Roberto Castelli
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Parlamento Italiano Senato della Repubblica |
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Sen. Roberto Castelli | |
Luogo nascita | Lecco |
Data nascita | 12 luglio 1946 |
Titolo di studio | laureato in ingegneria meccanica |
Professione | Politico |
Partito | Lega Nord |
Legislatura | XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI |
Gruppo | Lega Nord Padania |
Coalizione | Casa delle Libertà |
Circoscrizione | Liguria |
Incarichi parlamentari | |
membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica |
Roberto Castelli (Lecco, 12 luglio 1946) è un politico italiano, storico dirigente della Lega Nord, in rappresentanza della quale è stato anche ministro della Giustizia nei governi Berlusconi II e III. Attualmente ricopre l'incarico di sottosegretario alle Infrastrutture per il governo Berlusconi IV.
Indice |
[modifica] Biografia
Frequenta il liceo classico Manzoni di Lecco, nella stessa classe di Roberto Formigoni, futuro Presidente della Regione Lombardia, dove termina la sua formazione umanistica. Nel 1971 si laurea in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Milano, quindi si specializza negli Usa e in Gran Bretagna.
Le sue attività di ricerca e sviluppo tecnologico lo portano a partecipare al primo progetto sui trasporti organizzato dal CNR. Prende parte ai lavori per il varo dei regolamenti CEE e, come consulente tecnico della Commissione Europea, alla valutazione di progetti d'innovazione tecnologica in ambito ambientale. È autore di alcune pubblicazioni e corsi di formazione per ingegneri.
Ha lavorato per trent'anni nel campo dell'acustica applicata, dapprima come direttore tecnico di una ditta, la Lafranconi Silenziatori di Mandello del Lario (LC), e poi come libero professionista ed imprenditore nei sistemi di controllo del rumore, nella sicurezza in fabbrica e nella consulenza e rilascio di certificazioni ed omologazioni CE. È stato, inoltre, Consulente tecnico d'ufficio (Ctu) presso il Tribunale di Lecco.
[modifica] Politica
A metà degli anni '80 Castelli comincia il suo interesse per la politica. Nel 1986 aderisce alla Lega Lombarda di Umberto Bossi, della quale nel marzo del 1987 diviene socio militante.
Nel movimento politico di Bossi ha ricoperto la carica di presidente della sezione provinciale di Como, quindi proboviro della Lega Lombarda nazionale e primo segretario della sede provinciale di Lecco nel 1994. Nelle amministrazioni locali è stato primo degli eletti e capogruppo della Lega nel Consiglio provinciale di Como (1990) e in comune a Lecco (1997).
Nel 1992 viene eletto per la prima volta col sistema proporzionale alla Camera dei Deputati. Nel 1994 è rieletto deputato nel collegio uninominale di Lecco. Nel 1996 torna in Parlamento come Senatore, eletto nel collegio a cavallo fra le province di Lecco e Bergamo.
Da allora ha ripetuto in più occasioni di avere l'onore di essere il "Senatore di Pontida" (località in provincia di Bergamo presso la quale si tengono i raduni annuali del suo partito). Dopo essere stato vicepresidente del gruppo parlamentare della Lega Nord alla Camera, dal 1999 al 2001 è presidente dello stesso gruppo al Senato.
Nel 2000 è tra i promotori della coalizione partitica denominata "Casa delle Libertà", fondata su un accordo tra la Lega e gli altri partiti del centrodestra, di cui è vicepresidente sin dalla costituzione.
Dal 2001 al 2006 è Ministro della Giustizia nel secondo, e poi nel terzo governo Berlusconi dopo essere stato rieletto per la quarta volta in Parlamento in occasione delle elezioni politiche del 2001.
Nel 2005 viene approvata la riforma dell'ordinamento giudiziario che porta il suo nome.
L'11 gennaio del 2005 a Lugano (Canton Ticino), Castelli, Ministro della Giustizia, si presenta ad una manifestazione voluta da Umberto Bossi presso l'ultima dimora del federalista lombardo Carlo Cattaneo. Alla manifestazione prende parte anche il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il ministro Roberto Calderoli, il Ministro del Lavoro e politiche sociali Roberto Maroni e una delegazione della Lega dei Ticinesi (un movimento politico localista ad ispirazione cantonale elvetico) guidata dall'imprenditore luganese Giuliano Bignasca. In questo incontro Umberto Bossi si schiera contro "L'Europa dei Massoni". Infine, i 5 ministri di cui 4 in carica, concludono il discorso cantando: "E noi che siamo padani, abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il tricolore" registrato dalla Radio Svizzera italiana.
Nel 2006 la Corte Costituzionale sentenzia, in tema di grazia che il Guardasigilli non può rifiutare la controfirma sui provvedimenti di grazia decisi dal Capo dello Stato (sentenza 200/2006). Il caso era nato per il rifiuto di Castelli di firmare la grazia per Ovidio Bompressi ed aveva provocato un ricorso per conflitto di attribuzione dei poteri dello Stato da parte di Carlo Azeglio Ciampi.
Alle elezioni del 2006 viene rieletto senatore per le liste della "Lega Nord Padania - Movimento per l'Autonomia" nella regione Lombardia ed è presidente del gruppo parlamentare del suo partito e membro della Commissione Giustizia.
Il 14 Gennaio 2007, in occasione del 7° Congresso nazionale della Lega Lombarda tenutosi a Milano, viene confermato alla presidenza del Movimento.
Nell'ottobre del 2007, la risicata maggioranza del Governo Prodi II inserì nella legge finanziaria un emendamento ad hoc per finanziare con tre milioni di euro la fondazione Ebri (European brain research institute), vicina alla senatrice a vita Rita Levi Montalcini[citazione necessaria], il cui voto sarebbe stato fondamentale per far approvare la finanziaria. Tale finanziamento fu interpretato dal senatore Massimo Polledri come finalizzato all'ottenimento del voto della Montalcini; per questo motivo il senatore propose un emendamento al decreto legge collegato alla Legge finanziaria 2007 per eliminare gli stanziamenti. Roberto Castelli sottoscrisse l'emendamento dicendo che se la Montalcini avesse voluto allontanare da sé ogni sospetto "non dovrebbe far altro che votare a favore dell'emendamento, che fa rinunciare a questa sorta di emolumento che viene dato per il voto della senatrice Levi-Montalcini".[1] Fu poi proposto dai sostenitori dell'emendamento di destinare tale finanziamento all'ospedale San Raffaele, definito "polo di eccellenza" nella ricerca neurologica.[2]
Alle elezioni del 2008 viene rieletto Senatore per le liste della "Lega Nord Padania Bossi" nella regione Lombardia e grazie all'importante successo ottenuto dal suo partito (oltre l'8% di consensi a livello nazionale) torna a far parte della squadra di governo (Berlusconi Quater) quale Sottosegretario alle Infrastrutture.
[modifica] Procedimenti giudiziari
È stato indagato dal tribunale di Roma per abuso d’ufficio per alcune consulenze in seno al Ministero della Giustizia durante il secondo governo Berlusconi. Tuttavia, grazie al voto in Senato del dicembre 2007, ha avuto l’immunità totale per i presunti reati ascritti. Il Procuratore della Corte dei Conti, per i fatti in questione, ne ha richiesto la condanna al rimborso di 98.876,96 euro a titolo di risarcimento erariale, deve ancora essere emessa la sentenza. Per le stesse accuse il tribunale dei ministri ha richiesto di procedere contro Castelli ma la giunta per le autorizzazioni ha bloccato tutto. Durante la trasmissione televisiva della Rai "Anno zero", condotta dal giornalista Michele Santoro, dopo aver ricevuto l'accusa di esser stato condannato per alcuni dei procedimenti a suo carico da Travaglio, Castelli ha annunciato che avrebbe denunciato lo stesso per diffamazione, in quanto trattasi di affermazione palesemente infondata fatta dal "condannato Travaglio".
«Santoro a Travaglio: "Il pubblico sta con te" E Castelli lo querela». , 16/5/2008 (consultato in data 21/5/2008).
</ref>. Inoltre sarebbero stati contestati altri danni per un ammontare di 400.000 euro circa [3].
[modifica] Uffici di governo
Predecessore: | Ministro della Giustizia della Repubblica Italiana | Successore: | |
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Piero Fassino | 11 giugno 2001 - 23 aprile 2005 | Roberto Castelli | I |
Roberto Castelli | 23 aprile 2005 - 17 maggio 2006 | Clemente Mastella | II |
[modifica] Bibliografia
- R. Castelli, E. Frigerio, "Maledetto ingegnere", Salvatori Editoriale Nord, Milano, 2006
[modifica] Note
- ^ Resoconto stenografico della seduta n. 239 del Senato della XV Legislatura da Senato.it, URL consultato il 29/04/2008
- ^ http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/18/Lega_agli_stanziamenti_per_istituto_co_9_071018062.shtml
- ^ Se li conosci li eviti di Marco Travaglio e Peter Gomez.
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Roberto Castelli
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda personale di Roberto Castelli al Senato della Repubblica
- Scheda su openpolis.it di Roberto Castelli