Marco Mancini (SISMI)
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Marco Mancini [1], nato nel 1960, da giovane ha abitato in un paese della Provincia di Ravenna chiamato Sant'Alberto, proveniente da una famiglia conosciutissima, in quanto il padre è un'ex Maresciallo dei Carabinieri attualmente in pensione, un suo fratello è Magistrato ed un altro è dirigente di banca.
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[modifica] Carriera
Giovanissimo, Marco Mancini entra nell’Arma dei Carabinieri e la sua prima città di destinazione fu Milano, al Nucleo Radiomobile e proprio lì che ebbe subito modo di distinguersi, un carattere deciso, atteggiamenti di estrema serietà e concretezza: passò ben presto nelle squadre antiterrorismo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, con il grado di Maresciallo.
Al suo fianco c’era Giuliano Tavaroli il 46enne top manager del settore sicurezza di Telecom-Pirelli, anch'egli indagato dalla Procura Milanese nell’inchiesta sul probabile utilizzo di notizie riservate in possesso di Telecom e intercettazioni clandestine. Ai primi anni Ottanta, all’Antiterrorismo di Della Chiesa, con Mancini e Tavaroli c’era anche Emanuele Cipriani, titolare della Polis d'Istinto (una grossa agenzia fiorentina di investigazioni), anche lui sotto inchiesta per le possibili intercettazioni illegittime.
Sciolto il nucleo speciale del Generale Dalla Chiesa, Marco Mancini entrare a far parte del Sismi. Di immediata empatia, per Mancini fu un avvio in discesa e nel 1985 fu nominato responsabile del centro Sismi di Bologna. Fu lui il 16 novembre 1988 ad accorrere a Bagnara di Romagna quando si temette che la strage di Carabinieri (cinque morti) nei locali della stazione fosse stata opera di un commando di terroristi (poi la verità emerse di lì a poco: i terroristi non c’entravano).
Alla fine degli anni ’80 l’Emilia-Romagna fu insanguinata dalle imprese della Uno Bianca, anche il Sismi di Bologna venne attivato: le indagini, che per qualche anno presero direzioni mano a mano rivelatesi sbagliate, coinvolsero anche Mancini, indagato con un colonnello dell’esercito, dalla Procura bolognese per una vicenda marginale, collegata a un bossolo recuperato in un tiro a segno. L’inchiesta finì in archivio.
Alla fine degli anni Novanta fu nominato responsabile dei centri Sismi del Nord Italia e tale era il ruolo che rivestiva quando l’imam Abu Omar venne rapito.
Dal 2001 al 2006 ha avuto un ruolo importantissimo sul fronte dell’antiterrorismo internazionale (fu lui a riportare in Italia la giornalista Giuliana Sgrena ferita dopo il rilascio dal rapimento e l'uccisione di Nicola Calipari), tanto da ricevere apprezzamenti dalle autorità USA. Per questo il capo del Sismi, Nicolò Pollari, lo ha promosso a responsabile della prima divisione.
[modifica] Da inquisitore a inquisito
Marco Mancini è indagato nell'ambito di due importanti inchieste attualmente in corso.
A Milano, è indagato, insieme all'ex direttore Nicolò Pollari e ad altri ex-funzionari (ed a 26 agenti della CIA) nell'ambito del rapimento di Abu Omar.
È stato inoltre arrestato nel dicembre 2006 per il suo coinvolgimento nell'ambito dello scandalo Telecom-Sismi [1] [2], l'inchiesta sulle intercettazioni illegali Telecom, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione del segreto d'ufficio. Mancini avrebbe procurato illecitamente una notevole mole di "dati segreti" all'investigatore Emanuele Cipriani, con la complicità ulteriore di Giuliano Tavaroli, ex responsabile della sicurezza Telecom [3] [4].
Il 16 febbraio 2007 Nicolò Pollari, Marco Mancini e 26 agenti della CIA (tra cui Robert Seldon Lady, l'ex capocentro della Cia a Milano, e Jeff Castelli, responsabile del servizio segreto americano in Italia), oltre a ad una decina di funzionari del SISMI, sono stati rinviati a giudizio per concorso in sequestro di persona riguardo al rapimento di Abu Omar. Il processo si è aperto l'8 giugno 2007 a Milano. È il primo caso di processo aperto sulle "extraordinary rendition".il suo nome compare più volte nel caso che vede Mancini accusato dai vertici dal DSSA in particolare dal Direttore Gaetano Saya come l'ispiratore del complotto nella vicenda polizia parallela" - DSSA ("Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo - Interforze di Polizia in funzione Antiterrorismo Islamico").
Ad oggi l'inchiesta sembra si sia arenata, anche per gli sviluppi legati allo scandalo Telecom-Sismi (con gli arresti, tra gli altri, di Marco Mancini e Giuliano Tavaroli).
Nel giugno 2007 gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
[modifica] Note
- ^ Fonte: La Repubblica 20 settembre 2006 "Intercettazioni illegali, ventuno arresti nell'indagine su scandalo Telecom-Pirelli-CocaCola"
- ^ Fonte: La Stampa "I nome di tutti gli arrestati e i capi di imputazione
- ^ Fonte: Rai 3, trasmissione Report del 25 marzo 2007, video della puntata
- ^ Fonte: Rai 3, trasmissione Report del 25 marzo 2007, trascrizione integrale della puntata
[modifica] Collegamenti esterni
- Fonte: La Repubblica, "L'arresto di Mancini per il rapimento di Abu Omar"
- Fonte: Reuters, 20.09.2006, "Intercettazioni, 20 arresti tra cui manager Pirelli, ex Telecom"
- Fonte: La Repubblica, 20.09.2006, "Intercettazioni illegali, ventuno arresti nell'indagine su security Telecom Pirelli"
- Fonte: La Stampa, 21.09.2006, "Arrestati Tavaroli e gli spioni del caso Telecom"
- titolo Fonte: Il Giornale, 22.09.2006, "Ecco i nomi degli italiani spiati illegalmente"
- Fonte: La Repubblica, "L'arresto di Mancini per lo scandalo Telecom-Sismi"
- Fonte: La Repubblica, 26.01.2007, "Da Telecom dossier sui Ds - Mancini parla dei politici"
[modifica] Voci correlate
- Adamo Bove
- Marco Bernardini
- caso Abu Omar
- CIA
- Emanuele Cipriani
- Marco Mancini
- Polis d'Istinto
- Scandalo Telecom-Sismi
- SISDE
- SISMI