Fitoplasma
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il fitoplasma è un parassita delle piante, appartenente alla classe dei Mollicutes, la cui sopravvivenza è possibile solo all'interno della pianta ospite.
I fitoplasmi vengono considerati forme intermedie fra le entità virali e batteri. Sono organismi di dimensioni simili a quelle dei virus e di conseguenza, come i virus, molti attraversano i filtri batteriologici.
[modifica] Caratteristiche
A differenza dei batteri sono sprovvisti di parete cellulare e questo li porta ad assumere svariate forme; possiedono, però, una membrana di natura proteico-glucidica e lipidica. Non hanno un vero nucleo anche se contengono sia DNA che RNA. La loro riproduzione, peraltro non ancora perfettamente conosciuta, è simile a quella dei batteri (scissione binaria). Non sono coltivabili in vitro. Essi provocano malattie alle piante, localizzandosi nel floema e sono trasmessi in natura da insetti dotati di apparato boccale pungente succhiante (afidi, cicarellidi).
I fitoplasmi invadono le vie floematiche della pianta e portano ai tipici sintomi di ingiallimento fogliare; in alcuni casi si arriva a formazioni di necrosi. Un esempio tipico di fitoplasma è l'agente eziologico del giallume denominato flavescenza dorata della vite, trasmessa dall'emittero Scaphoideus titanus.
[modifica] Classificazione
La classificazione dei fitoplasmi è stata piuttosto discussa. Recentemente grazie a nuove tecniche molecolari, che hanno permesso lo studio approfondito del DNA di questi organismi, è stato possibile differenziarli dai micoplasmi, alcuni dei quali patogeni per l’uomo e gli animali; il nome di fitoplasmi è assegnato agli organismi esclusivamente fitopatogeni. Lo studio in particolare del gene ribosomale 16S ha portato alla loro classificazione tassonomica attuale e ha permesso di rilevare differenze sostanziali tra i fitoplasmi.