Combustibili fossili
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Si definiscono fossili quei combustibili che derivano dalla trasformazione, sviluppatasi in milioni di anni, della sostanza organica in forme via via più stabili e ricche di carbonio.
Rientrano in questo campo dunque:
- Petrolio e derivati
- Carbone
- Gas naturale
I combustibili fossili (anche chiamati idrocarburi) sono oggigiorno la principale fonte energetica dell'umanità, grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono:
- sono "compatti", ovvero hanno un alto rapporto energia/volume
- sono facilmente trasportabili
- sono facilmente stoccabili
- sono utilizzabili con macchine relativamente semplici
- costano poco
In particolare quest'ultima caratteristica ha fatto sì che lo sviluppo di macchine che possano sfruttare fonti energetiche alternative sia ancora molto lento.
Hanno per contro numerosi svantaggi:
- sono inquinanti, anche se con l'utilizzo di macchine moderne questo problema si è notevolmente ridotto
- determinano un incremento di CO2 in atmosfera, un gas non inquinante ma oggi considerato come il maggiore imputato del surriscaldamento globale
- non sono rinnovabili, dato che il processo di fossilizzazione della sostanza organica è estremamente lungo e la quantità che si fossilizza è trascurabile rispetto ai fabbisogni energetici della società in cui viviamo
Quest'ultima caratteristica, con la conseguenza che i giacimenti vanno esaurendosi mentre le richieste energetiche aumentano (con conseguente aumento del prezzo) ed accompagnata dalla pressione dell'opinione pubblica che vede nei combustibili fossili la principale fonte di danni ambientali, fa sì che quote sempre maggiori di fonti energetiche alternative entrino nel paniere energetico nazionale, europeo e mondiale.
La teoria biogenica, supportata dalla maggior parte dei geologi petroliferi, dice che il petrolio deriva da materia organica rimasta sepolta,e quindi in assoluta assenza di ossigeno,che si scompone in un materiale ceroso noto come pirobitume o cherogene, che sotto l'influenza di elevato calore e pressione si trasforma in idrocarburi. Come si accumula: la differenza di densità e la ridotta viscosità consentono agli idrocarburi di migrare dalla roccia madre, più profonda, alla roccia serbatoio(anticlinali, duomi salini, etc.) dove permane per effetto di trappole sedimentarie (luoghi in cui si trovano dei depositi di petrolio a grande profondità) dando luogo ai giacimenti petroliferi attuali.
Il carbone è un combustibile fossile estratto dal terreno in miniere sotterranee o a cielo aperto.
È un combustibile pronto all'uso, formato da roccia sedimentaria nera o bruna. È composto principalmente da carbonio e idrocarburi, oltre a vari altri elementi assortiti, compresi alcuni a base di zolfo. Esistono vari metodi di analisi per caratterizzarlo. Spesso associato alla Rivoluzione Industriale, il carbone rimane un carburante assolutamente importante, e produce un quarto dell'elettricità in tutto il mondo.
Negli Stati Uniti circa la metà dell'elettricità è generata dal carbone. In Italia la quota è del 17 per cento. In passato era utilizzato anche per alimentare alcuni mezzi di trasporto, quali le locomotive.
Dal lavaggio del gas di carbone si ottiene inoltre come sottoprodotto il catrame di carbone