Consorzi Agrari
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I Consorzi Agrari sono organizzazioni di agricoltori, costituiti in forma di società cooperativa, su base provinciale o interprovinciale, per la fornitura di beni o servizi utili per l'attività imprenditoriale agricola o per la commercializzazione delle loro produzioni.
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[modifica] Storia
I Consorzi Agrari nacquero in forma di società cooperative sul finire del '800, per svolgere principalmente la funzione di gruppi di acquisto (soprattutto concimi chimici e macchine agricole) a favore degli agricoltori. Assorbirono negli anni molte delle funzioni che erano prima assunte da altre istituzioni create a favore degli agricoltori, in particolare dei Comizi Agrari, che erano regolati dal R.D. 3452 del 23 dicembre 1866, e della Società degli Agricoltori italiani, ma che avevano fatto fatica a decollare.
Nel 1892 si costituiva a Piacenza la Federconsorzi, una organizzazione a livello nazionale. Durante la prima guerra mondiale svolsero un importante compito logistico per l'importazione dei cereali e favorire il rifornimento delle truppe al fronte.
Nella successiva epoca fascista si è assistito alla concentrazione dei consorzi su base provinciale e una spiccata assunzione di compiti pubblicistici, legati soprattutto alla gestione degli ammassi obbligatori.
Dopo la liberazione i Consorzi riassunsero la figura di società cooperative, ma l'ammissione di nuovi soci fu molto ostacolata per non turbare gli equilibri politici raggiunti, fortemente sbilanciati a favore della scelta democristiana.
Nel frattempo gli ammassi divennero lo strumento governativo di sostegno dei prezzi agricoli e i Consorzi svolsero questo ruolo che assicurava loro la continuazione della fase di sviluppo fino al 1963. La stampa più progressista e le opposizioni di sinistra, cercarono invano di segnalare le forti commistioni tra i Consorzi Agrari e la Democrazia Cristiana.
Cessata la funzione degli ammassi i Consorzi cercarono di diventare organismi per la commercializzazione dei prodotti agricoli ma in breve molti di essi si trovarono in situazione di pesante indebitamento.
La Federconsorzi che si era assunto il compito di "volano finanziario" fu trascinata in questo vortice di indebitamento verso il sistema bancario.
Dopo il crollo appunto della Federconsorzi nel 1991 molti Consorzi finirono in liquidazione coatta amministrativa, ma in buon numero furono ammessi all'esercizio provvisorio. Questo stato di cose si è trascinato per 15 anni. Solo un ristretto numero di Consorzi è rientrato in bonis mentre per gli altri lo Stato provvedeva a concedere proroghe. La situazione era particolarmente pesante perché l'Unione Europea minacciava di considerare dette proroghe come una forma mascherata di Aiuto di Stato non notificato e, perciò, illecito.
Con il governo di centro-sinistra del 2006 c'è stato un netto cambiamento di indirizzo. Nel decreto legge sullo "spacchettamento" dei ministeri i consorzi agrari hanno perso le loro residue competenze di tipo pubblicistico per diventare sotto tutti gli aspetti delle normali cooperative agricole. Peraltro in questo modo è stato possibile concedere una ulteriore proroga per concludere, entro il 31 dicembre del 2007 il proprio concordato con i creditori
[modifica] Voci correlate
- Federconsorzi
- Agrifactoring
- Comizi Agrari
- Cattedre ambulanti di agricoltura
- Società degli Agricoltori italiani
[modifica] Bibliografia
- Giornale delle istituzioni agrarie bresciane : Brescia. Quindicinale. Direttore: Giovanni Sandri.
- Saltini Antonio, Federconsorzi: cooperativa, holding finanziaria o impero da lottizzare?, in Il Mulino, n° 253, sett.-ott. 1977
- Saltini Antonio, Istituzioni agrarie e progresso delle campagne. Nasce a Piacenza il moto di rinnovamento nazionale, Edizioni Spazio rurale, Roma 2006,
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