Infezioni da clamidia
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Con il termine infezioni da clamidia si indicano una varietà di quadri clinici causati nell'uomo da un batterio gram-negativo trasmesso sessualmente, Chlamydia trachomatis.
Si stimano a livello mondiale circa 50 milioni di casi di infezione all'anno. Al contrario delle altre malattie a trasmissione sessuale, la sua prevalenza è maggiore nel sesso femminile rispetto a quello maschile.
Indice |
[modifica] Agente patogeno
Per approfondire, vedi la voce Chlamydia trachomatis. |
Una unica specie di Chlamydia è patogena per l’uomo: Chlamydia trachomatis [1].
La specie C. trachomatis comprende numerosi sierotipi correlati a diversi quadri clinici. I sierotipi L1 L2 e L3 sono associati al linfogranuloma venereo, quelli A, B, Ba e C al tracoma, e quelli D, E, F, G, H, I , J e K sono associate a forme di congiuntivite, infezione genitale e polmonite del neonato.
C. trachomatis è caratterizzata da due stadi cellulari che si alternano durante il ciclo di sviluppo: il corpo elementare (dimensioni 200-300 nm), incapace di riprodursi, ma in grado di sopravvivere al di fuori della cellula ospite, e il corpo reticolare (che raggiunge le dimensioni di 1000 nm), in grado di riprodursi ma privo di capacità infettante. Il corpo reticolare si riproduce all’interno della cellula infetta, e subisce quindi un processo di riorganizzazione che lo trasforma in corpo elementare, che fuoriesce dalla cellula infetta a seguito di un processo di lisi. La trasmissione, pertanto, avviene attraverso il corpo elementare, per contagio interumano, sia per via sessuale che materno-fetale.
In molte infezioni da clamidia si osserva l’instaurarsi di un equilibrio fra l’ospite e il parassita, il che permette infezioni subcliniche di lunghissima durata.
[modifica] Clinica
Le infezioni sessuali presentano un decorso silente in circa il 30% dei casi.
Se invece evolve in malattia, questa si manifesta come una classica sindrome essudativa, con uretrite nel maschio e cervicite nella donna. In una seconda fase l’infezione può estendersi al tratto genitale.
Nella donna si può arrivare anche a salpingite e malattia pelvica infiammatoria, con conseguenze anche gravi quali infertilità, poliabortività o gravidanza ectopica.
L’infezione neonatale, contratta durante il passaggio del feto nel canale del parto infetto, insorge con una frequenza del 30-70%. Fino alla metà dei neonati infetti presenta segni di patologia oculare (congiuntivite purulenta) e circa il 10-20% sviluppa una grave pneumopatia interstiziale infantile.
[modifica] Diagnosi
Le caratteristiche del batterio rendono chiaro come la raccolta e la manipolazione appropriata del campione sia una fase estremamente delicata.
Il metodo diagnostico classico di riferimento è l’infezione di una coltura cellulare pura, cercando successivamente le inclusioni citoplasmatiche, che possono essere evidenziate o per visualizzazione diretta o mediante marcatura con anticorpi monoclonali fluorescenti. Tale metodica tuttavia presenta una certa difficoltà tecnica e ha tempi di attesa di 3-7 giorni. Inoltre il trasporto e la conservazione del campione sono una fase molto critica, e alcuni campioni possono contenere contaminanti tossici per il monostrato cellulare.
Con l'immunofluorescenza diretta si ricercano antigeni proteici di membrana dei corpi elementari direttamente nel campione, tramite anticorpi monoclonali marcati con fluoresceina. Il campione viene esaminato al microscopio a fluorescenza e il risultato si ottiene in meno di un'ora. ELISA, sia diretta, con la ricerca dell’antigene lipopolisaccaridico nelle urine (LPS), che indiretta.
Ci sono poi le più moderne metodiche di biologia molecolare tra le quali PACE (Probe Assay Chemioluminescent Enhanced) che impiega sonde genetiche per il riconoscimento dell'rRNA con rilevazione chemioluminescente.
[modifica] Terapia
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
Gli antibiotici più usati sono doxiciclina ed eritromicina o le più recenti azitromicina e ofloxacina.
La doxiclina è efficace con cicli di 15-21 giorni (200 mg/die). Durante la terapia si sconsiglia l'assunzione di latticini, in quando assorbono e depotenziano l'antibiotico.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Note
- ^ Altre due specie patogene per l'uomo in passato attribuite al genere Chlamydia (C. pneumoniae e C. psittaci) sono oggi attribuite al genere Chlamydophila - vedi http://www.chlamydiae.com/docs/Chlamydiales/diagram/taxondiag.htm
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