Luis Sepúlveda
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luis Sepúlveda (Ovalle, 4 ottobre 1949) è uno scrittore e regista cileno naturalizzato francese.
Indice |
[modifica] Note biografiche
[modifica] Origini
Gerardo Sepúlveda Tapia (conosciuto anche con il nome di battaglia "Ricardo Blanco"), nonno di Luis Sepúlveda, era un anarchico andaluso che fuggì in America del Sud per evitare una condanna a morte che pendeva su di lui. Anche la sua nascita porta questi segni: nacque infatti in una camera d'albergo mentre i suoi genitori fuggivano a seguito di una denuncia - sempre per motivi politici - contro suo padre fatta dal ricco nonno materno.
[modifica] Periodo giovanile
Il giovane Luis crebbe a Valparaíso, in Cile, con il nonno paterno e con uno zio, anch'egli anarchico, che gli istillarono l'amore per i romanzi di avventura di Salgari, Conrad, Melville. La vocazione letteraria si manifestò poco dopo. A scuola scriveva racconti e poesie per il giornalino d'istituto. Quindicenne si iscrisse alla Gioventù comunista. A diciassette anni iniziò a lavorare come redattore del quotidiano Clarìn e poi in radio. Nel 1969 vinse il Premio Casa de las Americas per il suo primo libro di racconti, Crònicas de Pedro Nadie, ed una borsa di studio di 5 anni per l'Università Lomonosov di Mosca. Nella capitale sovietica rimase però solo pochi mesi; venne infatti espulso per "atteggiamenti contrari alla morale proletaria" a causa dei contatti con alcuni dissidenti, secondo altri avrebbe avuto una relazione con una professoressa che, oltretutto, era moglie del direttore dell'Istituto ricerche marxiste,[citazione necessaria] e dovette rientrare in Cile.
[modifica] Produzione letteraria e impegno politico
Dopo il ritorno in Cile abbandonò la casa paterna per contrasti con il padre e, al contempo, venne espulso anche dalla Gioventù comunista. Si trasferì allora in Bolivia, dove militò tra le fila dell'Ejército de Liberaciòn Nacional. Tornato in Cile e conseguito il diploma di regista teatrale, continuò a scrivere racconti, e lavorò ad allestimenti teatrali e alla radio (oltre ad essere responsabile di una cooperativa agricola). Entrò anche a far parte del partito socialista e della guardia personale del Presidente cileno Salvador Allende.
A seguito del colpo di stato militare di Augusto Pinochet, Luis Sepúlveda venne arrestato e torturato. Passò sette mesi in una cella minuscola in cui era impossibile stare anche solo sdraiati o in piedi. Grazie alle forti pressioni di Amnesty International venne scarcerato e ricominciò a fare teatro ispirato alle sue convinzioni politiche. Questo gli costò un secondo arresto ed una condanna all'ergastolo che, poi, sempre su pressione di Amnesty International, fu commutata nella pena dell'esilio.
La condanna fu commutata in 8 anni di esilio, e nel 1977 lasciò il Cile per andare in aereo in Svezia, dove avrebbe dovuto insegnare lo spagnolo. Al primo scalo, a Buenos Aires, Sepulveda scappò con l'intenzione di recarsi in Uruguay. Molti dei suoi amici argentini e uruguagi erano in prigione o erano stati uccisi dai governi dittatoriali di quei pase, perciò si diresse prima verso il Brasile, a San Paolo e poi in Paraguay, paese che dovette in seguito lasciare per problemi con il regime locale. Si stabilì infine a Quito, in Ecuador ospite del suo amico Jorge Enrique Adoum. Qui riprese a fare teatro e prese parte a una spedizione dell' UNESCO dedicata allo studio dell'impatto della civiltà sugli indios Shuar. Durante la spedizione ebbe modo di vivere per 7 mesi a stretto contatto con gli indios e arrivò a capire i motivi per i quali i principi del marxismo-leninismo che aveva studiato non erano applicabili all'America Latina in quanto abitata per la maggior parte da popolazioni rurali dipendenti dall'ambiente naturale.
Nel 1979 raggiunse le Brigate Internazionali Simon Bolivar che stavano combattendo in Nicaragua. Dopo la vittoria nella rivoluzione iniziò a lavorare come giornalista e l'anno successivo si trasferì in Europa. Si stabilì ad Amburgo per la sua ammirazione nei confronti della letteratura tedesca (aveva imparato la lingua in carcere), specialmente per i romantici come Novalis e Holderlin. Lavorò come giornalista facendo molti viaggi tra Sud America e Africa.
Nel 1982 venne in contatto con l'organizzazione ecologista Greenpeace e lavorò fino al 1987 come membro di equipaggio su una delle loro navi; successivamente agì come coordinatore tra i vari settori dell'organizzazione.
Dal 1996 vive a Gijon, in Spagna.
[modifica] Opere
- Il vecchio che leggeva romanzi d'amore (Un viejo que leía novelas de amor, 1989)
- Il mondo alla fine del mondo (Mundo del fin del mundo, 1989)
- Un nome da torero (Nombre de torero, 1994)
- La frontiera scomparsa (La frontera exstraviada, 1994)
- Patagonia express. Appunti dal sud del mondo (Al andar se hace el camino se hace el camino al andar, 1995)
- Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Historia de una gaviota y del gato que le enseñó a volar, 1996)
- Diario di un killer sentimentale (Diario de un killer sentimental, 1996)
- Incontro d'amore in un paese di guerra (Desencuentros, 1997)
- Jacaré - Hot line (Yacaré - Hot line, 2002)
- Le rose di Atacama (Historias marginales, 2002)
- Una sporca storia (Moleskine, apuntes y reflexiones, 2004)
- Il potere dei sogni (El poder de los sueños 2006)
- Cronache dal cono sud (2007)
- Raccontare, resistere. Conversazioni con Bruno Arpaia
- Il generale e il giudice
[modifica] Filmografia
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Luis Sepúlveda
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Luis Sepúlveda dell'Internet Movie Database
- Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di letteratura