Chiesa di Santa Maria della Purificazione
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A Comano la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Purificazione è documentata per la prima volta nel 1359, dal 1468 è a capo di una parrocchia indipendente comprendente tutte le frazioni circostanti. La chiesa, ampliata in diverse tappe, acquista l'attuale dimensione attorno al 1570; subisce una trasformazione barocca nel 1613. La costruzione orientata termina in un coro poligonale sul cui fianco nord si erge il campanile non intonacato di gusto medioevale. La facciata è preceduta da un portico a tre arcate, i prospetti esterni sono caratterizzati da un decoro architettonico a graffito. Restauri negli anni 1960-1964 (Guido Borella).
All’interno la navata a quattro campate ha le pareti articolate da lesene. Ai lati della terza campata si aprono due cappelle che esternamente sono molto alte, mentre all’interno raggiungono solo le finestre termali. Il coro è ornato da stucchi del 1625 eseguiti da Giovanni Antonio Marchi; paraste con capitelli corinzi reggono una trabeazione con elementi decorativi e putti, sulla quale s’imposta la volta a botte lunettata impostata nel 1848 su progetto di Antonio Ghezzi di Lamone, sontuosamente stuccata. Nei sette riquadri trapezoidali della volta: Scene della vita della Vergine, eseguiti nel 1625 circa da Isidoro Bianchi (1581-1662) da Campione d'Italia. Sulle pareti, affreschi raffiguranti San Pantaleone del 1626 e a sinistra San Giovanni Battista del 1660, a destra; Sant'Eurosia di Jaca martire, del 1661. Sulla parete di fondo: tela del 1604 con la Presentazione al tempio, di Domenico Caresana (1574-1619) di Cureglia, entro una cornice illusionistica rococò dipinta nel 1762 da Francesco Massalli.
L’altare maggiore in marmo fu realizzato nel 1762 da Giovanni Battista Adami di Carona (Svizzera); il paliotto in scagliola del 1630 reca la scena della Presentazione al tempio, attribuita a Giovanni Battista Panora di Breganzona. Nella cappella di San Carlo Borromeo aperta nel 1627, sul lato nord: tela della Pietà coi Santi Carlo Borromeo, Francesco d’Assisi e Orsola, del sec. XVII entro quadratura di F. Massalli del 1762. Sul fianco opposto, nella Capella della Vergine del 1613: altare in stucco del 1622; paliotto in scagliola del 1716; affreschi con i Misteri del Rosario del 1662; sulle pareti laterali quadri seicenteschi raffiguranti Sant'Antonio di Padova e Sant'Orsola. In controfacciata: Cristo crocifisso dipinto della metà del sec. XIX.
[modifica] Bibliografia
- B. Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Lugano-Porza 1980, 284-285.
- AA.VV., Guida d’arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 288-289.