Dialetto valsesiano
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Il valsesiano (valsesian in piemontese) fa parte dei dialetti del piemontese orientale (basso piemontese) insieme a biellese, vercellese, monferrino, alessandrino, astigiano, langarolo e monregalese, rappresentandone la variante più settentrionale. Con queste parlate condivide alcune caratteristiche che lo distinguono dall'alto piemontese. A quasi un secoli, il principale testo di riferimento resta la descrizione dello svizzero Teofilo SPOERRI, Il dialetto della Valsesia, Rendiconti del reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, II, 51, del 1918, pp. 391-409, 683-698, 732-752 , ma sono di interesse anche le opere di Federico Tonetti, il particolare il dizionario del dialetto valsesiano.
Indice |
[modifica] Coniugazione dei verbi
- la prima persona singolare dei verbi termina in consonante: mi i parl ( e non i parlo)
- la seconda persona singolare non termina in –s ma in e/i (ët parle, ët ei)
- il pronome verbale della seconda persona singolare non è it ma ët (pronunciato at)
- il pronome verbale della terza persona plurale non è a ma i (lor i parlo)
- l'ausiliare nei tempi composti è generalmente esse (essere) e non avèj (avere): mi i son parlà (anche se capita di sentire anche: mi j'heu parlà, che suona tuttavia piuttosto arcaico)
- le desinense del futuro sono:
- i fareu
- ët farai
- a farà
- i faroma
- i farèi
- i faran
- e desinenze dell’imperfetto per la prima e seconda coniugazione (parlé, voghe) sono:
- i parleva (vogheva)
- ët parleve
- a parleva
- i parlevo
- i parleve
- i parlevo
- per la terza coniugazione (dormì/dromì) abbiamo:
- i dormiva
- ët dormive eccetera.
- la negazione si esprime con mìa o not: I seu mìa e non i seu nen, e Sagrinte not.
[modifica] Sostantivi
[modifica] Esiti in –cc/gg
- lacc e non làit
- fregg, femm. frëggia invece di frèid/frèida
[modifica] Tendenza a ‘chiudere’ i sostantivi con una ‘o’
Nei casi seguenti:
- quadro, sucro invece di quàder, sùcher
- crussio, pròpio invece di crussi, pròpi
- formagio invece di formagg
[modifica] Plurale metafonetico
- man / men (o mèin)
- grand/grend
Questo tipo di plurale, scomparso in quasi tutto il Piemonte tranne che nei dialetti canavesani e biellesi, è piuttosto arcaico, per quanto ancora usato, soprattutto dai parlanti anziani. Alcune reliquie come an / agn anno / anni e i testi medievali mostrano che in passato era diffuso in tutta l'area piemontese, come per altro nelle altre parlate di tipo gallo-italico, tra le quali il bolognese lo mantiene vigorosamente.
- gat / gàit,omèt / omèit
- òm / euime
- bon / bòin
Plurale femminile:
- mistà / mistaj, stra / straj
Purtroppo i plurali metafonetici sino praticamente scomparsi nei centri più grandi, ma si sono mantenuti nelle vallate laterali e nei luoghi più isolati della Valsesia.
[modifica] Articoli
· Singolare: ël / la
· Plurale: ij per maschile e femminile
Sopravvivono le forme arcaiche:
· o, per il maschile singolare: S’o Sass (toponimo: lett. Sul sasso)
· ël, per il femminile plurale: ël mate (le ragazze)
[modifica] Fonetica
Il valsesiano ha conservato, assieme alle vallate limitrofe della Valle Sessera, dei suoni rappresentati graficamente con tc e dg, che si trovano in parole come vedgio (vecchio, vej in piemontese comune), petcio (pettine, pento), che non hanno riscontro nel piemontese letterario.
Anche questi suoni sono caduti in disuso nei centri principali, ma nelle località più piccole essere in grado di pronunciarli rappresenta una vera e propria patente di buon valsesiano.