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Mail Art - Wikipedia

Mail Art

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Mail art (Arte postale) è un'arte che usa il servizio postale come mezzo.

[modifica] Definizione

La Mail art è anche, contemporaneamente, il messaggio spedito e il mezzo attraverso cui è spedito. E’ uno dei più longevi movimenti artistici della storia. Per essere precisi, una rete amorfa di Mail art, composta da migliaia di partecipanti provenienti da oltre cinquanta paesi, si è evoluta dagli anni ’50 agli anni ’90 a partire dall’opera di Ray Johnson, a sua volta influenzato da gruppi precedenti, tra cui Dada e i contemporanei del gruppo Fluxus. Una caratteristica tipica della Mail art è quella dello scambio non commerciale; la Mail art degli inizi era, in parte, una cerchia esclusiva di gallerie d’arte ed eventi che prevedevano la presenza di una giuria. Un presupposto della Mail art è che "i mittenti ricevono", nel senso che non ci si deve aspettare di ricevere Mail art senza partecipare attivamente al movimento.

I mail-artisti solitamente si scambiano opere in forma di lettere illustrate, fanzine, timbri, buste decorate o illustrate, figurine d’artista (artist trading cards), cartoline, "francobolli d’artista" (artistamp), interviste postali e oggetti tridimensionali come – ad esempio – i 'Libri d'Artista' Artist-Book si veda Libro d'artista a Quiliano .


Oltre all’attività dei mail-artisti informali esiste nella storia un’ampia serie di esempi creativi spediti per posta. L’esempio più familiare sono le illustrazioni sulle buste con il timbro del primo giorno di emissione, che i filatelici chiamano buste "primo giorno" (first day cover), ma i mail-artisti si occupano di un altro tipo di "lettere decorate", insieme a una vasta gamma di altri procedimenti e supporti come i timbri e la creazione di "francobolli d’artista" (Artistamp). Tradizionalmente, ma non sempre, la Mail art si distingue dalla semplice "arte spedita", arte che non sfrutta il servizio postale, ma rimane semplicemente arte spedita per posta.

[modifica] Cenni storici

I mail-artisti dichiarano che la Mail art sia iniziata quando, nella leggenda, Cleopatra spedì sé stessa a Giulio Cesare arrotolata in un tappeto (anche se questa non sarebbe stata né posta né arte). Comunque, forse le origini della Mail art sono gli articoli di cancelleria postale ('stationery'), dai quali la Mail art è ora distinta (se non definita nel suo senso più lato). Il primo esempio di cancelleria postale sono state le illustrazioni create dall’artista inglese William Mulready (1786-1863) per la riproduzione di massa a mezzo stampa del primo stock di buste pre-affrancate prodotte per il lancio della Penny Post in Gran Bretagna nel 1840. La creazione di Mulready non fu ben accolta dal pubblico e vari disegnatori e artisti produssero delle versioni parodistiche. Comunque si capì che era disponibile una innovativa e potente comunicazione basata sull’elementare servizio postale, e nei successivi cinquanta anni milioni di buste illustrate con la più grande varietà di temi e motivi passò attraverso i servizi postali di tutto il mondo.

Come forma d’arte, il genere produsse inizialmente opere, sia nobili che volgari, che spaziavano dal comico e satirico alla pubblicità commerciale e industriale, passando per la divulgazione di cause sociali come il libero scambio, la pace nel mondo, la fraternità e l’abolizione della schiavitù. Esistono anche esempi di propaganda con temi patriottici prodotti da alcuni paesi.

L’utilizzo entusiastico delle illustrazioni sulle buste continuò fino alla seconda metà del XIX secolo, finché le amministrazioni postali di tutto il mondo cominciarono ad autorizzare l’uso di cartoline illustrate.

In un certo senso questo segnò l’inizio del declino delle buste illustrate. Produrre una cartolina con un’illustrazione sopra, che fosse riprodotta a mano o stampata, è più semplice che riprodurla su una busta. Una cartolina è piatta e solitamente rettangolare come una tela; una busta viene da un foglio inizialmente piatto che poi va tagliato e piegato. La difficoltà ulteriore nel produrre una serie di buste stampate, infine, sta nel fatto che sono necessari almeno due processi consecutivi, perciò, secondo un’economia di scala, si raggiunge l’efficienza economica soltanto in caso di grandi tirature.

Questa è stata la situazione prevalente fino all’avvento dell’elettronica digitale a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. La convergenza di questa tecnologia con la telefonia ha portato allo sviluppo di Internet nei primi anni ’90, così alla fine del XX secolo era sempre più comune trovare famiglie con un computer e una stampante. Utilizzando programmi opportuni la stampante poteva essere impiegata per personalizzare le buste postali, ognuna con testo e grafica diversi.

In principio questo significava che anche i meno esperti di grafica potevano utilizzare il mezzo delle buste illustrate e produrre opere classificabili come Mail art.

Alcune opere, se realizzate con l’aiuto di un computer, possono essere create secondo i canoni della distribuzione postale; altre possono impiegare il servizio postale per agevolare una collaborazione o un’attività di "arte per corrispondenza" tra artisti.

Quando tramite Internet ebbe origine il fenomeno della e-mail art, i mail-artisti convenzionali cominciarono a riferirsi al servizio postale internazionale come "rete cartacea". Quando un gruppo di artisti sono in qualche modo connessi tramite le proprie opere ci si riferisce a questi come una Rete di Arte postale (Mail Art Network).

[modifica] Mail Art Network

Il concetto di Mail Art Network affonda le proprie radici nel lavoro di gruppi precedenti, tra cui gli artisti Fluxus e l’idea di "multipli" o opere d’arte prodotte in edizioni. Più comunemente, gli artisti del Mail Art Network producono e si scambiano cartoline, timbri e francobolli (Artistamp) autoprodotti, buste decorate o illustrate personalmente. Ma anche gli oggetti più grandi e difficili da trasportare sono stati spediti dagli artisti del Mail Art Network, per molti dei quali il messaggio e il mezzo sono sinonimi.

Fondamentalmente, la Mail art nel contesto del Mail Art Network è una forma di arte concettuale. È un movimento senza soci e senza leader.

L’Unione internazionale degli artisti postali (International Union of Mail Artists, IUOMA) è un gruppo di mail-artisti che attivi individualmente in molto paesi. IUOMA è stata fondata nel 1988 ed ora ha un proprio forum on line. Chiunque può chiedere di prenderne parte; così il gruppo è unito solo concettualmente.

Il vecchio server Prodigy aveva un grande gruppo di artisti che collaboravano in rete e tramite il servizio postale per creare e partecipare alla Mail art nel 1990. Molti esitavano a definirsi artisti, ma erano incoraggiati ed educati da Arto Posto (Dorothy Harris) una volta entrati nel gruppo. I mail-artisti sono stati tra i primi a percepire e sfruttare le possibilità di diffusione del World Wide Web quando apparse nel 1992 portando la novità della grafica rispetto all’Internet precedente, basato principalmente sul testo. Ma allo stesso tempo, Internet non offriva niente di nuovo a questi artisti (non essendo certo possibile spedire oggetti tramite la rete). I mail-artisti, come i graffitisti, spesso lavorano anonimamente o collettivamente usando pseudonimi.

Anche le figurine d’artista (Artist Trading Cards o ATCs) possono essere spedite per posta e sono scambiante intensamente dai mail-artisti.

Mail art e ATCs sono attività simili, ma c’è una differenza sostanziale tra le due: ciò che è unico nel concetto delle ATCs è lo scambio, specificamente faccia a faccia. Durante le sessioni di scambio (Trading Sessions) le "carte prendono vita", prevedono un’attività sociale. Ciò che è comune è lo scambio senza il tramite del mondo dell’arte e senza il coinvolgimento del denaro.

Si ritiene che uno dei più grandi progetti di Mail art sia il progetto Brain Cell di Ryosuke Cohen, iniziato nel 1985. Fino al 2006 sono state create più di 600 edizioni, e ne vengono create di nuove ogni 8-10 giorni. Ma si veda anche il suo progetto di ritratti eseguiti incontrando personalmente i mail artisti Profili di Mail artisti.

Il progetto Memo(random)/Memo(ry) di Robin Crozier è iniziato nei primi anni ’80. L'archivio Ophen Documentazione d'arte Contemporanea e di Mail Art,nato nel 1989 in provincia di Como, a cura di Giovanni Bonanno che ha realizzato diversi progetti a tema di mail art. [1], L’archivio TAM Rubberstamp Archive di Ruud Janssen, in cui vengono documentati i timbri usati nel Mail Art Network, è iniziato nel 1983. Il progetto Fluxus Bucks di Ex Posto Facto (Garland, Texas USA), che prevede la produzione, la distribuzione e la circolazione di migliaia di "banconote Fluxus", è iniziato nel 1994.


Riflessione di Giovanni Bonanno/ Da 50 anni si sono aperte le frontiere internazionali dell’ arte."E’ interessante riflettere sul concetto di Frontiere aperte. Il 1993 è stato l’anno dell’apertura delle frontiere di diversi paesi Europei. Va riconosciuta all’ Arte Postale (Mail Art) il merito di averle aperte internazionalmente molto tempo prima, con l’attività trasgressiva di Ray Johnson che pensò di dare alla Mail Art un indirizzo autonomo estraendola dal magma “fluttuante” del movimento Fluxus di cui era uno dei tanti aspetti di ricerca, dandogli la possibilità di respirare di vita propria. Intanto, sono passati tanti anni e la Mail Art, dopo un’infanzia molto movimenta e una giovinezza vissuta in libertà, è diventata matura, attraente, desiderabile. Nonostante le svariate “offerte” dimostra ancora indifferenza a tante proposte mercantili. Convinta di rimanere “libera”, vaga dentro il flusso incontenibile delle nuove ricerche non curandosi dei “richiami all’ordine” del sistema. . Se concepirà “nuove idee”, saranno in direzione dì un’arte nuova e verso un naturale sviluppo di ricerche spontanee. Questo è il suo vero destino. Siamo convinti che non si farà facilmente “ammaliare” dalle richieste effimere, dai piaceri momentanei della moda, non verrà costretta a partorire aborti di mercificazione. Se si farà condizionare del mercato,anch'essa soccomberà alla furia distruttrice di questa inquieta, e vuota società".


Per una nuova strategia dell'arte: "Al di là della linea di Greenwich". (Manifesto Tecnico della Mail Art di Giovanni Bonanno - Milano,1991)

LA SITUAZIONE ATTUALE/ Viviamo in una società che consuma di tutto, dai cosmetici alle armi nucleari :L'arte "ufficiale" si trova a che fare ormai con il patetico, perchè non riesce più a convincere; si adatta alle tattiche e alle mode pre-confezionate, producendo oggetti sciatti che la critica tenta, in tutti i modi, di accettare, dando motivazioni di vario genere a giustificare le qualità che spesso non ci sono. Oggi l'artista contemporaneo vive la triste condizione dello sventurato: vittima. e carnefice, bombardato da ondate di dubbia informazione, per cui ha la tendenza ad auto-sterilizzarsi tra 1'apatia e la paralisi collettiva. Secondo Peter Scotterdijk "viviamo in un mondo che mette le cose in una falsa equazione, produce una falsa uguaglianza di valori tra tutto e tutti e quindi raggiunge anche una disintegrazione e indifferenza": Con il tramonto del comunismo e delle rivoluzioni sembra vacillare la cultura di una società che fino a poco tempo fa chiedeva all'arte "l'immagine rivelatrice del proprio destino". L'arte moderna, teorizzata dalle poetiche d'avanguardia, da sempre, ha trovato nel confronto spietato delle ipotesi, la propria verità, rifiutando facili accomodamenti! Sembra che tutto sia stato dimenticato; tutto é terribilmente consueto, prevedibile, perché l'arte di oggi vive una dimensione immaginativa priva di tensione utopica. Sono convinto che soltanto "trascendendo le cose" così come sono, esse ci permettono di capirle e di svelarle.

LA MAIL ART

In questi ultimi anni qualcosa. sta cambiando, per convincersi di ciò basta seguire uno tra i tanti congressi decentrati (Networker Congress), che si svolgono in tutto mondo. Cos'è il Networker? E' la figura di un nuovo artista capace di ridefinire un ruolo "diverso" al futuro dell'arte. Questa esperienza continuo a chiamarla "arte marginale", proprio perchè desidera sistemarsi al di fuori dal circuito ufficiale dell'arte e da certe relazioni mafiose (critico- galleria - mercato - museo). Le prime esperienze si erano avute con le carte postali di Cangiullo e di G. Balla, con gli interventi ironici e nichilisti degli artisti Dadaisti e con le ricerche di alcuni artisti del gruppo Fluxus. L'arte marginale, detta comunemente Mail Art, secondo il suo vero fondatore, l' americano Ray Johnson, non è un semplice mezzo d'informazione, ma un modo consapevole di produrre arte al di fuori dei principali "canali ufficiali". Nel 1958 l'artista americano dà vita ad una scuola; la "New York Correspondence School Of Art", nella quale per la prima volta raccoglie e archivia i lavori che riceve dai numerosi corrispondenti sparsi in tutto il mondo.Nasce ufficialmente la Mail Art. La. suddetta esperienza non è un'arte spedita per posta, ma un'arte realizzata appositamente per il mezzo postale. Secondo Eugenio Giannì, la Mail Art ha alcune caratteristiche storiche interessanti: 1- La sua marginalità rispetto al sistema dell'arte ufficiale. 2- scambio diretto tra gli operatori artistici, rifiutando ogni intermediario (Galleria -Critico -Mercato).3- Rifiuto di mercificare l'opera realizzata.4- Superamento della distanza geografica e culturale. In definitiva, la Mail Art non è altro che un "laboratorio planetario" composto da numerosi "Network" sparsi su tutto il pianeta: archivi di idee, di sperimentalismo e di ricerca spontanea. Ovviamente, l.'arte marginale non può permettersi di assecondare concetti "tradizionali" come la qualità del lavoro, la professionalità o la credibilità., tanto cari a certi artisti nostalgici della tradizione.Qua1e credibilità può sussistere, se la filosofia di tutto il sistema dell'arte marginale s'incentra sul rifiuto totale di ogni condizionamento? Secondo me, essa può anche permettersi, a volte, di negare "la qualità tradizionale" dell'opera d'arte ufficiale, proprio perché ha bisogno di partecipare intensamente al flusso della comunicazione, che dilaga da una parte all'altra del pianeta in forme casuali, secondo una logica imprevedibile e con itinerari occasionali. In questo senso dettare regole prefissate, che appartengono ai cicli produttivi dell'arte ufficiale, significa "censurare" la libera ricerca dell'artista marginale.


L'EVOLUZIONE DELLA RICERCA:

Questa prima fase di ricerca sta per essere sostituita da un'altra più evoluta di grande respiro. Mentre un tempo l'artista operava nel completo isolamento, al servizio del mercato e della critica, ora con i Network c'è, sempre più, il desiderio di autonomia, la necessità di instaurare rapporti e contatti esterni, al di fuori del sistema, attraverso le reti internazionali, utilizzando i diversi mezzi a propria disposizione: dall'arte postale alla copy-art, dalla pirateria telematica Ciberpunk all'editoria marginale non allineata. Questo nuovo sviluppo logico del pensiero sperimentale dovrebbe continuare a porsi al di fuori dei circuiti commerciali dell'arte. La ricerca di tutte queste idee e problemi può essere denominata "arte di confine", seconda fase dopo il primo primitivismo postale. L'arte di confine desidera vivere una dimensione creativa non interessandosi minimamente alla genealogia di ciò che si chiama storia dell'arte, viaggiare da un paese e l'altro tra un emittente e ricevente, con il fine essenziale di relazionarsi ai problemi della cultura di massa. In una società regolata da un libero mercato e del suo "diarroico" traffico economico di immagini, sussiste il desiderio, sempre più crescente, di collocarsi coscientemente al di fuori, in un "altrove" praticabile, rispetto allo scenario totalizzante di una mediocrità planetaria; al di là di una immaginaria linea di Greenwich, come possibile spartiacque e cesura tra il presente e il futuro. In questo senso il Networker esprime il dissenso nei confronti delle convinzioni. Mentre il capitalismo distribuisce ricchezza, e il successo costringe a produrre in modo standardizzato e seriale, l'arte di confine dilaga come flusso mentale, preferendo la contaminazione delle idee piuttosto che la monotonia. Essere "artisti di confine", non significa vivere intrappolati all'interno, in un caos organizzato, piuttosto convivere come libera presenza di frontiera, al di là del consueto e del banale. Mario Perniola, su tale problema afferma: "Contro l'accademismo fin dall'inizio si è levato la protesta degli artisti, l'intero movimento romantico può essere interpretato come l'affermazione intransigente della libertà, della produzione artistica contro qualsiasi nome, regola, modello in nome della autonomia assoluta, contro il mercato, la valutazione, la concezione della storia dell'arte, contro tutto ciò che condiziona l'attività del1'artista". Già Hegel aveva individuato il percorso che porta al di là dell'arte; con il Dada, anche gli artisti arrivano a una dimensione radicale dell'arte in tutti i suoi aspetti; pensano all'arte come ostacolo alla libertà della vita e, quindi, come costrizione. Secondo Perniola "l'arte è un carcere, perché gli artisti sono dei carcerieri; essi tengono imprigionata la creatività che si potrebbe manifestare nella società con ricchezza di forme e di espressioni". Il carcere per le false avanguardie è la società, il suo astratto ordine pianificato. Bisogna, quindi, ricominciare a giocare nei luoghi immaginari del tempo, poter rispecchiarsi dentro lo specchio dell'immaginario collettivo, come momento di recupero e di riappropriazione di una identità, come riflessione del proprio essere al di sopra del suo stesso presente e come metamorfosi di un tutto. Occorre liberare l'immaginario, reprimere i falsi concetti, prendere la distanza critica rispetto ai falsi problemi della società e della cultura del nostro tempo. Ciò che conta non è "lo stile", ma la sua necessità a dar voce e corpo al necessario e al diverso. La sfida di oggi è contro una vacua conformità di maniera sempre più dilagante. Prendere coscienza di tutto ciò significa produrre in modo totalmente diverso e inaspettato. Naturalmente Vi è l'esigenza di una verifica "trascendentale", come momento di recupero di una identità; svelamento e riappropriazione del reale, sintesi ed essenza della libertà. L'arte, ormai, ha a che fare con la circolarità elastica e nomade delle idee.

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