Enzo di Sardegna
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Enzo di Sardegna Heinrich di Svevia (Palermo, 1224 – Bologna, 1272) è stato un principe tedesco.
Era il figlio illegittimo di Federico II di Svevia e di Adelaide di Urslinghen. I due si conobbero nel castello di Hagenau, una delle residenze preferite dalll'imperatore tedesco. Il vero nome Heinrich, venne abbreviato in Heinz o Encius e italianizzato in Enzo, per distinguerlo da Enrico, primogenito legittimo e figlio di Costanza d'Aragona. Fu re del Regno di Torres dal 1241 al 1272.
Indice |
[modifica] Biografia
Molto bello e intelligente, sposò per interessi dinastici Adelasia, vedova del giudice di Torres e Gallura, e fu nominato re di Sardegna dal padre. Il papa Gregorio IX, che aveva la giurisdizione dell'Isola, scomunicò per questa nomina Federico II e iniziò così una lunga serie di battaglie che Re Enzo fronteggiò da protagonista e per cui venne anch'egli scomunicato.
Soprannominato il Falconetto per la grazia e il valore, era amante dello sport, praticando la falconeria, e della cultura, dilettandosi nella poesia.
Nominato vicario imperiale, combatté contro i comuni guelfi di Romagna e Marche. Nella battaglia dell'isola del Giglio (1241), riporta una vittoria contro le navi del papa: i prelati francesi e inglesi si stavano recando a Roma per il Concilio Ecumenico indetto da Gregorio IX.
Nel 1247 assedia assieme alle truppe di Ezzelino da Romano il castello di Quinzano, presso Verolanuova, per poi abbandonarlo per sostenere la città di Parma caduta nelle mani dei Guelfi. Il 18 febbraio 1248 riesce a fuggire dalla distruzione della cittadella fortificata di Victoria, eretta in legno dall'imperatore alle porte di Parma.
Nel 1249 aveva intanto sposato in seconde nozze una nipote del cognato Ezzelino da Romano, dal nome ignoto.
Durante l'ultima battaglia, il 26 maggio 1249 a Fossalta, fu catturato e imprigionato a Bologna nel palazzo oggi in piazza Nettuno, adiacente a Piazza Maggiore, detto Palazzo Re Enzo per l'appunto. Malgrado fosse costretto alla prigionia, gli fu concessa una vita abbastanza agiata, allietata dalla poesia e dalle dame.
Morì nella città emiliana nel 1272 e fu sepolto presso la basilica di San Domenico.
Dalle sue unioni ebbe un figlio, Enrico, e dall'unione con una certa Frascha ebbe Elena, che andò in sposa al conte Ugolino della Gherardesca. A Bologna ebbe altre due figlie naturali, Maddalena e Costanza.
[modifica] Scuola siciliana
Re Enzo fu un esponente della scuola siciliana. Di lui rimangono due canzoni, un sonetto e un detto.
Fondamentale è una strofa conservata in siciliano antico, uno dei pochissimi esempi della produzione poetica originale della scuola siciliana (con Pir meu cori alligrari di Stefano Protonotaro):
S'iu truvassi Pietati
di ncarnata figura,
mercé cci addimannassi,
c'a lu mè mali dassi alliggiatamentu; ...
Questa è la versione toscanizzata:
S'eo trovasse Pietanza
d'incarnata figura,
merzé li chereria,
c'a lo meo male desse alleggiamento; ...
Alla Puglia, terra tanto amata dedicò alcuni versi:
Va, canzone mia
Salutami Toscana quella ched’ é sovrana
in cui regna tutta cortesia
E vanne in Puglia piana la magna Capitana
là dove lo mio core nott’e dia
All'ultimo periodo, quello bolognese, risalgono questi versi:
Ecco pena dogliosa
che nel cor mi abbonda,
e sparge per li membri
sì che a ciascun ne vien soverchia parte;
Non ho giorno di posa
come nel mare l’onda.
Core, che non ti smembri?
Esci di pena e dal corpo ti parte.
[modifica] L'opera teatrale
Nel 1905 Ottorino Respighi scrive la sua prima opera teatrale, Re Enzo, un'opera comica in 3 atti e 4 quadri su libretto di Alberto Donini.
[modifica] Altri progetti
- Wikisource contiene opere originali di Enzo di Sardegna
[modifica] Bibliografia
- Arba Sicula, Volumi XVI, Numeri 1 & 2, Primavera & Autunno, 1995.
- L. Frati, La prigionia di Re Enzo a Bologna, Bologna 1902.
- C. Sperle: König Enzo von Sardinien und Friedrich von Antiochia. Zwei illegitime Söhne Kaiser Friedrichs II. und ihre Rolle in der Verwaltung des Regnum Italiae, Peter Lang, 2001, ISBN 3631374577.
- Anna Laura Trombetti Budriesi, Valeria Braidi, Raffaella Pini, Francesca Roversi Monaco, Bologna Re Enzo e il suo mito, (con testi di A.L. Trombetti Budriesi, V. Braidi, R. Pini, F. Roversi Monaco, C. Zanetti, M. Rossi) 2002, Edizioni CLUEB, Bologna.
- Palazzo Re Enzo. Storia e restauri, a cura di Paola Foschi e Francisco Giordano (con testi di P. Foschi, F. Malaguti, A. Antonelli, G. Marcon, R. Scannavini, A. Ranaldi, F. Giordano, A. Santucci), 2003, ed. Costa, Bologna.
- Matteo Marchesini, Wolfango, Storia di Re Enzo, (testo di Marchesini, immagini del pittore Wolfango) 2007, Ed. Bononia University Press, Bologna
- Ernst Kantorowicz, Federico II imperatore, Milano 1988 (ed. orig. Berlin 1927-31). Ernst Kantorowicz, Federico II imperatore, Milano 1988 (ed. orig. Berlin 1927-31).
- Gina Fasoli, Re Enzo tra storia e leggenda, in AA.VV., Studi in onore di C. Naselli, II, Catania 1968.
- Antonio Messeri, Enzo Re, Parma 1981.
- F. Bruni, La cultura alla corte di Federico II e la lirica siciliana, in Storia della civiltà letteraria italiana, diretta da G. Barberi Squarotti, I, 2: Dalle origini al Trecento, Torino 1990.
- Pietro Corrao, Il regno di Sicilia e la dinastia sveva, in AA.VV., Storia medievale, Roma 1998, pp. 354-356.
Capiscuola: Federico II · Giacomo da Lentini |
Altri autori: Ruggieri d'Amici · Odo delle Colonne · Rinaldo d'Aquino · Arrigo Testa · Guido delle Colonne · Pier della Vigna · Stefano Protonotaro · Mazzeo di Ricco · Jacopo Mostacci · Percivalle Doria · Re Enzo · Giacomino Pugliese · Cielo d'Alcamo · Tommaso di Sasso · Giovanni di Brienne · Compagnetto da Prato · Paganino da Serzana |
Manoscritti: Vaticano Latino 3793 · Laurenziano Rediano 9 |
Progetto:Sicilia · Progetto:Letteratura |