Senofonte Efesio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Per favore, aggiungi il template e poi rimuovi questo avviso.
Per le altre pagine a cui aggiungere questo template, vedi la relativa categoria.
Senofonte Efesio (II - III secolo d.C.) è stato un filosofo e scrittore itinerante, nato probabilmente a Efeso e vissuto nella attuale Campania nel periodo di Marco Aurelio e Commodo.
Le informazioni relative alla sua vita sono quasi inesistenti. Alcuni elementi sono dedotti da citazioni contenute nei suoi scritti: ad esempio, la mancanza di qualsiasi accenno all'incendio e saccheggio dell'Artemision di Efeso da parte dei Goti nel 263, permette di collocare la sua opera prima di quella data.
[modifica] Opera
L'unica opera che abbiamo di lui è il romanzo d'amore Racconti efesii intorno ad Abracóme e Anzia che, secondo la testimonianza del lessico Suda, sarebbe stato costituito da 10 libri. La redazione attualmente esistente, pur apparendo completa, è formata da soli 5 libri; probabilmente il testo tramandato è solo un'epitome del romanzo originale.
Le vicende dei due innamorati, Abracóme e Anzia, che superano una serie di disavventure prima di riuscire a ritrovarsi, ricorda quella di altri romanzi erotici greci. A differenza di altri autori, Senofonte Efesio ambienta le sue vicende ai suoi tempi e nel familiare Mediterraneo. Lo stile è semplice e la psicologia dei personaggi superficiale.
Abrocome di Efeso, orgoglioso della sua bellezza (come Ippolito) disprezza Eors, il quale, per vendicarsi, lo fa innamorare della bellissima Anzia. I due si consumano di passione e i genitori, preoccupati per la situazione, consultano l’oracolo, il cui responso è chiaro: i due ragazzi si devono sposare, ma una miriade di pericoli li attende al di là del mare. Le nozze culminano nel viaggio ad Efeso, dove vengono catturati dai pirati, separati e venduti come schiavi. Il romanzo è la descrizione delle avventure parallele dei due protagonisti: Anzia viene imprigionata in una grotta e provocata da un brigante che tenta di violentarla. Lei lo uccide e i pirati la rinchiudono in una cisterna con due cani, ma il bandito che deve sorvegliarla, innamorato di lei, nutre i cani per placarli. Abrocome intanto viene corteggiato da una donna sposata senza successo: è allora crocifisso vicino alle sponde del Nilo. Sulla croce chiede agli dei del fiume la salvezza: una folata di vento fa cadere la croce nel Nilo, dove i coccodrilli miracolosamente lo lasciano illeso. Dopo alterne vicende i due si rincontrano e si sposano.
[modifica] Edizioni e traduzioni
- G. Dalmeyda, Paris, Les Belles Lettres, 1926.
- Una traduzione italiana (di Renzo Nuti) è in: Quintino Cataudella (a cura di) Il romanzo antico greco e latino. Firenze, Sansoni, 1981.