Jean-Baptiste Donatien de Vimeur de Rochambeau
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Jean-Baptiste Donatien de Vimeur de Rochambeau (Vendôme, 1 luglio 1725 – Thoré-la-Rochette, 10 maggio 1807) è stato un generale francese.
Figlio del governatore di Vendôme e cadetto della famiglia fu all'inizio destinato alla carriera ecclesiastica e mandato a studiare presso i Gesuiti a Blois. Proprio al momento di essere ordinato sacerdote suo fratello primogenito morì e così Monsignor de Crussol, vescovo di Blois, gli annunciò che «al momento, bisogna che voi serviate il re e la patria sui campi di battaglia con lo stesso zelo che avreste messo nel servire Dio e la Chiesa».[1]
Rochambeau non si fece certo pregare e a sedici anni entrò come trombettiere nel reggimento di cavalleria di Saint-Simon in partenza per la Germania per combattere la guerra di successione austriaca. Partecipò alle campagne di Boemia e di Baviera sotto il comando del maresciallo de Broglie che, visti i meriti sul campo, gli assegnò addirittura il comando di una compagnia. Venne poi assegnato come aiutante di campo al conte di Clermont con il compito di guidare l'avanguardia delle truppe francesi e riferire le posizioni e le manovre del nemico.
All'assedio di Namur il maresciallo De Saxe lo incaricò di fare una ricognizione. Rochambeau strisciò fino alle linee nemiche e si accorse che le sentinelle erano distratte e fumavano svogliatamente la pipa. Dopo il rapporto del giovane ufficiale, il conte di Clermont organizzò una diversione e ordinò al resto dei reggimenti di attaccare Namur che cadde. Lo promossero colonnello a solo 22 anni. Durante la campagna del 1748, agli ordini del maresciallo di Lowendhal, si fece notare all'assedio di Maastricht quando alla testa di quattordici compagnie di granatieri conquistò la riva sinistra della Mosa.
Dopo la firma della Pace di Aquisgrana, Rochambeau fece ritorno in Francia e venne assegnato al reggimento della Marche. La sua autorità e la sua abilità organizzativa trasformarono il reggimento in uno dei più efficienti di Francia tanto che nel 1756, allo scoppio della Guerra dei sette anni, il maresciallo di Richelieu lo volle con sé per la spedizione contro l'isola di Minorca. Non a torto se durante l'assedio di Mahon per meriti acquisiti sul campo ottenne la promozione a brigadiere di fanteria e la Croce di San Luigi. Dopo un breve periodo nello stato maggiore del maresciallo chiese di tornare in servizio attivo e fu spostato sul tetro di guerra dell'Hannover dove contribuì a tamponare le varie debacle militari dell'esercito francese. Alla fine della guerra si ritrovò promosso a maresciallo di campo e ispettore generale di fanteria.
Il 1° maggio 1780, fresco di promozione a tenente-generale, a capo di un corpo di spedizione di 6000 uomini fu inviato in America in aiuto dei coloni americani in guerra con gli inglesi. Sbarcò a Rhode Island il 10 giugno 1780 e gli fu assegnata la difesa dei forti e e il comando delle batterie navali dell'isola-stato. Il 6 maggio 1781 Rochambeau incontrò George Washington a Wethersfield dove misero a punto i piani di battaglia per riprendere New York e attaccare gli inglesi a Yorktown. Alla fine di agosto le truppe francesi si misero in marcia verso la Virginia e il 14 settembre a Williamsburg si unirono alle forze di Washington e insieme misero l' assedio a Yorktown dove si erano asserragliati gli inglesi comandati da Lord Cornvallis. Dopo una serie di scontri la città si arrese il 19 ottobre. Rochambeau ricevette gli onori del Congresso che gli regalò due dei cannoni inglesi confiscati a Yorktown.
Al suo ritorno in Francia, dopo averlo ricevuto a corte con tutti gli onori, Luigi XVI gli affidò il governo della Piccardia che mantenne fino allo scoppio della Rivoluzione Francese quando fu nominato comandante dell'Armata del Nord. Dopo la fuga del re l'Assemblea Nazionale gli offrì il ministero della guerra ma lui rifiutò per rimanere nell'esercito.
Cadde in disgrazia presso l'Assemblea quando il 2 marzo 1792 si disse contrario a una guerra contro la Germania e un anno dopo finì sotto inchiesta presso il Comitato di Salute Pubblica che gli tolse i cannoni del Congresso e gli onori militari e lo rinchiuse nella Conciergerie dopo averlo condannato alla ghigliottina ma dopo il 9 termidoro e la caduta di Robespierre fu rimesso in libertà. Rochambeau si ritirò a vita privata nel castello di famiglia dove cominciò a scrivere le sue Memorie pubblicate postume.
Nel 1803 Napoleone lo decorò con la croce di Grande Ufficiale della Legion d'onore.
[modifica] Note
- ^ Charles Brainne, J. Debarbouiller, Charles Ferdinand Lapierre, Les Hommes illustres de l'Orléanais, Eure-et-Loir, 1852, pag. 217
[modifica] Bibliografia
- Rochambeau, Memoires militaires, historiques, et politiques de Rochambeau, ancien marechal et grand officier de la Legion De Honneur, Paris, 1809
- Henri Alexandre Wallon, Histoire du Tribunal révolutionnaire de Paris avec le Journal de ses actes, Paris, 1882
- Edwin Martin Stone, Our French Allies: Rochambeau and His Army, Providence, 1884
- Jean-Edmond Weelen, Rochambeau, Father and Son: A Life of the Maréchal de Rochambeau, New York, 1936
- Henry Phelps Johnston, The Yorktown Campaign and the Surrender of Cornwallis, 1781, Freeport NY, 1971