Pessimismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il pessimismo è una concezione della vita che tende a sottolinearne gli aspetti negativi e a vedere la vita stessa dominata dall'infelicità e dal dolore. Questa visione, dal punto di vista etico, si traduce in una prevalenza del male sul bene.
Il pessimismo, in psicologia, è l'attitudine a considerare la realtà nei suoi aspetti peggiori causata da una maggiore disposizione a coglierne le sfaccettature più negative ed inquietanti.
Al pessimismo si contrappone l'ottimismo, la tendenza opposta. Il tipico esempio di questa divisione è il quesito del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Indice |
[modifica] Il pessimismo in filosofia
In filosofia è necessario distinguere tra due differenti orientamenti di pessimismo: il pessimismo empiricoche è quando la visione negativa resta limitata al mondo fisico in contrapposizione ad un aldilà felice, ed il pessimismo metafisico, quando la visione negativa si estende anche al mondo metafisico.
Il pessimismo empirico è tipico della visione medioevale e, quindi, cristiana. In questa visione, infatti, ad una visione metafisica sicuramente positiva si contrappone una visione della realtà fisica negativa.
Il pessimismo metafisico, invece, è nato e si è sviluppato nell'Ottocento grazie a personalità come Arthur Schopenhauer e Giacomo Leopardi. In questi autori è possibile notare una visione della vita che non contempla al suo interno la felicità: l'unica possibile è l'attesa della sua realizzazione (per il letterato italiano: si veda il Il sabato del villaggio) o il nulla (secondo il filosofo tedesco).
In definitiva il pessimismo si è sviluppato in massima parte nell'Ottocento rivoluzionario (in quel periodo infuriava la cosiddetta Primavera dei popoli). Tuttavia è possibile generalizzare questa situazione: quasi sempre nella storia a grandi stravolgimenti sono state legate personalità con una certa dose di pessimismo (empirico o metafisico).
[modifica] Bibliografia
- Arthur Schopenhauer. Il mondo come volontà e rappresentazione (1819), a cura di Ada Vigliani, introduzione di Gianni Vattimo. Milano, Mondadori, 1989. ISBN 8804310995.
- Giacomo Leopardi. Zibaldone (1832), ed. commentata e revisione del testo critico a cura di Rolando Damiani. Milano, Mondadori, 1997. ISBN 8804407891.
- Giuseppe Morando. Ottimismo e pessimismo. Milano, Cogliati, 1890.
- Druso Rondini. Pessimismo filosofico e pessimismo economico. Trani : V. Vecchi, 1892.
- Fridrih Paulsen. Sopengauer, Gamlet, Mefistofel : tri ocerka iz istorii pessimizma, perevod s nemeckago S. N. Zelinskoj. Kiev, Izdanie G. K. Tacenko, 1902.
- Georges Palante. Pessimismo e individualismo, trad. di Decio Cinti. Milano, Casa ed. sociale, 1923.
- Piero Martinetti. Schopenhauer (1941), a cura di Mirko Fontemaggi. Genova, Il nuovo Melangolo, 2005. ISBN 8870185540.
- Giuseppe Invernizzi. Il pessimismo tedesco dell'Ottocento: Schopenhauer, Hartmann, Bahnsen e Mainländer e i loro avversari. Firenze, La nuova Italia, 1994. ISBN 8822114582.
- Oliver Bennett. Pessimismo culturale. Bologna, Il Mulino, 2003. ISBN 8815095497.
- Paola Locci. Elogio del pessimismo, ovvero Istruzioni per vivere comunque bene, presentazione di Francesco Mancini. Milano : F. Angeli, 2003. ISBN 8846443640.
- Manlio Sgalambro. La conoscenza del peggio. Milano, Adelphi, 2007. ISBN 9788845921483.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikizionario contiene la voce di dizionario «pessimismo»
- Wikiquote contiene citazioni sul pessimismo