Solimano Baltoğlu
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Solimano Baltoğlu visse nel XV secolo, fu un ammiraglio ottomano fino al 21 aprile del 1453.
[modifica] L'assedio di Costantinopoli
Nel 1453 con l'assedio di Costantinopoli da parte degli ottomani, Solimano era l'ammiraglio di tutta la marina ottomana, che comprendeva 250 navi, il comando gli era stato affidato dal sultano Mehmet II. La mattina del 20 aprile del 1453, quattro navi latine, tre genovesi, e una aragonese erano spuntate nel Mar di Marmara, per portare dei viveri ai bizantini che erano assediati e pativano la fame. Il compito di Solimano era di bloccare le quattro navi, non dovevano assolutamente entrare in città.
Solimano Baltoğlu era pronto per attaccare le quattro navi latine, ma il tempo giocò a suo sfavore, un vento fresco spirava da sud, ed era un vento contrario, che impediva alle barche a vela di avanzare, poi anche il mare si agitò, e in questo metodo non potevano nemmeno avanzare le biremi e le triremi. I capitani ottomani erano praticamente impossibilitati davanti a quella tempesta, e non riuscivano ad avvicinarsi al Corno d'oro, e quindi dovettero stare a guardare le quattro galee latine che avanzavano allegramente verso il Corno d'oro.
Ma all'improvviso la tempesta si placò insieme al vento, e allora Solimano Baltoğlu diede l'ordine di avanzare, e di attaccare le navi latine. L'ammiraglia puntò contro la nave da trasporto, che fu speronata a poppa, ma c'era un problema per gli ottomani, questi avevano le navi molto basse, ed era praticamente impossibile agganciare una nave più alta, difatti quando i primi ottomani tentarono di salire sulla barca, finì la loro vita, infatti nella barca c'erano i genovesi armati d'ascia che colpivano ogni ottomano che tentava di salire, tranciando così braccia e teste. Le tre navi genovesi si avvicinarono a quella angioina, e si agganciarono, formando uno scudo attorno ad essa, così formando come un castello acquatico inespugnabile per gli ottomani.
Al tramonto si alzò un forte vento, e le vele delle navi latine si gonfiarono, così la fortezza marittima avanzò verso il Corno d'oro, e le barche ottomane che si trovavano di fronte venivano affondate con molta semplicità. Nella notte passate poche ore da questi eventi la catena del Corno d'oro fu tolta per permettere alle quattro navi di entrare, poi la catena fu nuovamente rimessa.
Mehmet II aveva seguito ogni secondo della battaglia, ed era infuriato, tanto ché le sue guardie del corpo temettero che fosse impazzito. Il mattino seguente il sultano ottomano ordinò che Solimano Baltoğlu fosse giustiziato, ma la sentenza fu ininterrotta quando i capitani di Solimano Baltoğlu dissero che quest'ultimo si era battuto con coraggio, allora il sultano non lo condannò più a morte, ma ordinò che gli fossero fustigati i piedi, che gli fossero confiscati tutti i beni, quando la sentenza fu eseguita Solimano Baltoğlu fu cacciato, e non si ebbero più notizie di lui.
[modifica] Bibliografia
- John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000.
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