Nut (mitologia)
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Nut in scrittura geroglifica | ||
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Nella mitologia egizia, Nut o Nuit era la dea del cielo, in contrasto con la maggior parte delle altre mitologie, che solitamente hanno un padre celeste. Nut è figlia di Shu, dio dell’aria, e Tefnut, dea dell’umidità. Era una delle divinità dell’Enneade e suo marito era Geb, la terra, con cui ebbe quattro figli - Osiride, Iside, Seth e Nefti. La leggenda narra che Geb e Nut erano in origine uniti, fino a quando Shu li separò, creando lo spazio tra cielo e terra. Originariamente fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Come tale si trova spesso raffigurata all’interno dei sarcofaghi.
Nell’iconografia la volta celeste è rappresentata da Nut, solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, con le mani ed i piedi a terra, inarcata su Geb, dal quale è tenuta lontana da Shu, che la sostiene. I dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, presente nel geroglifico del suo nome. A volte si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle.
[modifica] Bibliografia
- Tosi, Mario, Dizionario enciclopedico delle Divinità dell'Antico Egitto, Torino 2004 ISBN 8873250645