Città ideale
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Una città ideale è un insediamento urbano ideato secondo un progetto urbanistico razionale, che segue un metodo scientifico.
Nella seconda metà del Quattrocento, durante il Rinascimento, cominciarono tentativi di progettazione di città in cui lo spazio sarebbe stato sfruttato al meglio. Già con Platone si ha l’intento di formare una città stato ideale, filosoficamente ritrovata nella Repubblica. Le signorie dell'epoca, caratterizzata dal voler imitare le civiltà classiche, avevano desiderio di costruirsi delle città ideali. Elementi fondamentali per raggiungere tale obbiettivo erano strade, ponti, canali e piazze.
La Città Ideale, opera di un ignoto artista fiorentino, è il "luogo ideale" in cui la classicità "moderna" trova la "sua" rappresentazione e raggiunge il suo culmine. Il pittore (che alcuni identificano in Piero della Francesca o nella sua scuola, anche se gli ultimi studi optano per un'attribuzione al Leon Battista Alberti) ha voluto rappresentare il modello di assoluta perfezione della città rinascimentale, concepita come una "scacchiera" dove i pavimenti delle strade con l'intersecarsi di marmi di diversi colori riflettono ed amplificano la struttura della città in cui gli edifici, proprio come i "pezzi" di una scacchiera, sono ordinati e collocati a intervalli di spazio regolari e prestabiliti secondo canoni di assoluta perfezione. Inoltre gli edifici (che non devono assolutamente superare i 3 piani di altezza) sono disposti in maniera simmetrica e trasversale rispetto al centro della "rappresentazione" che culmina con una Rotonda, una particolare tipologia di edificio classico che, in quanto strutturalmente di forma circolare, vuole rappresentare (con l'iperbole della circonferenza del cerchio, figura da sempre ritenuta "perfetta" perché in se chiusa e conchiusa) come il coronamento di un'opera che tutto racchiude all'interno di sé lasciando un vuoto ideale ed universale al di fuori di sé. Si tratta di un caso classico di utopia.
La città ideale più ricordata tra quelle esistenti è la città di Urbino, costruita sotto forma di palazzo. Altro esempio di città ideale è Pienza (Siena) nata dalla ristrutturazione del borgo di Corsignano (a poco più di 50km da Siena) per il volere del papa Pio II Piccolomini che commissionò il lavoro all'architetto Bernardo Rossellino. Quest’ultimo fu scolaro e collaboratore di Leon Battista Alberti. Inizialmente la ristrutturazione riguardava solo la piazza centrale (sulla quale si affacciano la cattedrale, la residenza del papa, la sede vescovile e il palazzo del pretorio) ma venne poi estesa al resto del borgo che sarebbe divenuto una perfetta residenza papale; la morte di Rossellino e di Pio II Piccolomini ha impedito la realizzazione completa del progetto lasciando comunque a Pienza lo splendido palazzo Piccolomini con il suo loggiato da cui si può ammirare per molti chilometri la campagna toscana.
Un altro progetto da non tralasciare è quello realizzato dall'architetto Rossetti nel 1492 per Ferrara. Ferrara, prima città ad aver avuto un vero piano regolatore per opera della famiglia degli Estensi, in quel periodo divenne un’importante centro umanistico, ospitando alla corte estense i maggiori poeti italiani del Quattrocento e Cinquecento (Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso), nonché i grandi pittori del suo tempo, tra i quali Tiziano. Rossetti esaminò i problemi della città padana e comprese la necessità di nuove cinte murarie e di un maggior numero di abitazioni per la popolazione in notevole crescita. Il suo progetto si basò sulla costruzione di una rete stradale modello delle città dell'antica Roma (due vie principali tra loro perpendicolari, parallelamente alle quali sarebbero state costruite tutte le altre: "città a scacchiera") e sull'inserimento degli edifici ducali e a delle nuove mura. Ma per vari motivi (calo demografico, crisi economica, passaggio della città sotto il dominio della Chiesa) i lavori rimasero incompiuti.
Studi approfonditi hanno dimostrato una corrispondenza stretta tra l'affresco della città ideale e la piazza centrale di San Giovanni Valdarno.