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Robert Venturi - Wikipedia

Robert Venturi

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Robert Venturi (Philadelphia25 giugno 1925) è un architetto statunitense.

Indice

[modifica] Biografia

Dopo la laurea conseguita all'università di Princeton nel 1947, vi ottiene un master (M.F.A.). vince poi una borsa di studio dell'Accademia Americana di Roma dove soggiorna dal 1954 al 1956. Collabora con Eero Saarinen e Louis Kahn prima di aprire il proprio studio nel 1958. Nel 1964 si associa con John Rauch e qualche anno dopo sua moglie, Denise Scott Brown anch’essa architetto, entra nello studio. Dopo che John Rauch abbandona lo studio nel 1989, questo prende il nome di Venturi, Scott Brown and Associates. Ha ottenuto il prestigioso Premio Pritzker nel 1991. Ha insegnato in numerose università (Yale, Princeton, Harvard, UCLA).

Ha costruito numerosi edifici ma è soprattutto la sua opera teorica che ha avuto grande influenza.


[modifica] Il libro Complessità e contraddizione in architettura

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Nel 1966 Venturi pubblicò il suo manifesto, Complexity and Contradiction in Architecture, nella cui introduzione Vincent Scully lo giudica come "probabilmente il più importante testo di architettura dal 'Vers Une Architecture' di Le Corbusier, del 1923".

Il testo prende le mosse da una dichiarazione categorica: l'autore ama ed è fautore di una architettura complessa e contraddittoria. La cultura contemporanea ha ormai accettato la contraddizione come condizione esistenziale, in ogni settore si manifesta l'impossibilità di giungere ad una sintesi omnicomprensiva e perfetta della realtà , persino la matematica sembra aver perso le proprie fondamenta razionali, come emerge dal teorema di incompletezza di Gödel (per cui ogni sistema assiomatico sufficientemente completo è incoerente al proprio interno, presenta preposizioni indecidibili).

Nel contrapporsi alle esemplificazioni cui è giunto il movimento moderno (inteso ormai come pratica accettata e diffusa) il testo, se pur critico, si pone in una condizione di complementarità e di dialogo nei confronti dei maestri. Venturi pur rifiutando l'esemplificazione (less is more) va alla ricerca di elementi complessi e contraddittori anche all'interno delle opere prodotte dal movimento moderno, riconoscendo in tali contraddizioni il veicolo portatore di un sentimento poetico ed espressivo universale. Tale sentimento si manifesta da sempre, in ogni epoca, anche in architetture minori o spontanee, ed è l'espressione tipica di ogni fase di manierismo. Dal Cinquecento italiano, a Palladio o Borromini, fino a Sullivan e più recentemente ad Aalto, Le Corbusier e Kahn, l'autore cerca attraverso molti esempi di mostrare la propria idea di complessità e contraddizione in architettura.

  • Pittoresco: complessità non significa casualità o pittoresco. La complessità nasce dall'accettazione dei problemi posti dalla realtà e dalla ricerca di una risposta che non forzi , bensì che assecondi e moltiplichi le soluzioni. La complessità non è per altro una rinuncia alla ricerca dell'unitarietà complessiva dell'opera architettonica, la complessità non è frammentazione.
  • Ambiguità - Il fenomeno "O": in talune opere gli elementi costitutivi generano una discrepanza fra " fatto fisico ed elemento psichico", si basano sul paradosso insito nella percezione e nel processo di significazione (si pensi ad Escher). L'ambiguità è descrivibile dalla congiunzione "O", ad esempio: la villa Savoye ha una pianta quadrata "o" no? L'ambiguità è una caratteristica fondamentale dell'espressione artistica.
  • Livelli contraddittori - il fenomeno << E-E >>: la contraddizione rispetto all'ambiguità crea un contrasto più netto, una vera e propria tensione drammatica che deve sintetizzarsi all'interno dell'opera attraverso la percezione simultanea di molteplici livelli. Da ciò si genera il fenomeno E-E. La casa shodhan di Le Corbusier è chiusa e tuttavia è aperta. L'autore sviluppa la stessa analisi su diverse categorie di contraddizione, come simmetrico e tuttavia asimmetrico, piccolo etuttavia monumentale, frammentario e tuttavia fluido, duale e tuttavia unitario, centrale e tuttavia direzionato, etc.
  • Livelli contraddittori - L'elemento a doppia funzione: da una analisi dell'abiguità e contraddittorietà formale e compositiva, l'autore passa all'osservazione di una ambiguità funzionale, e strutturale. Contraddizioni che nascono dall'uso contraddittorio e promiscuo di un edificio e contraddizioni che nascono nell'uso dei materiali o delle strutture (le colonne di una basilica, sono elementi strutturali e tuttavia posseggono un valore plastico e spaziale).
  • Elemento convenzionale: l'architettura non è solo eccezionalità essa deve contenere anche ciò che è banale, anonimo, commerciale, in quanto esso è parte della realtà, è ciò di cui disponiamo. Lo stesso Le Corbusier fu il primo ad applicare questo concetto, (la sedia thonet, i radiatori in ghisa, le strutture in calcestruzzo prefabbricato, le lampadine, compaiono come elementi in primo piano nei suoi progetti) questi elementi ordinari, che egli innalza al livello dell'opera d'arte, sembrano porsi sulla stessa linea delle scoperte fatte dai dadaisti sulla decontestualizzazione dell'ogetto d'uso comune, e si caricano di una qualche ironia. Per Venturi invece l'oggetto banale è l'unico a disposizione, non rappresenta l'eccezione all'interno di un contesto in grado di innalzarlo, l'ogetto dozzinale, è ciò di cui dispone l'architetto in questa società, il suo compito è quello di utilizzarlo in modo complesso e contraddittorio al fine di ottenere una unitarietà dell'insieme.
  • Contraddizione risolta o evidenziata: la contraddizione risolta, è diffusa all'interno di una regola generale, non si manifesta se non attraverso una leggera vibrazione dell'insieme, che provoca una tensione indefinibile. È evidenziata, invece, quando genera una frattura netta, violenta, che denuncia sé stessa in modo drammatico e chiaramente espresso.
  • Interno ed esterno: l'autore descrive come tutte le categorie fin qui individuate, possano essere utilizzate per creare contraddizioni e contrasti, non solo verso la direzione esteriore, ma anche nei rapporti fra interno ed esterno dell'opera architettonica.
  • L'unità difficile: una architettura complessa e piena di compromessi deve essere anche unitaria. L'autore definisce questa unità come "difficile" fondata sull'inclusione e non sull'esclusione. Questa unità del complesso consiste nel fatto di essere costituito da elementi capaci di inflettersi verso qualcosa al di fuori di essi attraverso propri legami. L'elemento inflesso è un elemento a funzione parziale che dipende da qualcosa di esterno ad esso e nella cui direzione si inflette. Si tratta di un arte fondata sul frammento, su ritmi complessi in contrappunto fra loro, sulla molteplicità delle direzioni

[modifica] Principali opere

  • 1962 : Casa Vanna Venturi a Chestnut Hill, Philadelphia, Pennsylvanie Disegni e foto
  • 1966-1968 : Caserma dei vigili del fuoco a Columbus
  • 1970 : Casa Trubek a Nantucket Island, Massachusetts
  • 1970 : Casa Wislocki a Nantucket Island, Massachusetts
  • 1973 : Casa Brant a Greenwich, Connecticut
  • 1973-1976 : Ampliamento dell' Allen Art Museum a Oberlin, Ohio
  • 1975 : Casa per privati a Tucker Town (Bermude)
  • 1975 : Casa Tucker a Mount Kisco, New York
  • 1983 : Padiglione Gordon Wu all'Università di Princeton, New Jersey
  • 1990 : Ampliamento della National Gallery a Londra
  • 1992-1999 : Hôtel du département de la Haute-Garonne a Tolosa (Francia) in collaborazione con Anderson/Schwartz Architects e Hermet-Blanc-Delagausie-Mommens/Atelier A4 Foto

[modifica] I suoi scritti

  • Complexity and Contradiction in Architecture, New York 1966 (trad. it. Complessità e contradizioni nell'architettura, Ed. Dedalo, Bari 1980)
  • con D. Scott Brown et S. Izenour, Learning from Las Vegas, Cambridge (Mass.) 1972 (trad. it. Imparando da Las Vegas, Ed. Cluva, Venezia 1985)
  • Iconography and Electronics upon a Generic Architecture : A View from the Drafting Room, MIT Press, 1996
  • Con D. Scott Brown, Maniera del moderno, Laterza, 2000

[modifica] Bibliografia

  • AA. VV., Venturi, Rauch & Scott Brown, Electa, Milano 1981
  • Amedeo Belluzzi, Venturi, Scott Brown e Associati, Laterza, Bari 1992
  • Rafael Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell'opera di otto architetti contemporanei, Electa, Milano 2004
  • Numero monografico della rivista Parametro, n. 263, maggio/giugno 2006

[modifica] Collegamenti esterni


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