Pasqualino Settebellezze
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Pasqualino Settebellezze | |
Paese: | Italia |
Anno: | 1976 |
Durata: | 115' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Rapporto: | 1,66:1 |
Genere: | commedia |
Regia: | Lina Wertmüller |
Soggetto: | Lina Wertmüller |
Sceneggiatura: | Lina Wertmüller |
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Fotografia: | Tonino Delli Colli |
Montaggio: | Franco Fraticelli |
Musiche: | Enzo Jannacci |
Scenografia: | Enrico Job |
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Pasqualino Settebellezze è un film di Lina Wertmüller del 1976, nominato per l'Oscar al miglior film straniero nel 1977.
[modifica] Trama
La storia si svolge nella Napoli degli anni '30. Il guappo Pasqualino (Giancarlo Giannini), unico maschio ed unico bello di una famiglia di sette donne orribili, tenta di farsi largo nella società cercando "onore e rispetto". La maggiore delle sorelle (Elena Fiore), ingannata dal fidanzato Totonno 18carati con improbabili promesse di matrimonio, finisce in un postribolo. Lui affronta lo sfruttatore ma, di fronte ad un folto pubblico di prostitute, subisce un'umiliazione. Decide allora di ammazzarlo ma va tutto storto; quello che doveva essere un delitto d'onore che gli avrebbe dato fama e rispetto a fronte di qualche mese di carcere soltanto, sarà invece un assassinio "quasi per sbaglio" che lo metterà di fronte alla sua vera natura di codardo. Soprannominato "il mostro di Napoli" si becca 12 anni al processo e viene rinchiuso nel manicomio criminale.
Ma con l'arrivo della guerra gli si offre la possibilità di scontare la pena servendo la patria. In Germania diserta ma viene catturato dai tedeschi assieme al suo amico Francesco e imprigionato in un campo di concentramento. Per salvare la pelle e non morire di fame fa la corte alla grassa e sadica comandante del campo (Shirley Stoler). Eletto dalla stessa kapò, viene costretto a scegliere sei compagni da mandare a morte e, nel momento piu drammatico del film, a sparare allo stesso Francesco. Terminata la guerra e tornato in una Napoli affamata e devastata dalle bombe, ritrova l'intera famiglia, compresa la madre, a fare il mestiere più antico del mondo. Ma, come dice mammà,"...quello che è stato è stato...Tu sei vivo!"
[modifica] Critica
Il film ebbe uno straordinario successo di pubblico anche negli USA, tanto da concorrere all'Oscar quale miglior film straniero, regista e costumi, senza però vincere nessuna statuetta. Il soprannome di Pasqualino (che di cognome fa Frapuso) deriverebbe dalle sue sette brutte e grasse sorelle, anche se lui stesso a Francesco spiega che gli derivi, invece, dal piacere alle donne. Fernando Rey ha una piccola, ma memorabile parte di un internato spagnolo del lager; Roberto Herlitzka compare invece nel cameo, alla stazione, del deportato socialista.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Pasqualino Settebellezze dell'Internet Movie Database