Regno del Kent
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Il regno del Kent, nel sud-est dell'Inghilterra, dapprima fu un reame degli Juti (V secolo d.c.) e poi uno dei sette regni anglosassoni. La capitale era Canterbury, centro religioso della chiesa anglicana.
Le fasi più antiche della sua storia sono poco conosciute. Fu occupata sin dagli inizi del Paleolitico (come attestano le cave a Swanscombe). Nel Neolitico furoo costruiti i megaliti del Medway. C'è inoltre una ricca sequenza di occupazioni dell'Età del Bronzo, come attestatono ritrovamenti quali la coppa d'oro di Ringlemere.
A seguito della sua posizione geografica fu colpita dalle prime ondate di invasori germanici, cosa che cancellò quasi ogni informazione storica del tempo. Il nome Kent è precedente al regno degli Juti e si riferisce alla tribù celtica dei Cantiaci, stanziati in quella regione. Gaio Giulio Cesare nel suo De bello gallico fa riferimento a Cingetorige, Carvilio, Tassimagulo e Segovage, re delle quattro regioni del Kent. I sovrani successivi sono noti dalle loro monete, compreso Dubnovellauno, Voseno, Eppillo e Ammino.
Secondo Nennio, Gwrangon regnò sul Kent (come sovrano-dipendente) al tempo di Vortigern, che gli tolse il trono per darlo a Hengist. Nennio, però, è considerato una fonte inaffidabile e, quindi, come sottolineato da alcuni studiosi, Gwrangon sembra essere stato trasportato dal Gwynedd al Kent e trasformato in un re immaginario di Kent, privato del trono a favore di Hengist. Il primo evento sicuramente databile nella storia del regno è l'arrivo di sant'Agostino, con 40 monaci, nel 597.
Il Kent fu il primo regno in Inghilterra ad essere creato dagli invasori germanici, cosa che lo fece diventare relativamente potente nel primo periodo anglosassone. Il Kent sembra aver avuto un grande potere agli inizi del VII secolo con Ethelbert, che fu riconosciuto come Bretwalda. Fu il primo sovrano anglosassone ad accettare il Cristianesimo e il primo ad introdurre un codice scritto di leggi. Dopo di lui, però, la potenza del Kent cominciò a declinare e a partire dalla metà del secolo sembra essere stata dominata da regni anglosassoni più forti.
Nel 686 il Kent fu conquistato da Caedwalla del Wessex, che mise sul trono il fratello Mul. Quest'ultimo fu ucciso da una rivolta, ma Caedwalla invase di nuovo il regno e lo devastò.
A questo punto il Kent cadde in uno stato di disordine. I merciani misero sul trono un re cliente, Oswine, che però sembra aver regnato per soli due anni, dopodiché il potere fu preso da Wihtred. Costui si impegnò a ricostruire il regno e nel 694 fece la pace con il Wessex, pagando un risarcimento per l'uccisione di Mul.
La storia del Kent successiva alla morte di Wihtred nel 725 è frammentaria e sempre più oscura. Per i 40 anni che seguirono, due o anche tre sovrani regnarono allo stesso tempo. Potrebbe essere stata questa specie di divisione a fare del Kent il primo obiettivo del crescente potere di Offa di Mercia, che nel 764 acquistò la supremazia sul Kent, su cui pose sovrani clienti.
Sembra che dagli inizi degli anni Settanta dell'VIII secolo Offa abbia tentato di regnare direttamente sul Kent, provocando una ribellione. Ne seguì una battaglia, a Otford (776), e anche se non se ne conosce l'esito, le circostanze degli anni successivi suggeriscono che siano stati i ribelli del Kent a prevalere: Egbert II e poi Ealhmund sembrano aver regnato in maniera indipendente da Offa per quasi una decade. Questo stato di cose, però, non durò molto e Offa stabilì saldamente la sua autorità sul Kent nel 785, sul quale la Mercia regnò direttamente fino al 796.
Dopo la morte di Offa, vista la momentanea debolezza merciana, nel Kent scoppiò una ribellione: Eadbert II Praen salì temporaneamente al potere. Il successore di Offa, Coenwulf, riconquisto il Kent nel 798, mettendo sul trono Cuthred. Dopo la morte Cuthred nell’807, Coenwulf regnò direttamente sul Kent, ma l’autorità merciana fu rimpiazzata da quella del Wessex nell’825, dopo la battaglia di Ellandun: il re-cliente merciano, Baldred fu scacciato.
Quando nell’892 tutta l’Inghilterra meridionale fu unita sotto lo scettro di Alfredo il Grande, il Kent era sull’orlo del disastro. Circa un secolo prima i pagani vichinghi avevano iniziato scorrerie, attaccando dapprima Lindisfarne, sulla costa della Northumbria, uccidendo i monaci e devastando l’abbazia. Questo stato di cose continuò fino all’878, quando furono sconfitti da Alfredo: seguì un accordo, che permise loro di insediarsi nell’East Anglia e nel nord-est. Tuttavia, i loro connazionali danesi erano ancora in movimento e nel corso degli anni Ottanta del IX secolo, Haesten, una cpo-guerriero di grande esperienza, aveva radunato enormi forze nella Francia settentrionale, assediando Parigi e prendendo possesso della Bretagna.
Più di 350 navi vichinghe salparono da Boulogne per il sud del Kent nell’892. Una massiccia armata (tra le 5 e le 10 mila persone, comprese donne e bambini, attaccarono un forte sassone vicino alla chiesa di San Rumwold, Bonnington, uccidendo tutti. L’anno successivo costruirono una propria gigantesca fortezza ad Appledore. Di fronte a ciò, i danesi dell’East Anglia e di altre zone, rotti i patti stipulati con re Alfredo, si ribellarono, unendosi alle orde degli invasori. Dopo un piccolo raid, tutte le loro forze mossero contro gli inglesi, combattendo molte battaglie, desistendo solo dopo quattro anni. Alcuni si ritirarono nell’East Anglia, mentre altri tornarono nella Francia settentrionale.
Dopo l'invasione di Guglielmo il Conquistatore e nel corso dell'Alto Medio Evo, nel Kent ci furono diverse ribellioni, tra cui la Grande sollevazione, guidata da Wat Tyler e in seguito, nel 1450, la ribellione di Jack Cade. Thomas Wyatt guidò un'armata a Londra dal Kent nel 1553 contro Maria I.
A partire dal XVII secolo, le crescenti tensioni tra l'Inghilterra da un lato e l'Olanda e la Francia dall'altro portarono alla costruzione di fortilizi lungo la costa.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli aerodromi del Kent giocarono un ruolo importantissimo nella battaglia d'Inghilterra.
La maggior parte delle terre di questo regno fanno oggi parte della contea del Kent. Il suo capoluogo è la città di Maidstone.
[modifica] Fonti
- Cronaca anglosassone
- A. W. Wade-Evans, Nennius’s History of the Britions (1938).
- K. P. Witney, The Kingdom of Kent (1982)
- D. P. Kirby, The Earliest English Kings (London: Unwin Hyman 1991), capitolo 2
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