Germana Cousin
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Santa Germana Cousin | ||
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Nascita | Pibrac, Tolosa, 1570 | |
Morte | 15 giugno 1601 | |
Venerato da | Chiesa cattolica | |
Beatificazione | 29 maggio 1854 | |
Canonizzazione | 29 giugno 1867 da Papa Pio IX | |
Ricorrenza | 15 giugno | |
Patrono di | pastori, pellicciai e della gioventù "a rischio" | |
Vedi anche | scheda su santiebeati.it | |
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Germana Cousin (Pibrac, Tolosa, 1570 - 15 giugno 1601) è venerata come santa dalla Chiesa cattolica che ne festeggia la memoria il 15 giugno.
[modifica] Biografia
Nacque in un piccolo abitato non lontano da Tolosa in una famiglia di modesta condizione. Dalla nascita ebbe una deformazione congenita al braccio destro e fu sempre di costituzione molto gracile. Sin da piccola si ammalò di scrofolosi, malattia che le deturpò il viso per tutta la vita. Rimase orfana di madre poco dopo la sua nascita. Il padre si risposò con una donna che si curò ben poco di lei. Essendo impensabile per lei accedere all'istruzione o avere prospettiva di matrimonio, fu mandata a pascolare le pecore, restando a dormire con loro nell'ovile.
Iniziò a frequentare la chiesa del suo paese e divenne molto devota, andando a messa e recitando il rosario tutti i giorni. Alcuni la deridevano chiamandola bigotta. Prese quindi a parlare con i suoi compagni più poveri, pastori e fanciulli come lei, degli insegnamenti ricevuti al catechismo, raccogliendo interno a sé molti ragazzi cui spesso portava da casa delle pagnotte di pane per sfamarli.
La tradizione devozionale racconta che un giorno d'inverno Germana, dopo aver riempito il grembiule di pane, si accingeva a portarlo ai poveri, quando i genitori se ne accorsero e la rimproverarono; ma quando il grembiule venne aperto, era pieno di fiori invece che di pane.
Morì sola, appena trentenne, nella stalla dove dormiva, il 15 giugno 1601.
[modifica] Culto
Secondo la tradizione, il corpo, riesumato 40 anni dopo la sua morte, era intatto. Con la rivoluzione francese i suoi resti vennero poi dispersi.
Fu beatificata il 29 maggio 1854 e canonizzata il 29 giugno 1867 da Papa Pio IX. Viene considerata patrona dei pastori e pellicciai e della gioventù "a rischio".