Rivoluzione proletaria
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La rivoluzione proletaria è una rivoluzione sociale e/o politica nella quale la classe proletaria rovescia (o cerca di rovesciare) il capitalismo. Le rivoluzioni proletarie sono generalmente sostenute dai comunisti.
La rivoluzione proletaria è una pietra miliare del marxismo. I marxisti credono che i lavoratori del mondo debbano unirsi e liberare sé stessi dall'oppressione capitalista per creare un mondo governato dalla classe operaia e che ne persegue gli interessi. Nella visione marxista, la rivoluzione proletaria deve avvenire in tutti i paesi capitalisti.
[modifica] Varianti
L'ala leninista del marxismo sostiene che la rivoluzione proletaria debba essere condotta da un'avanguardia di "rivoluzionari professionisti", cioè uomini e donne che dedichino la propria vita alla causa comunista e formino i nuclei del movimento comunista rivoluzionario. La formazione di questa avanguardia è finalizzata a dare organizzazione e direzione al resto della classe operaia durante la rivoluzione, per evitare la situazione in cui la rivoluzione venga stroncata dal governo grazie alla superiore organizzazione di esercito e polizia rispetto ai rivoluzionari.
Altri marxisti sono in disaccordo con l'idea leninista di un'avanguardia, e credono che l'intera classe operaia, o almeno una larga parte di essa, debba essere profondamente coinvolta nella causa socialista o comunista perché una rivoluzione non sia fallimentare. Per questo, essi cercano di creare movimenti di massa all'interno della classe operaia con numero di membri molto alto.
Infine, ci sono i socialisti libertari ed i comunisti libertari che si oppongono al marxismo ma sono d'accordo con i marxisti nel predicare la necessità di una rivoluzione proletaria. Essi ritengono che la rivoluzione debba essere spontanea e che non debba avere alcuna forma di governo (anche se essa può avere dei leader locali e temporanei).
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