Drapia
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Drapia | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Calabria | ||||||||
Provincia: | Vibo Valentia | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 262 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 21 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 103 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Brattirò, Carìa, Drapia, Gasponi | ||||||||
Comuni contigui: | Parghelia, Ricadi, Spilinga, Tropea, Zaccanopoli, Zungri | ||||||||
CAP: | 89862 | ||||||||
Pref. tel: | 0963 | ||||||||
Codice ISTAT: | 102009 | ||||||||
Codice catasto: | D364 | ||||||||
Nome abitanti: | Brattiroesi, Cariesi, Drapiesi, Gasponesi | ||||||||
Santo patrono: | Immacolata | ||||||||
Giorno festivo: | 26 settembre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Drapia è un comune di 2.181 abitanti della provincia di Vibo Valentia. Il suo territorio ospita strutture ricettive esigue in numero, ma molto frequentate dal turismo nazionale (proveniente in gran parte da Veneto, Lombardia, Lazio e Campania) ed internazionale (in arrivo soprattutto dalla Germania, ma anche dalla Francia e dai Paesi Bassi).
Tra le personalità di spicco frequentanti il territorio comunale, si segnala il filosofo Pasquale Galluppi (proprietario di un castello, ormai rudere abbandonato, situato nella frazione di Carìa) e lo studioso di filosofia prof. Giuseppe Locane, scomparso il 15 dicembre 2003.
Oltre che dalle frazioni di Gasponi, Drapia, Carìa e Brattirò, la superficie comunale è occupata anche da alcuni nuclei abitati sparsi: Contrada San Rocco, Contrada Pissione, Località Sant'Angelo (ospitante il ben noto Ostello della Gioventù, sede della scomparsa Villa Felice), Località Pantano e Località Vardaro (presso cui è localizzata una fontana posta nelle vicinanze dell'antico Convento di San Sergio).
Si segnala, inoltre, la presenza di un luogo di culto noto come "Apparizione di Gesù", presso il quale, una prima volta nel Luglio 1982 ed una seconda il 21 Dicembre 1986, si racconta che si siano verificate due apparizioni di Gesù. La veridicità di ciò risiede nella testimonianza di un contadino dedito alla vita dissoluta, protagonista diretto degli incontri. La località che prende il nome dal luogo di culto stesso, situata sulla Collina Cardillo, potrebbe essere interessata, nel lustro seguente al 2006, dai lavori di realizzazione di un imponente Santuario dedicato a Padre Pio.
Indice |
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Eventi, sagre e festeggiamenti
- Brattirò:
18 Aprile - Fiera della Santa Croce (nota anche come Fiera di Primavera)
29 Giugno - Festa Patronale di San Pietro Apostolo
10 Agosto - Sagra del vino (manifestazione enogastronomica di grande richiamo, durante la quale è possibile degustare piatti di vario tipo accompagnandoli col gustoso vino locale)
25, 26, 27 Settembre - Fiera e festeggiamenti in onore dei SS Medici e Martiri Cosma e Damiano (manifestazione accompagnata da un'esposizione commerciale a carattere locale, che si conclude la sera del terzo giorno con un concerto di un noto artista italiano scelto dalla commissione organizzatrice)
- Caria:
25 Aprile - Festa dell'Unità (manifestazione politica di secondaria importanza, accompagnata da esibizioni di gruppi musicali locali)
10 Maggio - Fiera della Vergine del Monte Carmelo
14, 15, 16 Luglio - Fiera e festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo
6 Agosto - Sagra della Sujaca (importante manifestazione gastronomica durante la quale è possibile degustare piatti a base di fagioli bianchi)
Prima domenica dopo il 15 Agosto - Festa dell'Emigrante
Periodo Natalizio - Presepe Vivente
- Drapia:
12 Agosto - Festa Patronale di San Sergio
- Gasponi:
13 Agosto - Sagra del dolce
3 Novembre - Festa Patronale di Sant'Acindino
[modifica] Curiosità
- Nel film Anastasia, mio fratello (regia di Steno, con Alberto Sordi, Richard Conte, Edoardo Faieta e Maria Tedeschi, 1973) si racconta la storia di Don Salvatore Anastasia e del fratello Alberto, nati nella vicina Parghelia. Il primo, parroco di Carìa ed al contempo vicino alla curia di Mileto, lasciò la Calabria per New York intorno al 1919, dove venne insignito della carica di vice-parroco nella parrocchia di Santa Lucia, nel quartiere di Little Italy. Suo fratello Alberto, ribattezzato "Big Al" ma registrato all'anagrafe come Umberto Anastasia, iniziò a lavorare al porto di New York come scaricatore (in inglese "longshoreman"). Fu quì che, per un omicidio avvenuto negli Anni 20 (seguìto, si narra, ad una sottile provocazione subita da parte di un altro scaricatore di porto), costatogli una condanna di 18 mesi da scontarsi presso il carcere di Sing Song, egli mostrò le prime avvisaglie di una decisa inclinazione verso il crimine, ed in particolar modo verso l'omicidio. Nel corso della propria "carriera" di malvivente, Alberto Anastasia entrò nelle grazie di personaggi quali Giuseppe "Joe the Boss" Masseria e soprattutto Charles "Lucky" Luciano, del quale fu per vari anni fedele seguace. Durante l'epoca del Proibizionismo, Big Al collaborò con l'organizzazione di Lucky Luciano nella gestione di attività lucrative illegali quali prostituzione, gioco d'azzardo, estorsione e contrabbando di alcoolici (rum in particolare, il cui smercio illegale terminò però nel 1933, per effetto delle leggi sulla liberalizzazione promulgate dal senato americano). Il ruolo di maggior rilevanza assunto da Anastasia all'interno della società malavitosa è stato quello di controllare il braccio destro del "National Crime Syndicate" (una sorta di sindacato posto a tutela delle attività criminose), cioè il gruppo "The Boys From Brooklyn". Quest'ultimo, sotto il nome di "Murder, Inc.", cui aderiva lo stesso Anastasia, commise tra 400 e 700 omicidi in quasi dieci anni di attività. L'ambizione di Anastasia, ovvero controllare una larga parte degli introiti provenienti dalle sale di gioco d'azzardo che la malavita aveva realizzato a Cuba (con l'aiuto del governo di Fulgencio Batista, nella prima metà degli Anni 50), lo rese inviso ad altri esponenti della mala. Tra questi vi era Vito Genovese, il cui tentativo di assassinare Anastasia andò a buon fine: a New York, la mattina del 25 Ottobre 1957, nel locale del barbiere del Park Sheraton Hotel (all'incrocio tra la 56esima strada e la 7ma Avenue), due uomini col viso ricoperto da sciarpe seminarono il terrore, uccidendo tutti i presenti. La fine del più famoso esponente della mafia calabrese trapiantata negli Stati Uniti è passata alla storia come "l'omicidio dal barbiere".