentale della letteratura.
Dopo la morte del padre, entrò a far parte dei migliori circoli letterari fintanto ad averne uno proprio con seguaci come lo scrittore Prosper Mérimée. Nel 1827 pubblicò il suo primo romanzo, Armance, poi, nel 1830 Il rosso e il nero, influenzato dalla rivoluzione di luglio.
Nel 1831 fu a Trieste poi fu nominato console a Civitavecchia e reiniziò i suoi viaggi.
Nel 1833, Stendhal discese il Rodano da Lione a Marsiglia in compagnia di George Sand e di Alfred de Musset.Quindi, si spostò in Italia, e verso la fine del 1837, effettuò due lunghissimi viaggi nella madrepatria. Nel 1839 si recò a Napoli accompagnato dall'amico Mérimée.
Nel 1841 ebbe un primo colpo apoplettico e fece rientro nella capitale francese; morì dopo aver terminato il suo capolavoro "La Certosa di Parma", nella notte tra il 22 e il 23 marzo 1842 di un attacco cardiaco.
Riposa al cimitero di Montmartre a Parigi; la dicitura sulla tomba reca l'iscrizione "Henry Beyle milanese".
[modifica] Opere
Stendhal lasciò numerosi saggi, fra i quali si ricordano:
- Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815)
- Storia della pittura in Italia (1817)
- Sull'amore (1822)
- Racine e Shakespeare (1823)
- Vita di Rossini (1823)
- Passeggiate a Roma (1829)
- Ricordi di egotismo (postumo, 1893)
- Ricordi di un turista (1838)
Ma la sua notorietà si legò soprattutto ai famosissimi quattro romanzi:
- Armance (1826)
- Il rosso e il nero (1830)
- La Certosa di Parma (1839)
- Lucien Leuwen (postumo, 1894)
Armance fu ispirato dalla relazione con Matilde Viscontini Dembowski e rappresentò il primo esempio di romanzo nel quale la vicenda amorosa veniva ambientata storicamente, consentendo all'autore di analizzare e criticare la società contemporanea.
Il successivo Il rosso e il nero, illustrava l'atmosfera francese negli anni che precedettero la rivoluzione di Luigi Filippo d'Orléans (1831) ed è il primo grande romanzo a descrivere sottilmente la realtà sociale e il romanticismo visto come Erich Auerbach nel suo celebre studio "Mimesis". Julien Sorel, l'eroe del libro, è tra i personaggi più puri dell'epoca. Letteralmente pieno d'ambizione per la lettura del Mémorial de Sainte-Hélène di Napoleone e cosciente che dopo la Rivoluzione sarà il merito e non più la nascita a contare, sogna di divenire come Bonaparte.
Il romanzo Lucien Leuwen rappresentava invece lo sfondo della Francia monarchica di Luigi Filippo d'Orléans verso la quale si rivolgeva la satira dell'autore.
Molto importanti inoltre le novelle comprese delle Chroniques italiennes (1836-1839):
- L'Abbesse de Castro (la Badessa di Castro)
- Vittoria Accoramboni
- Les Cenci (I Cenci)
- La Duchesse de Palliano (La Duchessa di Paliano)
- San Francesco a Ripa
- Vanina Vanini
[modifica] Il realismo
I temi principali della sua produzione letteraria furono una marcata sensibilità romantica ed un fervido spirito critico, che dettero vita alla filosofia della Chasse au bonheur, egotismo tipico di tutti i suoi personaggi.
L'analisi delle passioni, dei comportamenti sociali, l'amore per l'arte e per la musica, nonché la ricerca epicurea del piacere, venivano espressi attraverso una scrittura personalissima, nella quale il realismo dell'osservazione oggettiva ed il carattere individuale della sua espressione si fondevano in maniera armonica.
Per tutti questi motivi Stendhal fu quasi ignorato dai suoi contemporanei, con l'eccezione di Honoré de Balzac, ma venne poi adorato dai posteri.
Miscelando sapientemente l'ambientazione storica e l'analisi psicologica, i suoi romanzi descrivevano il clima morale ed intellettuale della Francia. Stendhal fu considerato l'iniziatore del romanzo moderno, che ispirò la grande narrativa di costume dell'Ottocento. Tra gli scrittori moderni, viene considerato l'autore meno invecchiato dell'Ottocento. Il suo positivismo, non contaminato dalle ideologie, volge al lettore un linguaggio di estrema modernità.
"Il Rosso e il Nero" e "Lucien Leuwen" sono un disegno crudo della società della Restaurazione, come indica il sottotitolo nel primo, « Cronaca del 1830 ». Lucien Leuwen è il racconto della Monarchia di Luglio francese. La Certosa di Parma è ambientata tra i disegni politici delle monarchie italiane del XIX secolo. Sono quindi romanzi politici non per la presenza di riflessioni, ma per l'ambientazione dei fatti.
La rappresentazione dei costumi di Stendhal non è motivata da una volontà sociologica, ma per far cadere le falsità e mostrare la «verità » del suo tempo.
Nonostante il suo realismo, Stendhal non entra nei dettagli dei luoghi, poco si sa dell'Hôtel de la Mole o di Milano o del castello del Marchese del Dongo, ma narra lo stretto necessario per l'azione. La prigione di Fabrizio nella "Certosa" è descritta con cura perché essenziale nel contesto del racconto.
Anche i personaggi sono descritti sommariamente, ma sono figure romantiche. L'eroe Julien è intelligente, nutre profondo odio per i suoi contemporanei ed è ambizioso fino alla follia.
Fabrizio è un giovane esaltato e passionale.
Lucine è idealista e sicuro di se stesso.
Inoltre la politica nella Certosa è sicuramente meno importante che nel Rosso e il nero o nel Lucien Leuwen. È soprattutto la storia che gioca un ruolo importante: Waterloo, l'arrivo delle truppe francesi a Milano nel 1796.
[modifica] Curiosità
Stendhal fu un appassionato fumatore di sigari toscani: un altro segno, se si vuole, dell'attaccamento alle tradizioni italiane.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Stendhal
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Stendhal
[modifica] Collegamenti esterni
- Centro Stendhaliano di Milano Custodisce due importanti raccolte: il Fondo Stendhaliano Bucci e la Raccolta Stendhaliana Pincherle.
- Targa che Milano gli ha dedicato
- La Certosa di Parma, riduzione radiofonica di Radio 3 Rai (Il Terzo Anello - Ad alta voce): 20 puntate, formato .ram
- Opere di Stendhal: testi con concordanze e liste di frequenza
- (EN) Site in English stendhalforever.com
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