Nave a vapore
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La nave a vapore, definita anche come "piroscafo" o "vapore", è un mezzo di trasporto usato nel XIX secolo per navigare utilizzando appunto la propulsione a vapore.
Il primo modello funzionante fu varato da Claude de Jouffroy nel 1783. Si trattava però di un prototipo ancora sperimentale, poiché il primo vero battello a vapore applicò l'apparato motore inventato da James Watt e fu fatto navigare da Robert Fulton lungo il fiume Hudson nel 1807. Si chiamava Clermont, aveva una potenza di 18 cavalli e fu demolito quasi subito dai barcaioli del fiume per paura di restare senza lavoro.
Inizialmente, il piroscafo fu usato per la navigazione in acque interne, essendo troppo rischioso l'attraversamento sulle lunghe distanze. La cultura del veliero era ancora saldamente radicata nell'immaginario collettivo e non si sapeva come risolvere il problema della scorta di combustibile. Nel 1838, infatti, i piroscafi Sirius e Great Western intrapresero una gara di velocità durante la prima traversata atlantica a vapore, e il Sirius dovette bruciare l'arredamento delle cabine per mantenere in funzione la caldaia. In quello stesso anno, il costruttore della Great Eastern Isambard Brunel verificò una proporzione apparentemente banale ma che ebbe un'importanza decisiva: più grande era il tonnellaggio della nave, più combustibile poteva trasportare e più lunga poteva essere la distanza da coprire (la gigantesca Great Eastern fu appunto costruita appositamente per dimostrare tale teoria).
Nella prima metà dell'Ottocento cominciarono ad apparire sul mare le prime navi con lo scafo in ferro in sostituzione del legno e con le eliche al posto delle grandi ruote. L'elica, infatti, essendo sommersa, non interferiva con l'imponente moto ondoso marino ed era molto più sicura (la suggestiva ruota a pale fu mantenuta ancora per un secolo solo sui fiumi e sui laghi). Si trattava di imbarcazioni con motrice mista a vela e a vapore e furono surclassate solo all'inizio del Novecento con la costruzione dei primi transatlantici di lusso, che diedero al viaggio per mare una connotazione più ordinaria e decisamente meno avventurosa. La turbina a vapore unita alle tradizionali macchine alternative poteva permettere a queste enormi navi velocità di circa 40 km/h. Il più grande apparato motore a vapore navale mai costruito fu proprio quello del Titanic (1911).
La motrice a vapore andò definitivamente in pensione dopo la Seconda guerra mondiale e piroscafi ancora funzionanti sopravvivono oggi a scopo prevalentemente folcloristico. In America sono attivi i famosi battelli del Mississippi (sebbene si tratti di ricostruzioni fedeli all'originale), mentre in Europa navigano ancora autentici modelli secolari, sui laghi svizzeri e sul fiume Reno in Germania. In Italia è possibile rivivere l'atmosfera del vapore sui tre bellissimi e storici piroscafi del Lago di Como e del Lago Maggiore, mossi da grandi ruote a pale.
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