Northern soul
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Il Northern Soul è riferito alla musica, ad un movimento, e ad una moda popolare nel nord dell'Inghilterra nei tardi anni sessanta.
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[modifica] Il Northern Soul: cenni storici
Uno dei fenomeni più avvincenti e più strani che ci siano stati nell'universo culturale e simbolico delle subculture giovanili legate all'ascolto della musica.
Il northern soul è una etichetta data dal giornalista e collezionista Dave Godin che nel 1970, di ritorno da una visita al club Twisted Wheel di Manchester riportò le sue impressioni sulla rivista Blues & Soul, per definire l'amore dei ragazzi inglesi del Nord per la Soul Music tra la fine degli anni sessanta e metà dei settanta.
I giovani inglesi del Nord non seguirono i loro coetanei del Sud (Londra in particolare), nel dismettere l'amore per il R&B nero che aveva contraddistinto la prima Swinging London dei Mod a favore della psichedelia, dell'Acid Rock, dei suoni progressive rock. I giovani del Nord non volevano aver a che fare con la musica progressiva, loro cercavano una musica che rinsaldava la loro comunità e che potesse dar sfogo alla irrefrenabile voglia di mettere in mostra le proprie capacità nell'usare il corpo.
Del resto la Soul Music ha questa particolarità di essere una musica che si rivolge ad una comunità (la comunità degli afroamericani delle chiese battiste che negli anni sessanta è in prima linea nel rivendicare i propri diritti) attraverso il corpo. Infatti la sua specificità è che la Soul music è vocalizzata. Voce, batteria, chitarra, basso, sezione fiati e pianoforte diventano estensioni del corpo, non solo in chi le esegue (vedi le performace di James Brown), ma anche in chi le balla o le ascolta. La partecipazione fatta di battiti di mano, nel muoversi, rientra nello spettacolo, il tutto con chiara derivazione dalle performance gospel in chiesa, da cui la Soul Music ne è la versione profana.
La specifità musicale del northern soul sta nel fatto che i giovani del Nord per buona parte degli anni settanta, attraverso Dj cultori del genere, continuarono a ballare veloci ritmi uptempo Soul, quando questi in U.S.A. erano dimenticati. I Dj inglesi si specializzarono nel ricercare singoli (7 pollici) negli States, che potessero far ballare i soul boys inglesi a ritmi sostenuti (cosiddetti uptempo), solo che nei primi anni settanta il Soul nella casa madre degli Stati Uniti si era trasformato in Funky o in ritmi troppo lenti per gli avventori dei club come il Torch, del Wigan Casino e del Blackpool Mecca (sono tre dei principali locali dove si suonava questo genere musicale) e quindi i Djs inglesi andavano a caccia di rarità del periodo aureo dei brani uptempo compresa principalmente tra il 1965 ed il 1968.
Il successo del Northern Soul in realtà non ha avuto a che fare direttamente con l'industria musicale (con annessi e connessi), esso ha creato un proprio universo simbolico del tutto autonomo dall'industria musicale dell'epoca, perché i dischi su cui si basava una serata northern soul erano dischi (7 pollici) originali dell'epoca fuori catalogo. Per la verità, superati i confini regionali, il northern soul, diede modo ad impresari di ristampare (legalmente e\o illegalmente) i dischi in questione, visto l'enorme domanda e la relativa rarità dei dischi più ballati. La domanda crescente per alcuni dischi e la scarsità di offerta nel mercato dell'usato aveva fatto arrivare i prezzi a cifre considerevoli. I casi di Frank Wilson con "do I love you (indeed I do)" con 15000 Sterline sono casi limite, ma per un buon disco sborsare 100 sterline sono quasi la normalità.
Il Dj era la vera star e se avevi i singoli giusti e rari stai pur sicuro che diventavi famoso. Ian Levine del Mecca (1971-80) era uno dei più forniti e dei più raffinati nelle sue selezioni musicali. Il trio Kev Roberts, Russ Winstanley e Richard Sterling (vedi Expansion Records) invece tenevano le fila con veloci uptempo al Wigan (1973-81) continuando la tradizione del Torch di Stoke on Trent (dj Colin Curtis poi al Mecca), nel frattempo chiuso nel 1973 per problemi di ordine pubblico. Ogni serata il Dj proponeva novità (erano in realtà rarità scovate in USA del periodo aureo su cui si diceva prima), ma prima o poi tutto doveva finire, visto che il tutto si reggeva su dischi già pubblicati e quindi una playlist era prima o poi completabile, alcuni come Dj Levine si lanciarono verso suoni ai confini con la disco, ma con tante polemiche emigrò in USA e si lanciò sull'High Energy Sound.
Durante gli anni ottanta chiusi i "mitici" locali, Londra rispose con gli allnighter del 100 Club al numero 100 di Oxford Street supportati da Harboro Horace alias Ady Croasdell che fece opera meritoria nell'assemblare le compilation della Kent Records dedicate alla Soul Music. Ancor oggi, incredibile ma vero, esiste una scena underground di rare Soul, in cui i collezionisti si contendono a suon di migliaia di sterline i singoli più rari.
Una caratteristica che contraddistingue i fans del northern soul sono gli abiti. I ragazzi indossano giacche nere attillatissime, pantaloni a sigaretta, cravattino sottile e camicia a coda di rondine, oppure jeans e maglietta aderenti. Le ragazze invece usano gonne larghe al ginocchio, golfino attillato, o gemelli, e ballerine. Nel guardaroba di entrambi non può mancare la borsa da bowling con le toppe delle varie serate, in cui mettere il cambio e le scarpe da ballo.
[modifica] Northern Soul in Italia
La mania del Northern Soul ha la stessa genesi dei giovani inglesi dei sixties, solo che avviene 20 anni dopo. Il nascente movimento Mod (anni ottanta) italiano fa conoscenza dei suoni Soul che vengono proposti allora da Dj Nucci di Milano alle serate Mod italiane in special modo al raduno nazionale di Rimini. Negli anni novanta il movimento si comincia a frazionare, i Soul Boys italiani sentono la necessità come i loro colleghi inglesi di creare una scena autonoma e quindi nascono le prime situazioni interamente Soul. La più azzeccata e longeva è stata quella dell'Interno 20 di Vicenza dove si sono alternati i più apprezzati Djs italiani (Andrea Mattioni, il Team della Pelle Nera di Milano, Dj Moses, etc.) e i migliori Djs inglesi. Successivamente nasceva la situazione al Covo di Bologna (Dj Moses, Carlo Campaiola, etc) e le feste al Bloom di Mezzago organizzate dalla Pelle Nera di Milano. Recentemente da segnalare il raduno estivo di Rimini con tanti ospiti stranieri.
[modifica] Bibliografia
- Bill Brewster, Frank Broughton: last night a dj saved my life, Arcana, 2005
- Mike Rison & Stuart Russell: the in crowd, the story of the northern & Rare Soul Scene, Be Cool, 1999
- Kev Roberts: Top 500 northern soul, goldmine soul supply, 2000
- Ian Chambers: Ritmi urbani, Costa & Nolan, 1986
[modifica] Voci correlate
- Soul
- Psychedelic Soul
- Blue-eyed soul
- Philly soul
- Memphis soul
- Neo soul
- Hip hop soul
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