Prisma triangolare (ottica)
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In ottica un prisma triangolare è un tipo di prisma ottico che ha la forma di un prisma triangolare. È il tipo di prisma più conosciuto, nonostante non sia il più utilizzato attualmente. I prismi triangolari sono usati per dividere la luce nelle sue componenti spettrali. Questa dispersione avviene perché l'angolo di rifrazione dipende dall'indice di rifrazione che dipende dalla lunghezza d'onda. Questo effetto può essere anche usato per misurare l'indice di rifrazione del materiale del prisma con un'alta accuratezza. In una tale misura, il prisma è posto al centro del supporto rotante di uno spettrometro con il raggio di luce indicente disposto in un modo tale che il raggio rifratto sia alla deviazione minima. L'indice di rifrazione può essere calcolato dall'angolo al vertice e l'angolo di deviazione minima.
Nonostante l'indice di rifrazione dipenda dalla lunghezza d'onda in ogni materiale, alcuni materiali hanno una dipendenza più forte (e sono più dispersivi) di altri. Il normale vetro BK7 ottico ha una dispersione relativamente piccola, mentre il vetro di tipo LaSF11 ha una dispersione maggiore e quindi è più adatto per i prismi dispersivi.
L'angolo alla sommità del prisma (l'angolo in alto nella figura) può essere scelto in modo da influenzare le caratteristiche di dispersione. Tuttavia, tipicamente si sceglie l'angolo in modo tale che sia il raggio incidente che quello rifratto colpiscano la superficie approssimativamente con l'angolo di Brewster, in modo tale che le perdite nella riflessione siano minimizzate. Un esempio di questo tipo di prisma è il prisma compressore per la generazione di impulsi laser ultra veloci.
Il prisma a base triangolare è il soggetto della copertina dell'album The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Tuttavia nella figura è mostrato il raggio di luce che rimane bianco dopo la rifrazione all'interno del prisma e solo nella seconda rifrazione si vede la dispersione che divide la luce bianca in tutto lo spettro visibile. Questo non è esatto perché la differenza nella velocità dei diversi colori della luce dovrebbe causare una dispersione anche nella prima rifrazione.