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Operazione Agreement - Wikipedia

Operazione Agreement

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Operazione Agreement (accordo in inglese) fu lanciata dagli Alleati nella Seconda guerra mondiale nella notte tra il 13 ed il 14 settembre 1942 per colpire le le basi aero-navali ed i depositi dell'Asse in nord Africa. Si risolse in una cocente sconfitta.

Indice

[modifica] Presupposti

Il 29 e 30 aprile 1942 Hitler e Mussolini, riunitisi a Klesseheim, avevano stabilito che l'ACIT (Armata corazzata italo-tedesca) in Nord Africa avrebbe dovuto mettere in atto un'offensiva per conquistare Tobruk ed attestarsi sulla linea Sollum-Halfaya dopodicché ogni sforzo sarebbe stato rivolto alla conquista dell'isola fortificata di Malta, sede di una importante base aero-navale da dove decollavano gli aerei che attaccavano i convogli dell'Asse che facevano la spola tra Italia e Libia.

Effettivamente per il 20 giugno l'ACIT, condotta abilmente da Rommel, era riuscita a conseguire tutti i risultati prefissi pur potendo contare su forze inferiori in uomini e mezzi.

A questo punto, per ridare morale alle proprie truppe, il comando britannico accettò la proposta del tenente colonnello John Haselden, comandante delle unità speciali LRDG (Long Range Desert Group), di utilizzare una delle sue unità speciali per condurre un colpo di mano contro Tobruk dal deserto.

Tale idea iniziale fu poi sviluppata fino a trasformarla in un'imponente operazione dimostrativa con un consistente intervento di forze aero-navali (Operazione Agreement) contro le basi aero-navali ed i depositi dell'Asse divisa in quattro parti:

  1. Operazione Daffodil contro Tobruk per distruggerne i depositi di carburante e le installazioni portuali
  2. Operazione Snowdrop contro Bengasi per distruggerne i depositi di carburante
  3. Operazione Hyacinth contro Barce per distruggerne le installazioni militari
  4. Operazione Tulip contro l'oasi di Gialo per conquistarla per il tempo necessario da coprire la ritirata via terra di un'aliquota dei partecipanti alle citate operazioni.

Per aumentare le probabilità di successo, nella notte del 13 settembre furono effettuate diverse azioni diversive fingendo degli attacchi terrestri presso El Alamein, navali contro Daba ed un finto aviosbarco presso Siwa simulato con il lancio di manichini che erano delle trappole in quanto si autodistruggevano.

Il fine dell'operazione era di dimostrare a Rommel di essere in grado di colpire ovunque così da costringerlo a disperdere le sue truppe.

Essa fu confermata anche quando ormai da giorni era chiaro che l'azione di Rommel era stata bloccata.

[modifica] L'azione

[modifica] Operazione Hyacinth

Per approfondire, vedi la voce Operazione Hyacinth.

L'attacco a Barce fu portato da due pattuglie dei LRDG (una britannica ed un'altra Neozelandese) per un totale di 50 soldati montati su 12 camion leggeri e 5 jeep.

Si mossero da Faiyum il 2 settembre con l'appoggio di un'altra pattuglia di LRDG della Rhodesia che nei pressi dell'obiettivo li avrebbe dovuti lasciare per rinforzare l'attacco contro Bengasi per poi ritrovarsi dopo l'azione e ritirarsi insieme.

Il 12, come stabilito, giunsero a Barce dopo un viaggio di 1860km nel deserto. A questo punto la pattuglia rodese proseguì verso ovest per Bengasi mentre britannici e neozelandesi si preparanono per l'attacco della notte successiva.

Alla mezzanotte tra il 13 ed il 14, mentre la pattuglia inglese attaccava le baracche dei militari creando un diversivo, i neozelandesi si diressero verso l'aeroporto colpendo con proiettili incendiari gli aerei parcheggiati e demolendo alcune installazioni con l'esplosivo. Mentre si ritiravano furono affrontati dai difensori, ma riuscirono rompere il blocco combattendo e perdendo alcuni uomini e mezzi.
Ricongiuntisi con la pattuglia britannica, cominciarono la ritirata. Nelle ore successive furono attaccati da un reparto di Zaptié che ferì diversi LRDG e distrusse parecchi loro veicoli. Alla fine sui due automezzi superstiti furono fatti salire i feriti più gravi mentre gli altri proseguirono a piedi. In un'oasi distante 160km si ritrovarono con la pattuglia proventiente da Bengasi e grazie ai loro mezzi si ritirarono verso Kufra.
La loro azione portò alla distruzione di 23 aerei.

Gli attaccanti lamentarono 10 prigionieri (7 neozelandesi e 3 rodesi), tutti feriti. Dopo un anno 4 dei neozelandesi riuscirono ad evadere.

[modifica] Operazione Snowdrop

Per approfondire, vedi la voce Operazione Snowdrop.

L'attacco a Bengasi doveva essere portato da un commando degli SAS forte di 200 uomini e comandato dal Tenente Colonnello David Stirling.
Questi, partendo dall'Oasi di Kufra e guidati da una pattuglia dei LRDG della Rhodesia, giunsero come previsto nei pressi di Bengasi dopo un viaggio di 965km. Lì incontrarono un'altra pattuglia di LRDG proveniente da Barce che, fino ad allora, aveva appoggiato la squadra di attacco dell'Operazione Hyacinth.
Il piano prevedeva che i LRDG si sarebbero occupati della pista di atterraggio mentre l'SAS avrebbero dovuto distruggere le installazioni portuali quando terminava il bombardamento della RAF.

Ritardati dal terreno accidentato, i LRDG rinunciarono alla missione e si nascosero per non essere avvistati dalla ricognizione aerea. L'SAS portò invece il suo attacco ma fu subito bloccato. Alle prime luci del giorno gli italo tedeschi cominciarono a braccarli con gli aerei così i britannici si divisero in piccoli gruppi per ritornare a Kufra dove gli ultimi giunsero il 24 settembre.
Gli attaccanti persero quasi la metà delle 72 tra jeep e camion. Dieci militari furono uccisi o risularono dispersi e numerosi furono anche i feriti.
Le due pattuglie dei LRDG si riunirono agli attaccanti di Barce e li aiutarono per rientrare in territorio amico.

[modifica] Operazione Daffodil

Per approfondire, vedi la voce Operazione Daffodil.

L'azione contro Tobruk era l'unica a prevedere uno sbarco anfibio di 550 soldati con l'appoggio di truppe giunte dal deserto (90 militari).

Nella notte tra il 13 ed il 14 settembre, sfruttando la sorpresa e ricorrendo all'inganno (alcuni degli attaccanti vestivano divise tedesche mentre gli altri si fingevano prigionieri così poterono penetrare nella base senza destare sospetti) l'azione iniziale delle truppe provenienti da terra riuscì sostanzialemente. Problemi invece furono incontrati da quelle provenienti dal mare il cui sbarco fallì sanguinosamente.
Dopo una notte di combattimenti, sostenuto per la gran parte da militari italiani, gli inglesi lamentarono circa 750 morti, 580 prigionieri, l'affondamento dell' incrociatore Coventry, dei cacciatorpediniere Sikh e Zulu e di numerose altre imbarcazioni minori ad opera delle difese costiere e dell'aviazione Italiana.

Tra gli italo tedeschi si contarono 62 morti e 119 feriti.

[modifica] Operazione Tulip

Per approfondire, vedi la voce Operazione Tulip.

Le truppe inviate contro l'oasi di Gialo era forte di circa 800 uomini, per lo più sudanesi, che avevano lasciato Kufra l'11 settembre guidati da una pattuglia di LRDG formata da militari della Nuova Zelanda.
Il viaggio fu più difficoltoso del previsto così attaccarono l'obiettivo solo il 15 ma senza esito: la guarnigione occupata da truppe italiane non si mostrò e così il 20 giuse l'ordine da Il Cairo di ritirarsi.
Tra i sudanesi si lamentarono 6 morti o dispersi e 45 feriti, per la gran parte dovuti ad attacchi aerei. Il 19 un attacco aereo sorprese anche la pattuglia dei LRDG che accusarono 7 feriti e 3 dispersi.

L'incursione contro l'oasi di Gialo riuscì, quindi, solo a mantenere bloccati nella guarnigione le truppe italiane per alcuni giorni.

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