Guellala
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Guellala (in berbero Iqellalen) è una cittadina della Tunisia che conta circa 7000 abitanti (censimento del 2006) e che si trova sulla costa meridionale dell'isola di Djerba.
Questa località è celebre in tutto il paese per la bravura dei suoi vasai, la cui attività risale ad epoche remote e si perde nei secoli: letteralmente iqellalen significa "vasai", e anche un'etimologia del nome antico di Guellala, haribus vuole che si tratti della latinizzazione (con resa all'ablativo) di un nome punico heres dal significato di "vaso di terracotta".
Fin dall'ingresso nel villaggio si viene colpiti dalla quantità di vasi e oggetti in argilla ammucchiati lungo le strade e accanto alle case ed ai laboratori. Guellala si trova al centro di una zona ricca di argilla, che viene utilizzata per le terracotte locali. All'origine di questa attività sta soprattutto l'esigenza di immagazzinare i prodotti agricoli, in particolar modo l'olio di oliva, il prodotto principale dell'isola. E anche oggi, pur esistendo recipienti industriali capaci e leggeri (soprattutto in plastica), una giara di terracotta è sempre considerata più adatta alla buona conservazione dell'olio. La specialità dei migliori vasai di Djerba è infatti la fabricazione di giare di grande capacità (fino a 300 litri), destinate a contenere cereali, datteri e olio d'oliva. Ma i prodotti di questo artigianato servono anche a infiniti altri usi: dai vasi impiegati per riporre indumenti (in luogo degli armadi, rarissimi nelle case tradizionali) a dei recipienti di foggia speciale, tondeggiante, fatti per essere legati insieme tra loro e calati sott'acqua per attirare polpi che poi vengono pescati recuperando i vasi stessi.
Tradizionalmente la terracotta di Guellala non è smaltata ed è lasciata con la sua colorazione naturale (normalmente rossastra; tendente al bianco se nell'acqua dell'impasto si aggiungeva acqua marina salata). I soli colori utilizzati erano il giallo e il verde, limitatamente a produzioni particolari (per esempio piastrelle). Oggigiorno però tale decorazione tradizionale tende a cadere in abbandono, parallelamente anche alla diminuzione dei bravi vasai (negli anni Cinquanta si calcolavano circa 500 vasai, mentre attualmente ne restano in attività una quarantina). Col calo della richiesta di vasi tradizionali per usi agroalimentari, si è avuto invece un aumento della richiesta di oggetti meno ingombranti per i numerosi turisti dell'isola. Da qui è nato uno dei prodotti più tradizionali dell'artigianato guellaliano odierno, il "cammello magico", la cui invenzione viene generalmente attribuita a Messaoud Elghoul (m. 1972). Dal momento poi che il turista è attirato soprattutto dal colore, i negozi di terracotta di Guellala sono spesso pieni di vasi policromi, che vengono fatti smaltare a Nabeul (altro centro tunisino legato alla terracotta, specializzato in terrecotte smaltate).
Guellala è il solo centro dell'isola che sia ancora interamente berberofono. Il parlare di Guellala (che presenta minime variazioni rispetto a quello della vicina Sedouikech) è stato finora molto poco studiato. Il nucleo originario sembra essere zeneta, anche se vi si osservano apporti da molte e diverse regioni berberofone.
Il 100% degli abitanti di Guellala sono musulmani ibaditi (un ramo dei kharigiti), e non malikiti come gli altri Tunisini. Da qualche anno il villaggio ospita anche un notevole museo etnografico che illustra la tradizioni popolari di Djerba e del resto della Tunisia.
[modifica] Bibliografia
- Vermondo Brugnatelli "Il berbero di Jerba: rapporto preliminare", Incontri Linguistici 21 (1998) [ma 1999], pp. 115-128
- Vermondo Brugnatelli, "Il berbero di Jerba: secondo rapporto preliminare", Incontri Linguistici 23 (2001), 169-182
- Jean-Louis Combès, André Louis, Les potiers de Djerba, Tunis 1967
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