Persona
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Persona è un concetto della filosofia, più precisamente dell'antropologia filosofica. Si definisce persona un essere razionale dotato di coscienza di sé ed in possesso di una propria identità. L'esempio ovvio di persona - per alcuni l'unico - è la persona umana.
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[modifica] Etimologia
Persona deriva dal greco πρόσωπον, prósōpon cioè maschera dell'attore, termine entrato in Italia tramite l'etrusco phersu.
Un'altra etimologia è da ricercare nel termine latino personare, (per-sonare: parlare attraverso). Ciò spiegherebbe perché il termine persona indicasse in origine la maschera utilizzata dagli attori teatrali, che serviva a dare all'attore le sembianze del personaggio che interpretava, ma anche a permettere alla sua voce di andare sufficientemente lontano per essere udita dagli spettatori.
[modifica] Concetto di individuo
Si tratta di un termine fondamentale della cultura occidentale, che si rappresenta appunto come civiltà che riconosce il sacro valore dell'individuo-persona. Ciò la contraddistingue dalle società orientali, più marcatamente comunitariste.
Il concetto di "soggetto" e di relazione "soggetto-oggetto" costituisce un tema-chiave della cultura, della filosofia e della teologia occidentali. Il soggetto si configura progressivamente, nel corso della storia, come individuo autonomo, fulcro del sistema socio-culturale. Il concetto di "personal identity" si delinea chiaramente nel "Saggio sull'intelletto umano" (1694) di John Locke. Da allora la centralità dell'individuo nel sistema sociale "ha ossessionato l'immaginario dell'uomo occidentale" (Remo Bodei, "Destini personali", 2002). Importanti correnti culturali contemporanee hanno messo in rilievo la capacità dell'individuo di autoplasmarsi, di scolpire sé stesso come una statua (Michel Foucault, "Tecnologie del sè",1992). La libertà personale diventa, di conseguenza, il valore fondamentale de "La società degli individui" (Norbert Elias,1987).
[modifica] Storia
[modifica] Il chiarimento del concetto di Trinità
Il primo grande contributo allo sviluppo filosofico del concetto di persona viene dalla elaborazione teologica patristica della Trinità. Il termine persona viene infatti impiegato per provare a spiegare in termini comprensibili alla ragione umana il dogma della Trinità. Si trattava soprattutto di difendersi dalle accuse di politeismo e di arginare le varie eresie cristologiche, tendenti a negare ora l'umanità ora la divinità di Cristo. "Dio è un'unica sostanza in tre Persone". Da questa tesi emerge il concetto di persona come relazione all'interno di Dio tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e quindi relazione con gli uomini. Per analogia tra il Creatore e la creatura, inoltre, il termine persona è applicabile all'uomo stesso.
Pare che sia stato Tertulliano (II secolo d.C.), nell'opera "Adversus Praxeam", il primo autore cristiano ad utilizzare la nozione di persona.
Decisiva è stata certamente l'opera di sant'Agostino, il De trinitate. Sempre secondo sant'Agostino nel microcosmo umano si ritrovano analogicamente le tracce delle tre persone divine.
[modifica] Il personalismo
La corrente filosofica che si è maggiormente soffermata su questo concetto, facendone il cardine della propria riflessione è il Personalismo. Tale termine designa un movimento di pensiero di matrice cristiana (prevalentemente cattolico) nato in Francia, agli inizi degli anni Trenta, attorno alla rivista Esprit di Emmanuel Mounier. Si tratta di una corrente che si esprime coerentemente in più posizioni articolate tra loro. Innanzitutto è una risposta politica, una "terza via" tra i pericoli dell'individualismo capitalista e il collettivismo delle ideologie comuniste e fasciste (ideologie mai però equiparate dai pensatori personalisti, contraddistinti da un forte impegno cristiano-democratico orientato decisamente a sinistra). Nel personalismo coscienza e responsabilità sociale non si contraddicono, ma sono dimensioni indispensabili per la piena realizzazione dell'uomo che in quanto persona è appunto relazione, relazione con Dio e con il prossimo.
Altro tema caro al personalismo è rivalutazione della corporeità e la critica delle interpretazioni dualistiche. In questo clima filosofico si ritrovano pensatori anche differenti tra loro e che danno vita a ricerche altrimenti articolate: tra questi Paul Ricoeur, maestro francese della fenomenologia e dell'ermeneutica o Jacques Maritain che dà un grande contributo allo sviluppo del Neotomismo nel Novecento.
Vengono considerati "personalisti" filosofi anche non cristiani ma appartenenti alla religione ebraica, come Martin Buber ed Emmanuel Levinas, in quanto nelle loro riflessioni insistono notevolmente sulla relazionalità[1]. Col Personalismo si intrecciano più correnti del Novecento, in particolare il neotomismo, la fenomenologia e l'esistenzialismo cristiano (per quest'ultimo si faccia riferimento soprattutto a Gabriel Marcel).
In Italia assumono posizioni chiaramente personaliste Luigi Pareyson e, nella prassi più politica, a questa corrente si richiama il gruppo cosiddetto dei "professorini": Fanfani, Lazzati, La Pira, Dossetti.
Studioso di Mounier e forte sostenitore dell'attualità del personalismo è il professor Virgilio Melchiorre, dell'Università Cattolica di Milano. Ricordiamo tra le opere più significative: "Corpo e persona", "Essere e parola", "La via analogica".
[modifica] La persona nell'attuale dibattito sulla bioetica
Di persona si è tornato a parlare prepotentemente nell'attuale dibattito sulla bioetica. In particolare si è fatto urgente il tentativo di dare risposte a domande del genere: è persona un embrione? Quando inizia ad esserlo? È persona ancora chi si trova in stato di morte cerebrale?
Tematiche aperte nelle quali spesso è facile il fraintendimento e l'incomprensione proprio perché è dato per implicito un certo modo di intendere la persona.
L'autore che in questi anni si è distinto per le posizioni più forti è certamente Peter Singer. A partire dal suo celebre libro "Liberazione animale", e nello scritto decisivo (e scandaloso) "Killing Humans and Killing Animals" egli ha proposto una riformulazione rivoluzionaria. Poiché persona è quella sostanza in grado di rappresentare se stessa esistente nel tempo, da questa definizione bisognerebbe dedurre che persona possono essere certamente un cane e una tigre ma non ancora un neonato, ad esempio. Dunque la posizione del filosofo australiano porterebbe ad allargare i diritti in un campo interspecifico, cioè verso altre specie animali diverse da quella umana, restringendo però allo stesso tempo i diritti (questa almeno è la critica che molti gli fanno) di alcune forme di vita umana. È sbagliato per Singer impiegare animali sani nella ricerca, ma non è necessariamente sbagliato utilizzare per questi scopi neonati anencefalici o pazienti in stato vegetativo persistente.
Molti critici delle posizioni bioetiche cattoliche sostengono che alcuni teologi autorevoli del passato concordano nel ritenere un embrione non persona. Fanno riferimento ad autori fondamentali, come San Tommaso d'Aquino che in effetti riteneva che l'anima subentrasse nell'individuo in un momento successivo al suo concepimento fisico. Per i metafisici cattolici come Tommaso è evidentemente la presenza dell'anima a fare di un uomo una persona. Dunque anche per lui l'embrione non sarebbe tale. Uno studioso (cattolico), Adriano Pessina, controbatte affermando che sia decisivo tutelare i diritti dell'individuo a partire prima di tutto dalla definizione di cosa è umano. Sulla nozione di persona sarebbe più opportuno invece proporre una moratoria, per evitare di impelagarsi in una discussione "troppo" metafisica.
È comunque interessante notare come un concetto nato dalla teologia cristiana possa finire per essere utilizzato da non cristiani contro le posizioni attuali della Chiesa.
[modifica] Note
- ^ Si veda il principio dialogico di Buber, o la critica all'ontologia di Levinas in nome del primato del rapporto etico della coscienza con la trascendenza, l'infinito che non è mai un essere in terza persona da catalogare
[modifica] Voci correlate
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