Il declino

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Il declino
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Titolo originale:	Downhill
Lingua originale:	{{{linguaoriginale}}}
Paese:	Gran Bretagna
Anno:	1927
Durata:	80'
Colore:	B/N
Audio:	sonoro
Rapporto:	{{{ratio}}}
Genere:	drammatico
Regia:	Alfred Hitchcock
Soggetto:	Constance Collier, Ivor Novello
Sceneggiatura:	Eliot Stannard
Produttore:	{{{nomeproduttore}}}
Produttore esecutivo:	{{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione:	{{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia):	{{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard:	{{{nomestoryboard}}}
Art director:	{{{nomeartdirector}}}
Character design:	{{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design:	{{{nomemechadesign}}}
Animatori:	{{{nomeanimatore}}}
Interpreti e personaggi
Annette Benson Lillian Braithwaite Alf Goddard Barbara Gott Ian Hunter Robin Irvine Isabel Jeans Hannah Jones Norman McKinnel J. Nelson Ivor Novello Sybil Rhoda Jerrols Robeertshaw Ben Webster
Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:
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Episodi:

Fotografia:	Claude L. McDonnell
Montaggio:	Ivor Montagu
Effetti speciali:
Musiche:
Tema musicale:	{{{temamusicale}}}
Scenografia:	Bertram Evans
Costumi:	{{{nomecostumista}}}
Trucco:	{{{nometruccatore}}}
Sfondi:	{{{nomesfondo}}}
Premi:

Sequel:	{{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film

Il declino è un film del 1927 diretto da Alfred Hitchcock.

[modifica] Analisi del film

I protagonisti sono Ivor Novello (Il pensionante, 1927) e Isabel Jeans (Virtù facile, 1927), in questo muto del 1927 il cui titolo originale è Downhill (tradurremo anche discesa libera) e la durata dei canononici 5 rulli che il maestro soleva utilizzare è di 82 minuti.

Un ricco rampollo inglese si fa esplellere dal College, scegliendo di non fare la spia per mantenere un assurdo patto col suo compagno di camere, vero reo delle "advances" spinte alla bella commessa di pasticceria Julia. Il nostro viene anche diseredato dal padre e inizia uno sfortunato iter che lo porterà, attraverso un matrimonio con una losca arrivista che gli sperpererà tutta l'eredità di £ 30.000 che aveva ricevuto nel frattempo da una madrina, sino al porto di Marsiglia pronto ad imbarcarsi per le colonie. Passando ancora da altri sfruttamenti, quando si era persino ridotto a farè il gigolò in un tabarin per orrende, ma ricche signore, in quel di Parigi. Andrà a finire male o...non sveliamo il finale.

Hitch racconterà a Truffaut^[1] che sperimentò tecniche di ripresa e di montaggio per le visioni oniriche nel nostro "truccatissimo" protagonista. Il plot, comunque, non è malaccio, anche se forse (il film non è recensito dal Mereghetti), il regista poteva fare meglio nello sviluppo, ma il protagonista Novello è comunque molto bravo.