Kragujevac
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Kragujevac | |
---|---|
Nome ufficiale: | Крагујевац |
Stato: | Serbia |
Distretto: | Šumadija (distretto) |
Latitudine: | 44° 02' N |
Longitudine: | 20° 92' E |
Superficie: | 865 km² |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2002) città 146.373 municipalità 175.802 ab. 203,24 ab./km² |
Pref. tel: | +381 34 |
Targa: | KG |
Sito istituzionale |
Kragujevac (serbo: Крагујевац), con i suoi circa 211.580 abitanti, è la quarta città più grande della Serbia, situata sulle rive del fiume Lepenica, a 44.02° Nord, 20.92° Est. È il centro amministrativo del distretto di Šumadija, nonché suo principale nucleo economico, medico ed educativo.
Indice |
[modifica] Storia
Kragujevac fu fondata verosimilmente nel XV secolo: è stata infatti menzionata per la prima volta in documenti turchi di tale periodo come "Villaggio di Kragujevdza" (il nome deriverebbe dal termine serbo per "grifone": kraguj), mentre il geografo turco Hadzi Kalifa nella prima metà del XVII secolo la citò come "Karagiofca".
Circondato dal denso bosco nella parte più bella della vallata di Kragujevac, il villaggio si è sviluppato come una tipica "palanka" turca; con il suo popolarsi, alla fine del XVII secolo furono aperte le prime officine di artigiani e commercianti e due caravanserragli.
Ancora all'inizio del XIX secolo Kragujevac era configurata come tipico villaggio turco: ma ben presto divenne il centro delle ribellioni nazionali (1804-1815) contro l'occupazione turca, vedendo così, insieme ad altri centri circostanti (Gruza, Lepenica, Jasenica e Rudnik), un periodo di sviluppo, anche grazie al ruolo datogli dal principe Milos Obrenovic.
Nel periodo 1818-1839 è stata la capitale del Regno di Serbia, proprio sotto lo Knez Milos Obrenovic; furono dunque qui aperte le prime istituzioni culturali, economiche ed educative del Paese: la prima Università serba fu fondata proprio in questa città nel 1838, come pure le prime Scuole Superiori (Gymnasium, fondato nel 1833), il Teatro (nel 1834) e la Scuola Militare (nel 1837). L'Università di Kragujevac riveste ancora oggi particolare importanza nell'ambito della nazione.
L'epoca migliore per Kragujevac furono gli anni ottanta del XIX secolo. Con la costruzione della ferrovia fra Kragujevac e Lapovo, la città venne collegata con l'arteria principale Belgrado-Niš e divenne un importante centro economico della Serbia occidentale. Furono fondate società industriali, aperte le prime banche, sviluppati i commerci, fondate numerose associazioni educative e culturali.
In questo periodo vennero edificati la scuola elementare (1865), l'ospedale militare (1868), la chiesa (1884), la stazione ferroviaria (1884), la diga sul fiume Lepenica (1889) ed il palazzo del Gymnasium.
Kragujevac ha assistito con il tempo a molte turbolenze sociali, non sempre uscendone indenne, ma anzi riportando perdite talora gravi, la peggiore delle quali è senz'altro il massacro di uomini e bambini durante la II guerra mondiale. Il 20 ottobre 1941, i nazisti ordinarono di far fuoco su 7.000 persone, circa 1/3 della popolazione cittadina, come rappresaglia in seguito ad un attacco partigiano contro i militari tedeschi, invasori: furono uccisi 50 serbi per ogni tedesco ferito, e 100 per ogni tedesco morto. Fra i massacrati vi fu una intera generazione di ragazzi presi direttamente dalle scuole: il monumento in ricordo degli scolari uccisi è oggi simbolo della città. Questa atrocità ha ispirato il componimento poetico Krvava bajka (Favola sanguinaria) di Desanka Maksimovic, una conosciutissuma poetessa della ex-Jugoslavia.
La città si risollevò a partire dagli anni '60-'70, grazie alla fondazione dell'industria Zastava, famosa per la produzione delle automobili Yugo: Kragujevac divenne così un importante centro industriale che richiamò manodopera dalle regioni limitrofe, arrivando ad impiegare nel proprio indotto almeno la metà degli abitanti cittadini.
Nel corso della guerra dei primi anni '90, la città fu più volte bersaglio degli attacchi della NATO, nel corso dei quali, in più riprese ravvicinate, la fabbrica Zastava venne distrutta: persero così la propria occupazione 38.000 operai, con ripercussioni sull'economia di almeno 100.000 persone.
Inoltre, nei bombardamenti furono ferite circa 200 persone e distrutte almeno 800 abitazioni, fra case ed appartamenti; oltre alla Zastava, furono ovviamente danneggiate anche altre fabbriche, oltre ad istituzioni culturali, scuole, presìdi sanitari e altro. A tutt'oggi, il quadro economico-sociale di Kragujevac è molto pesante: c'è una forte disoccupazione (circa 20.000 persone), ma, anche fra i lavoratori, moltissimi sono in cassa integrazione con la media di circa 60 euro al mese per due anni (lo stipendio medio mensile di un operaio ammonta a 160-170 euro). Ciononostante, il costo della vita è molto alto: gli esercizi commerciali sono forniti di merci, ma i prezzi sono proibitivi per le retribuzioni attuali.
Il 30 aprile 2008, è stato firmato un memorandum d'intesa fra lo stato serbo e la casa automobilistica italiana Fiat per l'acquisizione da parte di quest'ultima dello storico stabilimento della Zastava, con la possibile prospettiva di portare l'attività produttiva a 200mila vetture annue nel 2009 e 300 mila nel 2011.
[modifica] Personalità illustri
- Miloutine Borissavliévitch, architetto e saggista
- Radovanovic Nevena, pallavolista
[modifica] Architettura
L'architettura di Kragujevac è piuttosto interessante: in essa è bene in mostra la fusione di due stili diametricamente differenti: lo stile tradizionale turco (oggi quasi completamente perso) e lo stile tedesco "secessionista" del XIX secolo. Lo stile moderno, laddove presente a Kragujevac, è stato influenzato manifestamente dalle concezioni architettoniche del realismo socialista del Comunismo.
[modifica] Gemellaggi
- Suresnes, Francia (1967)
- Piteşti, Romania (1971)
- Ocrida, Macedonia (2002)
- Bydgoszcz, Polonia (1971)
- Bielsko-Biała, Polonia (2002)
- Springfield, USA (2002)
- Reggio Emilia, Italia (2004)
- Karlovac, Croazia
- Mogilev, Bielorussia (2006)
Altre forme di cooperazione con le seguenti città:
- Trenčín, Slovacchia
- Carrara, Italia
- Bat Yam, Israele (1992)
- Drama, Grecia
- Hanover, Germania
- Ingolstadt, Germania (2003)
- Mostar, Bosnia e Erzegovina
- Foča, Bosnia e Erzegovina
- Opole, Polonia
- Sin Chon, Corea del Sud