Discussione:Psichiatria
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sono una neo wikipediana e stento a capirci qualcosa, si', sul metodo di lavoro???? quando ho visto la definizione di psichiatria la prima volta (sono una psichiatra) l'ho trovata carente, ma non l'ho cambiata, forse avrei dovuto, ho messo l'articolo fra gli stub e adesso c'e' un'altra definizione... e su quello che resta continuo ad avere delle perplessita', ad esempio e' assolutamente falsa l'affermazione "Lo psichiatra quindi oltre ad essere medico deve essere psicoterapeuta.", ma e' solo un esempio! moltissimi psichiatri non praticano la psicoterapia. allora, e' confacente alla netiquette di wikipedia cambiare quello che scrivono altri? in tal caso prima di farlo vorrei sapere come discutere con gli utenti interessati di cosa e' meglio. GRAZIE a chiunque possa discuterne con me
- Certo che puoi cambiare quello che scrivono gli altri. E' uno dei pilastri di Wikipedia. All'inizio si è sempre titubanti (lo ero anch'io all'inizio... 3 mesi fa ;) ma molto presto si capisce che non si fanno danni ad intervenire, anzi! ary29 16:55, Giu 30, 2004 (UTC)
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[modifica] grazie ary29!
OK, ci pensero', ma lo trovo arduo! Xaura 17:21, Giu 30, 2004 (UTC)
No, perchè arduo? L'importante è aggiungere informazioni corrette... poi per la forma, eventualmente qualcun altro più letterariamente dotato rimaneggerà le informazioni messe. Certo, mettere mano sul lavoro degli altri può esser visto come una intrusione, io per esempio vengo colto da violenti attacchi di furore omicida ogni volta che qualcuno osa toccare anche una sola virgola dei miei articoli: per fortuna la cella è imbottita e la camicia di forza molto robusta ;) Ecco, wikipedia è un ottimo mezzo per imparare a convivere con le idee degli altri: io per esempio sono qui proprio dietro consiglio del mio psichiatra che mi ha fatto installare un PC incassato nella parete :) Kormoran 18:07, Giu 30, 2004 (UTC)
[modifica] Spostato dall'articolo
Spostato qui perché si tratta solo di una serie di links e non di un sottoargomento esposto nell'articolo --MM (msg) 02:08, 12 dic 2005 (CET)
[modifica] Crimini psichiatrici
Articoli e campagne contro l'abuso della prescrizione di psicofarmaci ai bambini e crimini pscichiatici vari WWW.GIULEMANIDAIBAMBINI.ORG
comitato dei cittadini per i diritti dell'uomo
altri articoli vari in formato pdf
[modifica] POV poco enciclopedico
un anonimo ha aggiunto un paragrafo conflitto di interesse in psichiatria che mi sembra POV e polemico e che non parla di psichiatria; peraltro dice cose che hanno del vero, ma non credo siano enciclopediche. Qualcuno ci dà un'occhiata? Giusto per evitare il conflitto di interessi... Xaura 17:45, 2 giu 2006 (CEST)
- La voce dovrebbe trattare solo della disciplina, non del comportamento di alcuni medici di un circoscritto territorio e periodo temporale. Una volta che questo "dibattito" si sia concluso, se viene accertata una sua rilevanza, se ne potrebbe parlare relativamente alla "Storia della psichiatria". Quindi non vedo perché non toglierlo. --Cosoleto 01:53, 3 giu 2006 (CEST)
Ho inserito la voce sotto il paragrafo critiche. Penso che la psichiatria sia oggi una disciplina abbastanza controversa, quindi bisognerebbe lasciare spazio per le controversie, in particolare riguardo al concetto di malattia mentale, che può essere vista come una convenzione sociale più che come un concetto medico. Vedo che viene citato Basaglia, senza però spiegare che la base delle sua legge è che i matti non esistono. --Truman Burbank 13:44, 13 giu 2006 (CEST)
Credo che siano due problemi essenzialmente diversi: un conto è la teoria del movimento antipsichiatrico che attribuisce la malattia mentale non all'individuo che ne è affetto, ma alla società, con ricadute sulla pratica psi enormi; altra cosa è scrivere che le case farmaceutiche inventano molecole costose e prezzolano psichiatri che trovino modi di promuoverle, perchè questa critica riguarda tutta la medicina. Ho già scritto che penso sia un fatto reale, ma allora la critica va esplicitata spiegando quali ricadute ci sono rispetto alla salute mentale della gente, rispetto all'idea che adesso la popolazione ha della psichiatria (oggi vengono dallo psichiatra tutti i tipi di persone, non solo i così detti matti, per merito/colpa di fenomeni che sicuramente hanno anche a che fare con il tentativo delle case farmaceuticehe di allargare il mercato). Sicuramente le critiche sono il pane della psichiatria, ma l'enciclopedia non raccoglie rumors, approfondisce gli argomenti in modo neutrale. Xaura 22:56, 13 giu 2006 (CEST)
- ho un po' ritoccato il titolo, giusto per relativizzare il fenomeno. vorrei chiedervi tre chiarimenti. cosa intendete per: 1) "convenzione sociale"; 2) "attribuisce la malattia mentale non all'individuo che ne è affetto, ma alla società" e 3) "ricadute sulla pratica (e sulla salute mentale) enormi"? ciao, --CP чиалз 23:14, 13 giu 2006 (CEST)
Ciò che forse non sono riuscito ad esprimere è che lì dove una disciplina ha dei punti controversi può essere opportuno tentare di esprimere i vari punti di vista, più che cercare di fornire un'inesistente versione neutrale, la quale tende ad essere semplicemente il punto di vista della maggioranza, quando si dà per scontato che esista. Il mio riferimento ideale in questi casi controversi è il sistema giudiziario americano, dove alle fine di un processo c'è la relazione della maggioranza (quella che decide il risultato) ma ci può anche essere la relazione di minoranza, che spesso esprime vedute comunque significative. Sulle tre questioni:
- si tende a considerare la psichiatria come una disciplina medica, quindi scientifica in modo abbastanza stretto, come se il concetto di benessere mentale e quello di malattia mentale potessero essere definiti oggettivamente, indipendentemente dall'ambiente in cui si verificano. In effetti oggi si tende a vedere queste problematiche nell'ambito della psicologia sociale, all'incrocio tra psicologia e sociologia. Credo Basaglia sia stato tra i principali sostenitori di quest'approccio sociale, ma non posso dire di averlo studiato metodicamente.
- In quest'ottica la malattia mentale è un mancato adattamento tra l'individuo e la società, che in passato portava ad espellere l'individuo in strutture di contenimento, in modo che non disturbasse le convenzioni sociali ed estetiche della società umana.
- Evidentemente le ricadute ci sono state e credo che gli operatori le conoscano molto bene. Le persone liberate dai manicomi e diventate, da un giorno all'altro, sane per legge (mentre prima erano matte) hanno avuto seri problemi ad inserirsi nella società (quando ci sono riusciti).
--Truman Burbank 11:16, 14 giu 2006 (CEST)
- la neutralità mi pare sia in questa enciclopedia concepita appunto come frutto dell'esposizione di più punti di vista, incluso quello che per te è il tuo "riferimento ideale" (non capisco come un sistema giudiziario possa fornire un punto di riferimento in un disorso sulla psichiatria, ma questo è appunto questione di pdv).
- intendiamoci subito però: la psichiatria è una disciplina medica, e soltanto alcune (direi ormai quasi nessuna) "correnti" psichiatriche ritengono di poter parlare di salute mentale in maniera totalmente avulsa da qualsiasi contesto sociale e familiare.
- vi sono perlomeno quattro grandi filoni di pensiero (modelli) riguardo la malattia mentale (soprattutto la schizofrenia) e le sue cause: quello biologico (organicistico), quello sociale (relazionale, ambientale), il modello psicologico, ed infine il modello vulnerabilità-stress, che mette in relazione stress ed i fattori ambientali, psicosociali e biologici, che determinano la vulnearabilità. Ovviamente il modo di intendere la malattia mentale (prima pazzia, follia) ed i "folli" ha subito nel corso della storia dell'uomo enormi cambiamenti...
- il discorso sulle "ricadute" è davvero un pdv opinabile, le persone liberate dai manicomi non sono diventate "sane" per legge, sono solo diventate "libere" per "legge", e il principio ispiratore del lavoro degli opertori psichiatrici che portò alla legge ("la libertà è terapeutica" è tipicamente basagliano) era, per farla brutalmente breve, che il manicomio è di per se, in quanto "contenzione", contro la digntà ed i diritti dei malati come persone e nefasto rispetto al recupero ed al reinserimento. Le ricadute (meglio dire i mancati risollevamenti) ci sono state e purtroppo continuano ad esserci dove le leggi (piani obiettivo-servizi territoriali-livelli essenziali di assistenza,...) non sono ancora pienamente attuate. Dire che la base della legge 180 è la negazione della malattia mentale è il più tipico dei pregiudizi e dei luoghi comuni.--CP чиалз 01:16, 15 giu 2006 (CEST)
[modifica] Rollback per inserimento POV ??? Psichiatria e Antipsichiatria
"Rollback per inserimento POV: le critiche se circostanziate si possono inserire nella voce Antipsichiatria, questa voce è bene che spieghi anzitutto la visione ufficiale della disciplina"
Non entro nel merito dell'esatto contenuto di queste modifiche (che ho letto solo molto sommarimente),
ma in generale perché le critiche alla psichiatria dovrebbero andare in antipsichiatria, che è la voce dedicata ad un movimento (non so quale sia il termine giusto: moviemnto sociale-culturale?)
In questa voce (psichiatria) si dovrebbe dare una visione neutrale (NPOV) della psichiatria, quindi anche le criticheìì. Che vuol dire "visione ufficile"?
Già tempo fa ero finito -per caso- sulal voce Antipsichiatria e avevo domandato coem mai le critiche fossero confinate lì (quando invece quella voce dovrebbe trattare gli aspetti e la storia del movimento socio-culturale) ma senza risposte chiare e convincenti (se non tipo "anche su en.wikipedia è così).
Non me ne intendo molto di questi argomenti, ma apputno da non esperto di queste voci vedo come un utente che non sa come siano organizzate ha bisogno che in unica voce siano trattate tanto le posizioni a favore che le critiche (come del resto è indiscutibile debba essere in una voce enciclopedica)--ChemicalBit 12:04, 3 ott 2006 (CEST)
- Che l'intervento fosse POV è diffcilmente contestabile. Esordiva inserendo tra le prime cose il nazismo nella storia della psichiatria (quasi come se ne fosse un'invenzione) e proseguiva con varie modifiche e accostamenti discutibili o tendenziosi (che nel dettaglio potrebbe meglio illustrati Xaura). Il punto è che tendeva a riscrivere la voce secondo un'ottica anti-psichiatrica (un po' come riscrivere la voce cattolicesimo secondo l'ottica atea e anticlericale). Ci si aspetta invece che la voce tratti anzitutto lo stato dell'arte della disciplina, per come la intendono attualmente i medici psichiatri (punto di vista principale), aggiungendo solo alla fine (e in sintesi) le principali critiche in fondo, sempre supportate da fonti, come da prassi (non trattiamo in senso generico tutte le critiche, ma solo quelle che si dimostra siano le più accreditate). In questo caso, la voce Antipsichiatria esiste già e dunque sarebbe logico trattare in quella sede (in modo più particolareggiato) le principali obiezioni alla psichiatria. L'argomento psichiatria e antipsichiatria sono peraltro molto vasti e difficilmente è possibile trattarli in una voce sola. --MarcoK (msg) 12:31, 3 ott 2006 (CEST)
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- Ma infatti io non entravo nel merito delle modifiche annulalte, ma nel principio esposto nella motivazione della'nnulmento, che le critiche vadano altrove.
E anche da questa più dettalgiata esposizione, non riescocomuqnue a capire. Antipsichiatria non è "spazio in cui" (non si capsice bene perhcé) "si mettono le critiche alla psichiatria al posto che nella voce principale", ma se ho ben capito una voce dedicata ad un movimento.
E non capisco perhcé la voce dovrebbe "anzitutto lo stato dell'arte della disciplina, per come la intendono attualmente i medici psichiatri (punto di vista principale), aggiungendo solo alla fine (e in sintesi) le principali critiche in fondo" . Così non sarebbe POV? (un po' ..v.che esempio "spiazzante" posse fare .... trovato! un po' come se la voce assassinio fosse innanzitutto dal punto di vista degli assassini, e solo in fondo "però ci sono dei benpensanti che sostengono che sia un danno per la società" XD ) --ChemicalBit 22:56, 8 ott 2006 (CEST)
- Ma infatti io non entravo nel merito delle modifiche annulalte, ma nel principio esposto nella motivazione della'nnulmento, che le critiche vadano altrove.
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- Ok, allora basta con le metafore. Wikipedia nelle questioni scientifiche assume un punto di vista anzitutto scientifico (che è ciò che intendo per punto di vista principale: ciò che la comunità scientifica - o meglio la sua grande maggioranza - pensa dell'argomento). "Punto di vista neutrale" su Wikipedia non vuol dire che tutti i punti di vista sono ugualmente importanti per la voce (è anche per questo, tra l'altro, che non sono ammesse le ricerche originali). Questo non vuol dire naturalmente che non ci possono stare critiche o altri punti di vista, ma piuttosto che essi devono essere chiaramente subordinati in base alla loro diffusione e supportati da fonti: niente opinioni personali insomma). Ma ti devo dare ragione su una cosa: ad un esame un po' più approfondito l'antipsichiatria in questo caso centra poco o nulla, dato che le affermazioni contestate appaiono più coerenti con l'opinione che un simpatizzante di Scientology può avere della psichiatria. Il principio del NPOV è di rilevanza fondamentale per Wikipedia e pertanto se hai ancora un qualsiasi dubbi al riguardo ti invito a leggere quanto scritto sulla en:wiki (che ha pagine d'aiuto un po' meno striminzite) ed eventualmente poi aprire una discussione più ampia al bar. --MarcoK (msg) 00:21, 9 ott 2006 (CEST)
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- Vorrei solo precisare che l'antipsichiatria è stata una corrente nata all'interno della psichiatria (gli "antipsichiatri" erano/sono medici psichiatri a tutti gli effetti) fortemente critica nei confronti delle istituzioni, delle pratiche e del significato di "psichiatria" dell'epoca... in tal senso l'esempio cattolicesimo/ateismo c'entra poco. In ultimo, è dall'antipsichiatria (Basaglia) che è nata la "legge 180", e ancora oggi, nei DSM (Dipartimenti di Salute Mentali) italiani in cui i servizi territoriali funzionano (Trieste ad esempio, che collabora anche con l'OMS) vengono in visita studenti, psichiatri da tutto il mondo. --Charlz 14:32, 24 ott 2006 (CEST)
[modifica] Voce di scarsa qualità
Non sono uno psichiatra, ma mi sembra che la voce sia complessivamente di scarsa qualità e poco accurata dal punto di vista scientifico, soprattutto se confrontata con la voce inglese. La materia è trattata con superficialità, in maniera poco tecnica, dando risalto ad aspetti marginali e "ad effetto" che nulla hanno a che vedere con la storia della psichiatria e della pratica psichiatrica. Solo per fare un piccolo esempio, il modo in cui le degenerazioni e i crimini nazisti nel nome della psichiatria sono trattati nel paragrafo "Storia" è completamente fuorviante e fuori tema, e non ha nessuna relazione con la storia scientifica e medica della psichiatria. Credo che tutto l'impianto della voce andrebbe rivisto, sia nella forma sia nei contenuti, per dargli un aspetto scientificamente più valido e autorevole. 213.156.52.125 12:36, 9 feb 2007 (CET)
[modifica] Manca qualcosa...
La voce "psichiatria" non può esaurirsi in poche note storiche. Gli aspetti salienti della psichiatria contemporanea (o, se vogliamo, delle psichiatrie...), la pratica clinica, ecc. dove sono? La sezione "critiche" mi pare abbastanza seria, sintetica ed equilibrata ma manca l'ossatura della voce. Si critica ciò che non è stato descritto!
- Come per l'intervento precedente: le osservazioni sono benvenute, ma l'invito è quello di ampliare la voce! --MarcoK (msg) 09:40, 16 feb 2007 (CET)
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- Ampliare d'accordo, ma qui mi pare ci siano cose che proprio non ci debbono stare... "Un caso di conflitto di interesse negli USA"? E a me (lettore) che me ne frega??? Io vengo qui per sapere cos'è la psichiatria. Cosa che - hai ragione MarcoK - non si può ridurre in sei!!! righe di testo. Però IMHO c'è pure da togliere, non solo da aggiungere. --Kormoran 19:43, 17 feb 2007 (CET)
[modifica] Ciao a tutti
Salve, sono una ragazza di 13 anni e frequento il secondo anno alle medie. Stò scegliendo con cura il lavoro che farò da adulta. Lo stò facendo già da ora, perchè molto spesso la gente si trova pentita delle scelte che fa, ma io voglio avere le idee chiare. Mi stò documentando sulla medicina, in particolare su psichiatria, psicologia, neuropsichiatria infantile e neurologia, perchè voglio intraprendere un lavoro che realizzi la mia idea di aiutare la gente in campo della medicina. Ho scritto tutto ciò perchè vorrei avere delle informazioni in più e delle opinioni da qualcuno. Ciao ciao!!!!!
- Spiacente, ma...
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[modifica] Una citazione di Galimberti
Sono sempre più convinto che della malattia mentale si debbano occupare i filosofi e gli storici ma non i medici [...] la persuasione a cui era giunto Immanuel Kant che nell'Antropologia pragmatica, aveva scritto: "ci sono medici che quando hanno trovato dei nomi pensano di aver trovato della malattie e di poterle, in forza del nome trovato, anche curare". (Dalla voce Psichiatria in Idee: il catalogo è questo, Feltrinelli) Truman 18:54, 4 nov 2007 (CET)
[modifica] Non completamente soddisfacente?
Aridaie! Veneziano, sai leggere? Nella sezione: "I fondamenti scientifici della psichiatria" è riportato questo pensiero del prof. Paolo Pancheri: "È ignoto il meccanismo di azione dei farmaci a livello molecolare. Non si conoscono le conseguenze a lungo termine nei trattamenti sia a livello cerebrale che a livello somatico. Non si sa quando e se la ricerca ci darà farmaci psicoattivi realmente innovativi". Questo significa che la conoscenza degli effetti dei farmaci a livello molecolare NON E' SODDISFACENTE. Nessuno nega la scientificità delle ricerche farmacologiche e nemmeno l'utilità dei farmaci (e c'è scritto molto chiaramente), ma la comprensione dei meccanismi molecolari è ancora insoddisfacente. Perché allora dobbiamo scrivere "non completamente soddisfacente"? Che senso ha contraddire la citazione del prof. Pancheri che viene riportata dopo? Cerchiamo di non lanciare messaggi contraddittori! Per l'ultima volta tolgo dalla voce l'avverbio "soddisfacente" perché è in contraddizione con quanto scritto in seguito. Poi ciascuno giudichi quale versione è più coerente con il contesto della voce.
- Amico anonimo, semplicemente perchè la frase "non ha ancora fatto riscontro una comprensione scientifica (completamente) soddisfacente dei loro meccanismi d'azione neurofisiologici", con l'avverbio significa: "abbiamo ancora una comprensione parziale dei processi molecolari coinvolti, ma comunque abbiamo accertato già un buon numero di cose" (come in effetti è); mentre senza quell'avverbio rischia di spostare il significato della frase su un: "non abbiamo praticamente idea di come funzionino le cose a livello molecolare", che, nella fattispecie, è invece fuorviante e scientificamente scorretto. Tutto qui :-) Veneziano- dai, parliamone! 18:08, 8 mar 2008 (CET)
Non sono d'accordo. Che, a livello di biochimica molecolare, sia stato accertato "un buon numero di cose" circa il funzionamento degli psicofarmaci non corrisponde allo stato attuale delle conoscenze. Lo sviluppo scientifico si basa sui dati sperimentali, non sulle buone intenzioni e nemmeno su semplici ipotesi. Le ipotesi ci sono e non ci vuol nulla a formularne di nuove ma - per ora - sono prive di riscontro. Far passare delle mere ipotesi per conoscenze scientifiche suffragate dall'indagine sperimentale significa fare della cattiva divulgazione e rendere un cattivo servizio alla scienza. Capisco che l'intenzione possa essere quella di creare fiducia nel lettore. Ma la fiducia non si crea raccontando favole! 09/03/2008
- Amico Anonimo (perchè non ti registri ? Ci si mette un istante, e facilita l'interazione), hai fonti (scientifiche) a supporto del fatto che la psicofarmacologia molecolare in realtà non abbia accertato i meccanismi di funzionamento dei farmaci psicotropi ? Perchè di letteratura scientifica che dice il contrario ce ne è parecchia, e da alcuni decenni. Che la comprensione non sia "assoluta e definitiva", come del resto in ogni altro settore scientifico, è chiaro; però noi sappiamo un "discreto numero di cose" su come funzionano, che so, i sistemi serotoninergici o dopaminergici; su quale sia la struttura molecolare dei recettori su cui si modellano i relativi farmaci agonisti ed antagonisti; su quali siano i meccanismi di modulazione della funzionalità neurotrasmettitoriale, etc.etc.... il che mi sembra che corrisponda ad una "buona comprensione di base" dei meccanismi di funzionamento degli psicofarmaci... tanto che li "sintetizziamo in maniera mirata", modellandone con precisione la struttura molecolare proprio in modo tale da ottimizzarne la funzionalità... direi che indice sufficiente di "conoscenza del loro meccanismo di azione", non credi ? Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 19:41, 9 mar 2008 (CET)
La fonte scientifica sono le affermazioni del prof. Pancheri che era (purtroppo non c'è più) uno dei più seri ed autorevoli psichiatri italiani. La sua serietà derivava anche dal fatto che non indulgeva in toni trionfalistici e non cercava di spacciare per acquisite conoscenze che non lo sono affatto. Quando scrive: "È ignoto il meccanismo di azione dei farmaci a livello molecolare" mi sembra che parli chiaro. Ti ringrazio per avermi dimostrato che, invece, era solo un povero ignorante e che tu ne sai molto di più.
- Amico anonimo, in primo luogo ti reitero l'invito ad iscriverti: ci si mette un attimo, e si può interagire molto più comodamente. In secondo luogo, di "noti docenti" (conoscevo Pancheri, se è per questo) che hanno fatto singole affermazioni in un senso o nell'altro, in un certo momento delle loro vite, ce ne sono a decine. Qui se vuoi inizio a citarti a raffica venti o trenta "luminari" di psicofarmacologia che sostengono esattamente il contrario. Ma questo dove ci porta ? Non è con la singola citazione del parere di un ricercatore che si verifica la fondatezza scientifica di un paradigma di ricerca internazionale. Nel momento in cui l'intera comunità psicofarmacologica mondiale (università, centri di ricerca, aziende, riviste scientifiche, società psichiatriche internazionali, etc. etc.) lavora attivamente già da anni sulla modelizzazione molecolare dei farmaci mirati alla modulazione delle attività fisiologiche legate ai siti neurotrasmettitoriali, è probabile che il meccanismo di funzionamento degli stessi sia "abbastanza ben conosciuto", altrimenti sarebbe ovviamente un pò difficile modellare le molecole in maniera coerente...:-) E questa non è una singola "affermazione estrapolata", ma un'attività di ricerca internazionale di ampie proporzioni verificabile in qualunque testo di farmacologia o in qualunque biblioteca di Facoltà di Medicina. Ciao, Veneziano- dai, parliamone! 13:36, 10 mar 2008 (CET)