Otranto
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Otranto | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Puglia | ||||||||
Provincia: | Lecce | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 15 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 76 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 72,3 ab./km² | ||||||||
Comuni contigui: | Cannole, Carpignano Salentino, Giurdignano, Melendugno, Palmariggi, Santa Cesarea Terme, Uggiano la Chiesa | ||||||||
CAP: | 73028 | ||||||||
Pref. tel: | 0836 | ||||||||
Codice ISTAT: | 075057 | ||||||||
Codice catasto: | G188 | ||||||||
Nome abitanti: | hydruntini o otrantini | ||||||||
Santo patrono: | beati martiri idruntini | ||||||||
Giorno festivo: | 14 agosto | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Òtranto (5.481 abitanti) è una città della Puglia, in provincia di Lecce, situata lungo la costa orientale della penisola salentina. Il capo omonimo è il punto posto più a oriente d'Italia (fuori dal centro abitato il punto esatto è situato presso Punta Palascìa). Ha dato il suo nome al canale d'Otranto, che separa l'Italia dall'Albania.
[modifica] Etimologia
In epoca romana Otranto era conosciuta come Hydruntum, dal nome del torrente Hydrus nella cui vallata sorge la città. Altre fonti [1] danno tuttavia come nome latino Odruntum, termine sempre tuttavia legato alla parola acqua, precisamente al termine messapico "Odra", appunto acqua.
[modifica] Geografia
Per approfondire, vedi la voce Geografia della Puglia. |
Punta Palascia o Capo d'Otranto, situato nel territorio comunale di Otranto, è il punto più ad Oriente d'Italia. Secondo le convenzioni nautiche, questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico.[2].
[modifica] Storia
Per approfondire, vedi le voci Storia del Salento e Storia della Puglia. |
Le immediate vicinanze di Otranto erano abitate probabilmente già dal Paleolitico, certamente dal Neolitico; la città fu poi popolata dai messapi, stirpe che precedeva i greci, quindi - conquistata da costoro - entrò nella Magna Grecia e, ancora, cadde nelle mani dei romani, diventando presto municipio.
L'importanza del suo porto le fece assumere il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese. Nella sua splendida cattedrale, costruita fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la benedizione ai dodicimila Crociati che, al comando del principe Boemondo I d'Altavilla (1050-1111), partivano per liberare e per proteggere il santo Sepolcro. Di ritorno dalla Terra Santa, proprio a Otranto san Francesco d'Assisi era approdato nel 1219, accolto con grandi onori. A Otranto, l'11 settembre 1227, era morto a seguito di malaria il langravio di Turingia, sposo di santa Elisabetta di Ungheria.
Nel 1480 fu espugnata dai Turchi, che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si tratta dei famosi beati Martiri idruntini. I Turchi distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole (poco a sud di Otranto). In tale monastero, i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca dell'allora occidente oltre ad aver istituito la prima forma di college nella storia, che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto per studiare. Fu uno di questi monaci (Pantaleone) l'autore del monumentale mosaico pavimentale (il più grande in Europa) contenuto nella cattedrale. I Codici prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Mosca.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Monumenti
I monumenti principali della cittadina di sono la cattedrale, col suo notevole pavimento a mosaico risalente agli anni 1163-1165, il castello al cui rafforzamento fece provvedere Federico II di Svevia, la chiesa bizantina di san Pietro, che costituisce la chiesa più antica di Otranto, le mura angioine e il centro storico. Si ricorda, inoltre, la piccola chiesa dedicata alla Vergine degli Abissi e la chiesa di Santa Maria dei Martiri.
[modifica] Cattedrale dei Beati martiri di Otranto
Per approfondire, vedi la voce Pantaleone. |
Eretta nel 1088, la cattedrale misura 54 m di lunghezza e 25 m di larghezza. Costruita su 42 colonne monolitiche e tutte di riporto, diverse per qualità del granito e del marmo, per stile e tempo di produzione di cui si ignora la provenienza. Composta da 23 semicolonne che formano 45 campatele quadrate più tre dell'abside centrale suddivisi in 5 filari per 9. Alcune delle colonne sono lisce ed altre ricoperte da scanalature, per mezzo della disparità dei materiali, grazie ad una disposizione sapiente, creano l'effetto di grande omogeneità e non di confusione.
Sulla facciata a doppio spiovente spicca un portale barocco del 1764 e un rosone rinascimentale a 16 raggi con fini trafori gotici di forma circolare con transenne convergenti al centro, secondo l'arte gotico-araba della fine del XV secolo. Il soffitto della navata centrale è formata a cassettoni in legno dorato e risale al 1698 mentre il paliotto dell'altare maggiore, in argento, è opera di oreficeria napoletana del '700.
Alcuni affreschi parietali situati all'interno del tempio e nella cripta evidenziano tracce bizantine. Il pavimento a mosaico, in tessere policrome di calcare locale durissimo, è stato eseguito tra il 1163 e il 1166 da un gruppo di artisti capeggiati un monaco basiliano di nome Pantaleone, probabilmente del Monastero di San Nicola di Casole, su commissione dell'arcivescovo Gionata. Questa vera e propria opera d'arte, unica nel Mezzogiorno, resistette all'invasione turca del 1480. Si dispiega lungo tutta la navata centrale, sul presbiterio, l'abside e i bracci del transetto, e vi è raffigurato l'immaginario medievale, con ricchezza espressiva e secondo un senso di horror vacui che non risente dell'irregolarità dei tasselli né dell'assenza di plasticità.
Nella navata destra, in sette grandi armadi a muro presenti nell'abside, si conservano le ossa dei beati Martiri di Otranto. Sono i resti di ottocento e più cittadini sgozzati dai Turchi sul Colle di Minerva il 14 agosto 1480, per non aver voluto rinnegare la fede cristiana. Otranto, per questo evento glorioso, è chiamata anche la 'Città-martire'. Alcune reliquie di questi beati si venerano anche nella chiesa di Santa Caterina a Formiello (Napoli).
Sempre all'interno della cattedrale, un altro ambiente di grande valore storico e artistico che risale al secolo XI è quello della cripta, dalla forma semianulare, con tre absidi sporgenti e cinque navate. I meravigliosi capitelli risalgono ad ascendenze diverse, dal dorico-romanico, al corinzio e allo ionico. I moderni restauri la hanno liberata dalle soprastrutture barocche settecentesche.
[modifica] Chiesa dedicata alla Vergine degli Abissi
Notevole, seppur piccolissima, è anche la chiesa della Vergine degli Abissi, dove tutte le decorazioni richiamano alla tradizione marittima: il pavimento, a mosaico, è decorato al centro con una stella di tradizione marinara, circondata da nodi Savoia o ad otto. Tutti gli arredi, l'illuminazione, richiamano ai temi del mare: dal cavalluccio marino, al delfino, all'ancora alla conchiglia, quest'ultima che riunice una doppia simbologia: legata al mare da una parte, legata all'iconologiaa della perfezione dall'altra. Quest'ultima iconologia sarà riscontrabile in opere ed artisti noti: da Piero della Francesca a Salvador Dalì.
[modifica] Il Castello di Otranto
Il castello di Otranto, che diede il nome al primo romanzo gotico della storia, è uno dei vanti della città e di tutta la Puglia. Fatto costruire da Ferdinando I d'Aragona tra il 1485 e il 1498, il castello fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza di Francesco di Giorgio Martini. Al tempo in Piazza Castello, luogo dove si trova l’edificio, si ergevano delle fortificazioni risalenti al periodo della dominazione sveva con l’aggiunta dei ritocchi operati dai turchi intorno al 1480. Sotto la giurisdizione aragonese, il castello venne circondato da un alto fossato e Ciri vi fece aggiungere tre torrioni cilindrici angolari. Sebbene la pianta del castello sia pentagonale, essa risulta piuttosto irregolare soprattutto a causa dei successivi rifacimenti risalenti al secolo XVI. Nel 1578 infatti, sul lato dell’edificio che da sul mare, venne aggiunto un bastione a lancia con dei baluardi esterni per avvistare l’arrivo di navi e flotte nemiche. Sul bastione sono incisi gli scudi gentilizi di Antonio da Mendoza e di Don Pedro da Toledo, allora signori della città, mentre sul portone d’ingresso è scolpito lo stemma di Carlo V.
[modifica] Località costiere afferenti al comune
Pochi chilometri a nord della città, sulla costa, di notevole interesse paesaggistico sono i Laghi Alimini e la Baia dei Turchi. Tra i tratti di costa ancora incontaminati si segnalano inoltre la scogliera della Specchiulla e la spiaggia di San Giorgio.
Porto Badisco è una nota località balneare situata nel territorio del comune di Otranto. Meta turistica di notevole interesse storico-paesaggistico, essa si affaccia sul mar Ionio (trovandosi a sud di punta Palascìa, convenzionale confine tra mar Adriatico e Ionio), dista 35 km da Lecce, 8 km da Santa Cesarea Terme e 15 km da Castro. Secondo un'interpretazione corrente, fu proprio Badisco il primo approdo di Enea, descritto nell'Eneide di Virgilio: l'eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia (secondo studi recenti tale approdo potrebbe in realtà situarsi nei pressi di Roca Vecchia, nel comune di Melendugno o a Castro Marina). A Porto Badisco si trova inoltre la Grotta dei Cervi, che contiene importanti graffiti paleolitici ed è caratterizzata da numerosi anfratti e calette di rara bellezza. In Direzione Santa Cesarea-Castro-Leuca, inoltre, si trova la cosiddetta "Grotta delle Striare", cioè grotta delle streghe, caratteristica per l'entrata attraversata in diagonale da una lingua di roccia.
Dall'ottobre 2006 parte del territorio di Otranto rientra nel Parco della costa di Otranto-Santa Maria di Leuca e del bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.
[modifica] Trasporti
Otranto ospita una stazione omonima delle Ferrovie Sud Est che funge da capolinea della tratta Lecce-Zollino-Maglie-Otranto.
Inoltre a Otranto ha termine la SS16 adriatica, che congiunge la città con Padova per mezzo di un percorso di 1000,7 km, il che la rende la più lunga strada statale italiana.
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Citazioni letterarie
- Il romanzo di Maria Corti , L'ora di tutti, narra le vicende della Battaglia di Otranto del 1480 (invasione dei Turchi).
- Ad Otranto è ambientato il famoso romanzo The Castle of Otranto di Horace Walpole, che è generalmente considerato il primo esempio di romanzo gotico.
- In Otranto, Roberto Cotroneo, sullo sfondo di un'antichissima cattedrale piena di segni, narra (in un gioco di incastri impossibili) la storia di una giovane restauratrice olandese, Helena, alle prese con un mosaico del XII secolo.
- Nel romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, Adelmo, il primo monaco ritrovato morto (da cui ha origine la storia) proviene da Otranto.
[modifica] Eventi
- L'Alba dei Popoli[3] (31 dicembre - 1° gennaio) è una rassegna di arte, cultura, ambiente, musica e spettacoli. Attraverso questa manifestazione, Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, intreccio di civiltà, celebra il legame della Puglia con la civiltà mediterranea, prendendo spunto dalla forza simbolica esercitata dal "primo sorriso del sole" del nuovo anno all’Italia. La storia antica e recente di Otranto, fondata sul dialogo tra le culture e sulla solidarietà, ha ispirato a partire dal 2000 questa iniziativa condotta congiuntamente dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Otranto.
- Il Premio Grinzane Terra d'Otranto[4] è un riconoscimento internazionale sul tema del confronto interculturale. Presenta due sezioni: la prima per un'opera letteraria che tratta il tema della tolleranza e dell'integrazione e la seconda per una particolare attività nel campo della solidarietà e del dialogo.
[modifica] Economia
Per approfondire, vedi la voce Economia della Puglia. |
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Luciano Cariddi (lista civica) dal 29/05/2007
Centralino del comune: 0836 871111
Email del comune: ufficiostampa@comune.otranto.le.it
[modifica] Voci correlate
- Dodecapoli messapica
- Terra d'Otranto
- Canale d'Otranto
- Mappa di Soleto
- Pantaleone
- Battaglia di Otranto
- Serra di Montevergine
- Federico II di Svevia
- Il Castello di Otranto
[modifica] Note
- ^ L. R. Palmer, La lingua latina, Einaudi, Torino 1977, pag 50
- ^ Esistono comunque altre convenzioni che pongono il confine fra i due mari più a sud.
- ^ L'Alba dei popoli
- ^ Premio Grinzane Terra d'Otranto
[modifica] Bibliografia
- Alfredo Mantovano, Altro che leonessa d'Italia. Così Otranto salvò Roma, Il Foglio, 14 luglio 2007.
[modifica] Altri progetti
- Wikizionario contiene la voce di dizionario «Otranto»
[modifica] Collegamenti esterni
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