Mausoleo di Ciano
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Il Mausoleo di Ciano si trova a Livorno, sulle colline alle spalle della città, in località Monteburrone, a breve distanza dalla frazione di Montenero.
Esso è ciò che resta di un imponente monumento costruito per ospitare la tomba del gerarca fascista Costanzo Ciano e della sua famiglia.
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[modifica] Storia
La costruzione del Mausoleo ebbe inizio dopo la morte di Ciano, avvenuta nel 1939. Secondo il progetto originario, il monumento avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 13 metri, dello stesso gerarca e da un colossale faro a forma di fascio littorio.
Il Mausoleo fu finanziato da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno ed i lavori furono affidati a Gaetano Rapisardi per la parte architettonica, e allo scultore Arturo Dazzi per quella monumentale.[1]
La costruzione procedette rapidamente, tanto che, malgrado lo scoppio della guerra, nei primi anni quaranta era già stato realizzato il faro, che con la sua luce avrebbe dovuto ricordare lo spirito immortale di Ciano. Tuttavia, l'epilogo della dittatura fascista impedì il completamento dell'opera, che fu lasciata nella forma di un massiccio torrione alto circa 17 metri, mentre il faro fu minato dai guastatori tedeschi e abbattuto.
La statua di Ciano, terminata solo in parte, non fu mai posta in opera e giace ancora sull'Isola Santo Stefano nell'arcipelago della Maddalena, in Sardegna, presso la cava nella quale era ancora in lavorazione al momento della sospensione dei lavori.
[modifica] Descrizione
Ciò che resta del Mausoleo è incentrato attorno ad una vasta sala voltata, delimitata da colonne d'impostazione classicheggiante, alla quale si accede mediante una severa apertura architravata; presso il corridoio d'ingresso si riconoscono inoltre i resti del vano scale e del pozzo per l'ascensore, che avrebbero dovuto condurre i visitatori alla sommità del basamento. La copertura, sopra la quale sarebbe stata innalzata la statua di Ciano, è anch'essa incompleta ed è costituita essenzialmente dall'estradosso della volta sottostante.
Attualmente il monumento, abbandonato da oltre sessant'anni e sottoposto a continui vandalismi, viene saltuariamente utilizzato dalla Brigata Paracadutisti Folgore e dal Tuscania per esercitazioni di discesa con la corda. Ormai della magnificenza cui aspiravano i progettisti, il Mausoleo conserva solo il panorama su Livorno, le isole dell'Arcipelago toscano (Capraia, Gorgona e l'Isola d'Elba) e, in lontananza, la Corsica.
Numerosi sono stati i progetti di riqualificazione dell'area, ma le ipotesi di trasformare l'edificio in un albergo o integrarlo in una struttura cimiteriale per il quartiere di Montenero non sono mai stati approvati. Alcuni invece hanno suggerito di abbattere il Mausoleo definitivamente.
[modifica] Note
- ^ A conferma dei nomi dei progettisti, a volte sostituiti col nome di Marcello Piacentini, si veda F. Scaroni, Studio e recupero del Mausoleo dedicato a Costanzo Ciano a Livorno, Tesi di Laurea presso l'Università La Sapienza di Roma, 2003.
[modifica] Bibliografia
- S. Bonaretti (a cura di), Il mausoleo a Costanzo Ciano, collana Architetture Livorno, n° 2, Edizioni ETS, Pisa 2006.
- Monteburrone, mauseoleo per tutti, da Il Tirreno del 14 Giugno 2002, Cronaca di Livorno, p.V.
- F. Scaroni, Studio e recupero del Mausoleo dedicato a Costanzo Ciano a Livorno, Tesi di Laurea presso l'Università La Sapienza di Roma, 2003.