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Serenità - Wikipedia

Serenità

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Serenità è termine con cui si descrive la condizione emotiva individuale caratterizzata, a livello interiore e esteriore, da tranquillità e calma non solo apparente, ma talmente profonda da non essere soggetta, nell'immediato, a trasformazioni di umore, ad eccitazioni o perturbazioni tali da modificare significativamente questo stato di pace.

La serenità è una componente rilevante nel costituire il benessere emotivo dell'uomo; secondo alcune teorie essa è talmente rilevante da costituire la condizione necessaria e sufficiente per la felicità dell'essere umano.

Indice

[modifica] la serenità sotto il profilo storico, filosofico e letterario

Già Epicuro occupandosi dell'esistenza degli dei formulava una teoria con il quale si poteva raggiungere la serenità eliminando negli uomini il timore degli dei, poiché gli dei non si interessano delle vicende umane. Epicuro, prosegue, andando oltre ed occupandosi del piacere inteso sotto due forme:

  • 1) come assenza totale di turbamento e di dolore (molto vicino al concetto odierno di serenità)
  • 2) come soddisfazione di un desiderio.

Fedone racconta di come Socrate abbia affrontato una morte serena dovuta ai suoi pensieri di un saggio che vive per la propria cultura. Socrate con animo quieto nell'abbandono del suo spirito indagatore completamente libero da ogni dogma accetta con serenità la sorte che il destino gli segna, e muore bevendo una coppa di veleno.


Per Aristotele la serenità è un modo di affrontare le cose della vita e non uno stato dell'anima, infatti parlando della felicità sostiene che la raggiunge chi ha più virtù e per l'epoca la più alta virtù era la sapienza. Di conseguenza l'uomo più felice sarà il sapiente e cioè il filosofo. Il filosofo è colui la cui vita è fatta di serenità e di pace, quindi sarà dedito alla contemplazione.

Plutarco più di tutti con il suo trattato su "La serenità dell'animo" (in alcune traduzioni il titolo è "La tranquillità dell'animo") parla della serenità e come raggiungerla rispondendo alle richieste di un amico senatore romano (Paccio). Plutarco un po' come Aristotele sostiene che la serenità si raggiunge solo con la saggezza e la saggezza si ottiene con la riflessione, la meditazione, l'osservazione dei precetti morali.

Orazio nelle sue odi e lettere parla spesso di serenità e precisamente si preoccupa della serenità dell'animo. In una lettera scrivendo a Massimo Lollio dice:

Ma nel frattempo, leggi, interroga i sapienti:

come tu possa in pace trascorrere la vita;

se ti debba sempre agitare, col suo tormento, una passione insanabile o la speranza incredula delle piccole vanità mondane;

se la virtù è frutto del sapere o dono di natura;

e come alleviare l'angoscia, cosa ti riconcigli con te stesso;

quale il germe della serenità:

Seneca Lucio in De vita beata e in De tranquillitate animi parla della serenità come uno stato da raggiungere con il distacco dalle preoccupazioni terrene in un passo dice:

Per questo è necessario mirare alla libertà. E c'è una sola maniera per averla: l'indifferenza verso il destino. Così nascerà quel bene incommensurabile, la pace di una mente sicura e l'altezza morale e una gioia immensa e imperturbabile che viene dalla conoscenza della verità e dall'assenza di paure e una grande serenità.


Schopenhauer parlando dell’esperienza estetica, parla di una consapevolezza di essa dove noi non siamo più del nostro essere o della realtà intuita intorno a noi. L’esperienza estetica è l’eliminazione momentanea della volontà, e quindi del dolore. Parlando della tragedia musicale sostiene che è l'arte più ricca e spirituale con il linguaggio più universale che esista. Schopenhauer afferma: essa “non esprime questa o quella determinata gioia, questo o quel turbamento, bensì la gioia, il turbamento, il dolore, il terrore, il giubilo, la serenità in se stessi”.

Alessandro Manzoni in una poesia dal titolo Regala ciò che non hai in alcuni versi dice:

"Regala un sorriso quando tu hai voglia di piangere. Produci serenità dalla tempesta che hai dentro"

[modifica] la serenità come comportamento

La serenità non può essere ottenuta percorrendo un modello scientifico in quanto ci sono delle variabili quali: il carattere, lo spirito, il temperamento, la psiche che cambiano da persona a persona. La serenità non si acquisisce da un momento all'altro o facendo un esame, ma è una realtà interiore in divenire che cresce ogni giorno che si conquista con le scelte che si operano nella vita quotidiana.

La serenità è una migliore coscienza e conoscenza di se stessi e del mondo che ci circonda. La coscienza di vivere in pace ci fa trovare la giusta chiave di lettura di ciò che succede intorno.

L'interpretazione degli eventi e la giusta predisposizione ad affrontarli nella maniera più tranquilla e ottimistica ottengono la serenità della vita anche di fronte a qualsiasi ingiustizia.

La coscienza dell'anima pulita per chi ha una coscienza morale o un codice etico e l'onestà intellettuale procurano una serenità totale.

La convivenza con la realtà e la giusta visione di essa porta alla serenità. Vivere bene con se stessi con gli altri e con la natura porta al Karma porta alla verità dell'essere che è appunto vivere in serenità.

[modifica] la serenità sotto il profilo psicologico

La psicologia si occupa in tutte le fasi evolutive della serenità come stato di benessere della psiche e quindi anche del corpo essendo la persona una unità psicofisica indissolubile.

Gia nell'infanzia si cerca di realizzare un percorso di vita senza ostacoli quindi senza turbanti infatti il concetto di una infanzia serena e tranquilla è alla base di ogni pedagogia in quanto ogni evento negativo prodotto nell'infanzia spesso si ripercuote sul comportamento dell'adulto.

Lo studio della serenità nell'ambiente psicologico viene effettuato essnzialmente sotto due profili:

  • Il primo vede la serenità come la necessità di eliminare, ogni stato di dolore, di afflizione di ostacolo, di problema al fine di rendere piacevole il vivere quotidiano. Questo tipo di studio lavora per cambiare il contesto ambientale al fine di migliorare le interferenze dell'ambiente circostanete sulla persona. (psicologia analitica)
  • Il secondo vede la serenità come un modo (diverso) di accettare gli eventi negativi della vita che sono comunque inesorabili e non si possono evitare. Prepararsi ad accettare gli eventi nel bene e nel male poiché la vita è fatta dell'insieme del bene e de male.(psicologia comportamentale)

Uno studio sulla serenità che si sta svolgendo in maniera seria negli ultimi tempi è nell'ambiente lavorativo dove la Psicologia del lavoro studia tutti i fenomeni che possono turbare l'equilibrio e la serenità nell'ambiente lavorativo.

[modifica] la serenità sotto il profilo spirituale e religioso

In alcune religioni la serenità è un obiettivo da raggiungere come Karma come obiettivo finale della vita come raggiungimento della felicità totale.

Altre religioni sostengono la cultura della sofferenza come processo per il raggiungimento della felicità e la serenità. Su questa terra non ci potrà essere mai la pienezza della serenità poiché il divenire ed il tempo può mutare le condizioni dell'essere.

Secondo il cristianesimo, la vera serenità si acquista solo vedendo Dio e cioè passando attraverso la morte del corpo, la serenità dell'anima prende pienezza e coscienza del se solo abbandonando il vincolo della materia. Solo nell'infinito trascendente si arriva alla completezza della serenità.

Per il buddhismo Il saggio è Colui che ha realizzato la serenità interiore e la mantiene in qualunque circostanza Con lo Zen come modo di vita:

  • Calma: lo zen è prima di ogni cosa calma. Cioè fermarsi, rilassarsi, lasciare andare tensioni, affanni e stress, ritrovare il proprio respiro, il proprio ritmo interno.
  • Silenzio: l'ingresso nel tempo del silenzioso dove dobbiamo interrompere il caos, fare una pausa dall'inquinamento del rumore, dal traffico, dei cellulari, della tv dai fiumi inutili di parole, aprirsi all'ascolto di noi stessi nel profondo e degli altri intorno a noi e della natura.
  • Concentrazione: in questo istante ed in questo luogo eliminare tutti i disturbi e distrazioni e a sviluppare il pensiero e la concentrazione, riporta l'attenzione presente, alla qualità di ogni singolo momento e di ogni azione come sia la più importante.
  • Chiarezza: la semplicità delle cose ci fa vedere chiaro, l'attenzione alla singola azione senza distrarci dal caos, il pensiore singolo e limpido perché anche i pensieri a volte fanno rumore e disordine nell nostra mente.
  • Serenità: i buddha e i maestri zen sorridono sempre! Lo zen non è una cosa seria.. invita alla gioia e alla serenità. La pace e il silenzio sono come una carezza dell'anima che si acquieta e si rasserena. L'aggressività e le emozioni negative si trasformano e possiamo lavorare insieme con maggiore armonia: in altre parole ci occorre molta più energia per arrabbiarci!
  • Spiritualità: lo spirito e ci ridona fiducia ma va nutrito con la riflessione, in ogni uomo si nascondono enormi ricchezze, lo zen ce le fa ritrovare in modo naturale e spontaneo.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

Plutarco. La serenità d'animo. Traduzione e commento di Monica Tondelli. Edizioni Archinto, Milano, 2004.

Serenità. Una passione che libera Editore : Bompiani Anno di pubblicazione : 2005

Orazio - La serenità a portata di mano Editore : Einaudi

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Vedi Siti web di interesse filosofico

http://www.psicosintesiamo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=99&Itemid=2&lang=



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