Paradiso fiscale
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Un paradiso fiscale è uno Stato la cui normativa riguardante la fiscalità, il settore bancario e/o finanziario consente di attirare grandi masse di capitale grazie a condizioni particolarmente agevolate. Tipicamente, nei paradisi fiscali si riscontra un regime di imposizione fiscale molto basso o assente che rende conveniente stabilire in questi Paesi la sede di un’impresa (es. società offshore), oppure regole particolarmente rigide sul segreto bancario, che consentono di compiere transazioni coperte. Giova, altresì, ricordare che le regole societarie consentono l'emissione di azioni al portatore, un insieme ridottissimo di formalità societarie e contabili e regole favorevoli per l'impiantazione di servizi finanziari (come per esempio regole minime per ottenere licenze che consentano di operare fondi di investimento). Sotto il profilo tributario, per paradiso fiscale (tax heaven) o centro off-shore, si intende indicare un territorio fuori controllo, al riparo dalla regolamentazione fiscale internazionale (tax haven).
I tradizionali paradisi fiscali sono: il Principato di Monaco, alcuni cantoni della Svizzera, il Lussemburgo, molti stati caraibici come le isole Cayman o le Isole Vergini Inglesi, le British Channel Islands (Isle of Man, Jersey, Guernsey) insieme a molti altri Paesi. Per ragione di tassazione alle imprese, in parte anche l’Irlanda viene equiparata a un paradiso fiscale. Gli Stati Uniti d'America possono a loro volta essere considerati un paradiso fiscale, perché consentono ad uno straniero non residente (non-resident alien) di costituire società che sono sottoposte unicamente ad una tassa amministrativa annuale su base statale (nell'ordine dei 100 - 150 dollari), senza attribuzione pertanto di un numero di identificazione tributario (IRS number) e obbligo impositivo, a condizione che la società così costituita non svolga attività con gli USA.
La definizione di paradiso fiscale è pertanto relativamente flessibile.
È considerato un paradiso fiscale anche Città del Vaticano. Il motivo è fondamentalmente che la banca vaticana non è sottoposta alle leggi internazionali sul controllo delle entità finanziarie e delle correlate raccomandazioni di organismi internazionali come l'OECD (OCSE). Di fatto, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) non è una banca con accesso diretto al sistema finanziario internazionale, ma si appoggia ad altre entità. Ciò permette una flessibilità e discrezione che costituisce di fatto il Vaticano come il paradiso fiscale per eccellenza.
Le principali società di compensazione europee (Clearstream, ex Cedel, Euroclear e SWIFT) sono considerate alla stregua di paradisi fiscali impropri, grazie alla possibilità di intestare a banche o grandi imprese conti di corrispondenza anonimi a loro discrezione. La traccia delle operazioni effettuate su questi conti, e a volte il conto stesso, viene cancellata in giornata (solitamente entro un’ora dalla conclusione della transazione).
Le autorità internazionali hanno adottato una serie di misure che consentono di limitare l'attività di tali giurisdizioni. Si citano al proposito le direttive dell'OECD, il Patriot Act e Sarbanes-Oaxley statunitensi, le raccomandazioni dell'Egmont Group e del Wolfsberg Group.
Un elenco più articolato dei territori considerati paradisi fiscali può includere: Alderney, Andorra, Anguilla, Anjouan, Antigua, Aruba, Bahamas, Bahrain, Barbados, Belize, Bermuda, Botswana, Brunei, Cayman, Costa Rica (solo alcuni tipi di società), Curacao, Cipro, Repubblica Dominicana, Grenada, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Vergini Britanniche, Jebel Ali, Jersey, Labuan, Liberia, Liechtenstein, Lussemburgo, Macao, Madeira, Malta, Mauritius, Monaco, Montenegro, Nauru, Nevis, Nuova Zelanda, Niue, Panama, Samoa, San Marino, Sark, Seicelle, Singapore, Svizzera (solo alcuni cantoni), Saint Kitts, Saint Lucia, Saint Vincent, Turks e Caicos, Vanuatu. [citazione necessaria]