I diavoli

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I diavoli
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Titolo originale:	The Devils
Lingua originale:	{{{linguaoriginale}}}
Paese:	Gran Bretagna
Anno:	1971
Durata:	111'
Colore:	Colore
Audio:	sonoro
Rapporto:	{{{ratio}}}
Genere:	horror
Regia:	Ken Russell
Soggetto:	Aldous Huxley
Sceneggiatura:	Ken Russell, John Whiting
Produttore:	{{{nomeproduttore}}}
Produttore esecutivo:	{{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione:	{{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia):	{{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard:	{{{nomestoryboard}}}
Art director:	{{{nomeartdirector}}}
Character design:	{{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design:	{{{nomemechadesign}}}
Animatori:	{{{nomeanimatore}}}
Interpreti e personaggi
Vanessa Redgrave: Sister Jeanne Oliver Reed: Urbain Grandier Dudley Sutton: Baron De Laubardemont Max Adrian: Ibert Gemma Jones: Madeleine Murray Melvin: Mignon Michael Gothard: Father Barre Georgina Hale: Philippe Brian Murphy: Adam Christopher Logue: Cardinal Richelieu Graham Armitage: Louis XIII John Woodvine: Trincant Andrew Faulds: Rangier Kenneth Colley: Legrand Judith Paris: Sister Judith Catherine Willmer: Sister Catherine Iza Teller: Sister Iza
Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:
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Episodi:
Fotografia:	David Watkin
Montaggio:	Michael Bradsell
Effetti speciali:
Musiche:	Peter Maxwell Davies
Tema musicale:	{{{temamusicale}}}
Scenografia:
Costumi:	{{{nomecostumista}}}
Trucco:	{{{nometruccatore}}}
Sfondi:	{{{nomesfondo}}}
Premi:
National Board of Review Awards 1971: miglior regista
Sequel:	{{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film

	« L'inferno non aveva sorprese per loro »

I diavoli è un film del 1971, diretto dal regista Ken Russell.

Indice 1 Trama 2 Note critiche 3 Note 4 Collegamenti esterni

[modifica] Trama

Francia, 1631: sotto il regno di Luigi XIII, il cardinale Richelieu, deciso a fiaccare definitivamente le velleità delle città di provincia, ordina la demolizione delle mura di alcuni centri.
A Loudun, il barone De Laubardemont, che deve eseguire tale ordine, trova un oppositore in Urbain Grandier, un prete che pur manifestando una sincera religiosità conduce una licenziosa vita privata. Esso, ha infatti, abbandonato Philippe Trincant, figlia di un magistrato che aspetta da lui un figlio, ed in seguito suscita enorme scandalo celebrando il proprio matrimonio con la giovane Madeleine De Brou.

La fama di Grandier richiama l'interesse di suor Jeanne Des Anges, frustrata e deforme superiora delle Orsoline, la quale, allo scopo di stabilire con lui un concreto rapporto, gli offre il posto di direttore spirituale del proprio convento di clausura. Ottenuto da Grandier un rifiuto, la madre superiora passa ad uno stato di isterico furore che in breve trasmette anche alle consorelle.

Il canonico Mignon, venuto a conoscenza delle strane perversioni delle monache, d'accordo con alcuni influenti personaggi ostili a Grandier, attribuisce il fenomeno ad ossessione diabolica e ne incolpa il prete, affidando le invasate suore agli esorcismi del fanatico Padre Barrè.

Le orgiastiche e pubbliche pratiche esorcistiche, manipolate con cura, consentono a De Laubardemont di incarcerare e processare come stregone il prete.
Sadicamente torturato e condannato al rogo, Urbain Grandier muore il 18 agosto 1634, rifiutando però sino all'ultimo di confessarsi reo di colpe non commesse.

[modifica] Note critiche

Tratto dal romanzo I diavoli di Loudun di Aldous Huxley, il film suscitò ai tempi molte polemiche, per la tensione narrativa e la crudezza di alcune scene. Nonostante gli anni trascorsi è tuttora un pugno nello stomaco.

Venne presentato alla mostra di Venezia del 1971. Nonostante l'elevato valore artistico, il Centro Cattolico Cinematografico in un comunicato, e nelle note relative al film riportate sulla recensione, stigmatizzò Russell (e Gian Luigi Rondi, presidente nella commissione selezionatrice di Venezia) con un violentissimo comunicato, accusando il film di essere una volgare, blasfema e inaccettabile mistificazione, faziosa culturalmente e storicamente. Si richiese anche il licenziamento di Rondi.

Il film costò poi il posto di recensore al critico e poeta Giovanni Raboni, licenziato dal giornale cattolico Avvenire perché aveva valorizzato nella sua critica l'opera.^{[1] [2]}

La stessa storia aveva già ispirato il film Madre Giovanna degli Angeli (1961).

In Italia il film fu presentato nell'agosto 1971 alla Mostra del cinema di Venezia, ma uscì nelle sale cinematografiche il 7 gennaio 1972. Incorse prontamente nelle forbici della censura italiana, con un decreto di sequestro a cura della procura di Verona. Assolto e dissequestrato dopo una settimana dal tribunale di Milano, I diavoli torna nelle sale. Successive azioni di sequestro a cura di altre procure, portano la Corte di Cassazione ad una sentenza di definitiva assoluzione.

Le versioni circolanti sono prive di una sequenza orgiastica in cui le monache profanano il crocefisso della cattedrale, tagliata da Russell prima dell'uscita e recuperata solo nel 2002.

[modifica] Note

1. ^ feltrinellieditore.it Paolo Di Stefano: Giovanni Raboni. Il severo "Re Censore" che scoprì la dolcezza dei versi
2. ^ Franco Cordelli - Un poeta per amico La morte di Giovanni Raboni- Corriere della Sera', 17 settembre 2004

[modifica] Collegamenti esterni

• Scheda su I diavoli dell'Internet Movie Database
• Critica su Cinétrange [1]
• DVDManiacs Review about "The Devils"