Insilato
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L'insilato è il prodotto di una tecnica di conservazione del foraggio (l'insilamento) che si realizza per acidificazione della massa vegetale ad opera di microrganismi anaerobi allo scopo d'impedire a microrganismi alteranti, tossici e potenzialmente tossici di proliferare all'interno della massa vegetale provocandone l'alterazione della salubrità.
L'insilamento consiste nello stoccaggio della massa vegetale in ambiente chiuso. I silos vengono successivamente chiusi isolando la massa dall'ambiente esterno, impedendo così l'apporto di ossigeno. L'ossigeno presente naturalmente all'interno della massa viene consumato nel primissimo periodo della maturazione dell'insilato da parte dei batteri aerobi presenti e delle piante stesse. Nei primi giorni, infatti, si ha una fermentazione acetica aerobia che abbassa il pH fino a 4-5. L'acidificazione dell'ambiente del silo porta allo sviluppo dei batteri lattici che opereranno la fermentazione lattica, portando il pH a valori minori di 4.
L'insilamento viene utilizzato non solamente per i foraggi, ma anche per stoccare cereali che, in questo modo, grazie all'ambiente anaerobio, non possono arrivare all'autocombustione.
Un buon insilato deve:
- avere pH < 4
- azoto ammoniacale < 5-10% rispetto all'azoto libero
- acido propionico e butirrico assenti
- ss > 25%
- acido lattico abbondante
- azoto solubile > 50% dell'azoto totale.
Il cereale più sottoposto a questa tecnica è il mais, in quanto caratterizzato da: facilità di conservazione; alta produttività per ettaro; completa meccanizzazione del ciclo colturale; facilità di inserimento nella tecnica di somministrazione unifeed; possibilità di insilare il cereale intero oppure il miscuglio di granella tutoli, oppure la sola granella umida o, in caso di difficoltà climatiche, la sola granella. Hanno tuttavia una certa diffusione additivi quali colture di fermenti lattici selezionati, che secondo le case produttrici migliorerebbero l'andamento della fermentazione.