Philippe de Villiers
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Philippe Le Jolis de Villiers de Saintignon noto semplicemente come Philippe de Villiers (Boulogne, 25 marzo 1949) è un politico francese.
È nato da una famiglia nobile: il padre, che egli perse in giovane età insieme alla madre, gli ha trasmesso il titolo di visconte. Cattolico osservante, è sposato con sette figli.
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[modifica] Studi e attività professionale
Laureato in diritto pubblico all'Institut d'études politiques de Paris nel 1975, si specializza alla prestigiosa École nationale d'administration (ENA) dal 1976 al 1978 e poco dopo comincia una carriera nella pubblica amministrazione, che lo porta a diventare direttore di gabinetto del prefetto della Charente-Maritime. In quegli anni de Villiers aderisce alla Nouvelle Action Royaliste, un movimento neo-monarchico francese che ebbe tuttavia scarsissimo peso elettorale.
Nominato sottoprefetto di Vendôme nel 1981, nello stesso anno si dimette dall'incarico perché si rifiuta di rappresentare il governo del socialista François Mitterrand: in particolare, de Villiers non condivide la decisione del governo di Pierre Mauroy di autorizzare le radio libere. Nel 1982 è delegato generale della Camera di commercio della regione Pays de la Loire.
[modifica] Mandati elettorali
Dopo aver aderito nel 1985 al Partito Repubblicano (PR), che a sua volta aderisce all'Unione per la Democrazia Francese (UDF), dal 1986 al 1987 è segretario di Stato alla Cultura nel secondo governo di Jacques Chirac. Entra all'Assemblée nationale nel 1987, a seguito della scomparsa del deputato di cui è supplente, e alle elezioni anticipate dell'11 giugno1988 è eletto deputato della circoscrizione della Vandea per l'UDF. Sarà riconfermato deputato dell'UDF alle elezioni legislative del 1993 e, come indipendente, a quelle del 1997 e del 2002. Dal 1988 è presidente del consiglio generale della Vandea, e sarà costantemente riconfermato alle successive elezioni provinciali. Eletto deputato europeo nel 1994 con una lista personale sovranista che raccoglie il 12,24% dei voti. Riconfermato alle successive elezioni europee del 1999 e del 2004.
[modifica] Elezioni presidenziali
Il 20 novembre del 1994 de Villiers esce dall'UDF e fonda il Movimento per la Francia (MPF), per il quale si candidato alle elezioni presidenziali del 1995, ottenendo il 4,74% dei voti. Nel 1999 si allea con l'ex ministro dell'interno Charles Pasqua, fuoriuscito a sua volta dal partito neogollista Raggruppamento per la Repubblica (RPR), e fonda insieme a questi il Raggruppamento per la Francia (RPF), ultraconservatore e nazionalista. Alle elezioni europee del 1999, il nuovo partito avrà il 13,05% dei voti. Ma nel 2000, a seguito di una grave frattura con Pasqua, de Villiers esce bruscamente dal RPF e ricrea seduta stante il MPF, di cui è attualmente presidente. Non si presenta alle corsa all'Eliseo del 2002 (anche perché non gli riesce di trovare le 500 firme di sindaci necessarie per supportare la sua candidatura), ma sostiene la candidaturab del presidente uscente Chirac. È stato candidato all'Eliseo nelle elezioni presidenziali del 2007, in cui puntava ad ottenere il 5% dei voti necessario per poter ottenere il rimborso delle spese elettorali. Ha ottenuto al primo turno 818.407 voti (2,23%), venendo escluso dal successivo ballottaggio.[1]
[modifica] Posizioni politiche e sull'Europa
De Villiers è un politico ultraconservatore, tradizionalista ed euroscettico (in occasione del referendum francese del 1992 sulla ratifica del Trattato di Maastricht è stato uno dei sostenitori del voto contario). È considerato un politico a metà strada tra Nicolas Sarkozy e Jean-Marie Le Pen: con quest'ultimo egli ha rifiutato un'alleanza politica perché, ha spiegato, tra loro due ci sono "divergenze insopportabili" per quanto riguarda la valutazione della Seconda guerra mondiale.