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Castiglion Fiorentino - Wikipedia

Castiglion Fiorentino

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Castiglion Fiorentino
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Castiglion Fiorentino]]
Castiglion Fiorentino - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Toscana
Provincia: stemma Arezzo
Coordinate: 43°20′38″N 11°55′8″E / 43.34389, 11.91889
Altitudine: 342 m s.l.m.
Superficie: 113,19 km²
Abitanti:
13.072 31-08-2007
Densità: 115,4 ab./km²
Frazioni: Brolio, Castroncello, Cozzano, La Badia, La Nave, Mammi, Manciano La Misericordia, Montecchio Vesponi, Noceta, Orzale, Pergognano, Petreto, Pieve di Chio, Pievuccia, Ranchetto, Ristonchia, Santa Cristina, Santa Lucia, Santa Margherita, Senaia 
Comuni contigui: Arezzo, Cortona, Foiano della Chiana, Marciano della Chiana
CAP: 52043
Pref. tel: 0575
Codice ISTAT: 051012
Codice catasto: C319 
Nome abitanti: castiglionesi 
Santo patrono: San Michele 
Giorno festivo: 8 maggio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Castiglion Fiorentino è un comune di 13.072[1] abitanti in provincia di Arezzo.

Indice

[modifica] Geografia

La città di Castiglion Fiorentino sorge su di un colle a 342 m s.l.m., 17 km a sud-est di Arezzo. Delimitata a est dai Preappennini, l'area comunale si estende sulla Valdichiana e confina con i comuni di Arezzo a nord, Cortona a est e a sud, Foiano della Chiana a sud-ovest e Marciano della Chiana a Ovest. Nella piana alluvionale della Valdichiana scorre il Canale Maestro della Chiana, nel quale confluiscono vari corsi d'acqua a regime torrentizio, tra i quali l'Esse, il Mucchia e il Canale di Montecchio. Un tempo regione malsana (come ricorda Dante nei versi 46-47 del XXIX canto dell'Inferno: «Qual dolor fora, se de li spedali / di Valdichiana tra 'l luglio e 'l settembre»), occupata da una palude bonificata a più riprese, l'area comunale è oggi contraddistinta da un'eccezionale fertilità della terra che, aggiunta alla magnanimità del clima, garantisce un'ottima resa agricola per un comune ancora strettamente legato ad un fiorente settore primario.

[modifica] Storia

Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese conobbe un primo periodo di fioritura con l'epoca villanoviana.
Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò in epoca etrusca, già a partire dal (VI secolo a.C.). Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie di Arezzo e Cortona, il centro si erigeva sulla sommità del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici operati nell'area della Torre del Cassero. Gli Etruschi apportarono una prima bonifica alla Valdichiana, traversata all'epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso opposto dell'attuale Canale Maestro e costituiva un'importante via d'acqua navigabile. Nell'area castiglionese restano a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici, tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel XIX secolo nell'omonima frazione, e costituito da una grande quantità di bronzetti.

Giunti i Romani, essi decisero di sfruttare la fertilità della zona per il fabbisogno alimentare dell'Urbe. Lo storico Tito Livio racconta di come ai tempi della Seconda guerra punica gli opulenta arva (ricchi campi) chianini avessero saputo fornire alla spedizione di Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10mila quintali di grano.
Ma con l'impero di Augusto il panorama cambiò radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere che di tanto in tanto allagavano Roma fu reputato il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta tributario del fiume romano. I Romani ostruirono pertanto la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle acque e il conseguente impaludamento della Valdichiana. È probabile che Castulone si espanse in tale periodo, sorgendo in altura e quindi essendo immune dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati della valle erano fuggite.

Il centro abitato viene ricordato dai documenti con il nome di "Castiglione" non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi del Monte Santa Maria. Di fatto nell'alto Medioevo, pur rimanendo sotto la tutela dell'imperatore, Castiglione fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo.
La formazione del libero Comune iniziò con la seconda metà del XII secolo, ma fu continuamente contrastata dai grandi comuni attigui. Dopo la sconfitta aretina a Campaldino (1289), Castiglione passò sotto il dominio di Firenze. Tuttavia nel 1303 le truppe aretine e senesi, guidate da Uguccione della Faggiuola, presero la cittadina, restituendola ad Arezzo. Fu in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata "Castiglion Aretino", conobbe una prima ristrutturazione ubanistica, operata dal vescovo e signore di Arezzo Guido Tarlati. Alla morte di quest'ultimo tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel 1344 venne espugnato dai Perugini divenendo "Castiglion Perugino".
Dopo essere stata devastata dalla peste nera del 1348, nel 1369 la popolazione si ribellò a Perugia, ponendosi sotto la protezione dello Stato della Chiesa. Dal 1384 la cittadina passò definitivamente a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata "Castiglion Fiorentino", resterà sotto il suo dominio.
L'inizio del XV secolo vide un periodo di crisi, a causa di nuove pestilenze e relative carestie. Durante la guerra tra Firenze e la Repubblica Senese, Castiglione fu presa dal fiorentino (ma nemico di Cosimo I de' Medici) Piero Strozzi, per poi tornare in breve tempo sotto Firenze (1554).

Al governo mediceo seguì quello del Granducato dei Lorena (1765). Fu soprattutto Pietro Leopoldo che decise di rivalorizzare l'area palustre, incaricando l'ingegnere Vittorio Fossombroni di eseguirne la bonifica. Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una riorganizzazione amministrativa del Granducato: al comune di Castiglion Fiorentino furono così annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e La Montanina.

Una testimonianza del passaggio della guerra: uno StuG 40 Ausf. G tedesco, scoperto nel 1990 nelle campagne presso Castiglion Fiorentino, restaurato ed esposto dal 1993 in Piazzale Garibaldi
Una testimonianza del passaggio della guerra: uno StuG 40 Ausf. G tedesco, scoperto nel 1990 nelle campagne presso Castiglion Fiorentino, restaurato ed esposto dal 1993 in Piazzale Garibaldi

Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando i Francesi presero la Toscana. Come in tutte le città conquistate, anche a Castiglion Fiorentino (in Piazza del Mercato, l'odierno Piazzale Garibaldi) fu innalzato l'albero della libertà. Salvo un breve intervallo, durante il quale la città fu liberata dagli insorti del "Viva Maria", Castiglion Fiorentino fu presidiata dalle truppe napoleoniche dal 1800 al 1814. Con la Restaurazione tornarono i Lorena, che ultimarono i lavori di bonifica della Valdichiana.

In seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti della Toscana e del Regno d'Italia. Il passaggio del fronte bellico durante la seconda guerra mondiale fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro storico che a buona parte del territorio comunale, colpito da bombardamenti che provocarono centinaia di morti anche tra i civili. Particolarmente grave fu il bombardamento alleato cui Castiglion Fiorentino fu sottoposta il 19 dicembre 1943, che causò la morte di 71 civili, in buona parte donne e bambini. Per quell'episodio, il 26 gennaio 2004 Castiglion Fiorentino è stata decorata con la Medaglia d'argento al merito civile.

Il panorama del territorio comunale nell'epoca post-bellica rimase a lungo disastrato, al punto che nel corso degli anni cinquanta Castiglion Fiorentino conobbe un notevole decremento demografico. Con il "boom" economico degli anni sessanta le condizioni economiche migliorarono sensibilmente, rendendo il centro abitato un fiorente polo agricolo, fenomeno cui ha fatto riscontro anche una ripresa demografica.

Nel 2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata dal Touring Club Italiano con il riconoscimento della Bandiera arancione.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Cultura

[modifica] Manifestazioni

  • Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, la terza domenica di giugno;
  • Mostra di scambio di cose vecchie e usate, quarta domenica di ogni mese (escluso luglio e agosto);
  • Stagione teatrale, da novembre a marzo;
  • Oliomangiando, festa dell'olio nuovo, ultimo fine settimana di novembre;
  • Processione della Settimana Santa (Martedì, Mercoledì e Venerdì Santo), che culmina con la Volata (rincorsa con la statua del Cristo Risorto nella Collegiata) alla mezzanotte del Sabato Santo; ogni 2 anni (precisamente negli anni pari) si tiene la Sacra Rappresentazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, svolta da veri e propri attori nel Piazzale Garibaldi;
  • Maggio Castiglionese, che si tiene per l'intero mese di maggio, esposizione dei prodotti tipici locali (gastronomia, artigianato, macchinari agricoli);
  • Festa Medievale Biancazzurra, rievocazione del glorioso passato della città, svolta l'ultimo fine settimana (venerdì, sabato e domenica) di maggio e il primo fine settimana di giugno nel meraviglioso scenario del piazzale sottostante alla medievale Torre del Cassero, simbolo della città. A cura del Rione Cassero;
  • Banchetto Medievale, rievocazione di un banchetto medievale, si svolge il sabato precedente la quarta domenica del mese di maggio all'interno del Chiostro di S. Francesco a cura del Terziere Porta Fiorentina;
  • I Giorni di Bacco, terzo e quarto fine settimana di ottobre nel centro storico, vini e prodotti tipici della zona, organizzata dal Terziere Porta Fiorentina.
  • Presepe vivente, nei giorni di Santo Stefano e dell'Epifania, per le vie della città;
  • Estate Castiglionese, con sagre e feste nelle varie frazioni:
    • Sagra della Pizza, primo fine settimana di luglio in località La Nave;
    • Scalata a Sant'Egidio, presso l'omonima montagna, prima domenica di luglio;
    • Sagra dello Struzzo, secondo fine settimana di luglio in località Manciano La Misericordia;
    • Festa del Vescovo sul giuncheto, terzo sabato di luglio;
    • Sagra della Ranocchia Chianina, ultimo fine settimana di luglio e primo fine settimana di agosto in località Brolio;
    • Bisteccata, il giorno di Ferragosto a Montecchio Vesponi;
    • Festa della Madonna del Bagno, presso il Santuario della Madonna del Bagno (30 agosto);
    • Sagra della Castagna e Palio dei Carretti, terza domenica di ottobre in località Montecchio Vesponi.

[modifica] Gruppi storici

Grazie allo sviluppo dei Rioni partecipanti al Palio, sono sorti il Gruppo Storico e Sbandieratori Il Cassero nel 1982, il "Gruppo Storico e Sbandieratori del Terziere Porta Fiorentina", i "Mercenari di Giovanni Acuto" e nel 1986 il Gruppo Storico e Sbandieratori di Castiglion Fiorentino, oggi indipendente dal Palio dei Rioni.

La grande importanza storica dell'area comunale ha portato alla nascita del Gruppo Archeologi della Valdichiana (GAV).

[modifica] Luoghi d'interesse

[modifica] Monumenti

[modifica] Nel capoluogo

  • Il Palazzo Comunale, eretto nel XVI secolo; in un locale del medesimo è allestita una Pinacoteca, in cui sono conservati corali, oggetti di culto, ceramiche locali e oreficerie, oltre a pregevoli dipinti di scuola umbra e toscana
  • La Torre del Cassero, di epoca etrusca, che domina la città e sorge su un interessantissimo sito archeologico
  • Il Museo Archeologico, che conserva reperti per lo più bronzei o di terracotta dell'epoca etrusca, romana e medievale
  • Le Logge del Vasari, site nella Piazza del Municipio nel lato antistante al Palazzo Comunale. Si affacciano sulla Valle di Chio e sulla Collegiata

[modifica] Nel territorio comunale

  • Castello di Mammi (XII secolo), antica dimora della nobile famiglia castiglionese dei Lambardi e di cui restano attualmente rovine nell'omonima località;
  • Castello della Montanina, antica roccaforte dei Tarlati di Arezzo, edificato nell'XI secolo, successivamente distrutto e mai ricostruito, i cui resti sorgono sull'omonima montagna a est di Castiglion Fiorentino.
  • Castello di Montecchio Vesponi, nell'omonima località;

[modifica] Chiese

[modifica] Nel capoluogo

[modifica] Nel territorio comunale

  • Santuario della Madonna del Bagno, edificato in località Noceta nel XVI secolo, nel luogo in cui, secondo la tradizione, apparve la Madonna e sgorgò una fonte d'acqua curativa;
  • Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Retina (Rètina è, secondo alcuni autori, l'antico nome di Castiglion Fiorentino), oggi Chiesa dei Cappuccini, costruita su un edificio termale tardo romano, di cui si hanno notizie negli archivi della diocesi aretina fin dal 1039;
  • Pieve di Santa Maria a Chio in località Pieve di Chio, la cui prima citazione risale ad una donazione del 1063 all'Abbazia di Camaldoli della pieve da parte dei Marchiones, feudatari locali;
  • Pieve di San Miniato di Ruccavo, di cui si hanno notizie fin dal 1105 e della quale restano solo rovine inglobate in un casolare colonico presso Ristonchia;
  • Pieve di San Nicola di Ruccavo, presso la suddetta pieve e della quale restano rovine risalenti al XII secolo;
  • Abbazia dei Santi Abbondio e Abbondanzio di Croce (o di Badicroce), del XII secolo, le cui rovine sorgono nelle aree boschive della Foce, la zona montuosa del comune di Castiglion Fiorentino verso Arezzo;
  • Abbazia di San Parteniano (XII secolo), le cui rovine sorgono presso Ristonchia;
  • Abbazia di Largnano, menzionata per la prima volta nel 1147 e attualmente in rovina, nei boschi presso Ranchetto;
  • Abbazia di Sant'Andrea del Pozzo a Castiglione (XII secolo) in località La Badia;
  • Monastero di San Bartolomeo della Noceta (XIII secolo), attualmente chiesa parocchiale della località Noceta;

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Paolo Brandi (Insieme per Castiglioni - centro-sinistra) dal 30/05/2006 (2º mandato)
Centralino del comune: 0575/65641
Email del comune: info@comune.castiglionfiorentino.ar.it

[modifica] Economia

Devastata durante il secondo conflitto mondiale, Castiglion Fiorentino rimase fortemente ancorata al settore primario. Tutt'oggi il settore trainante dell'economia locale è l'agricoltura. Dopo la bonifica, la Val di Chiana è divenuta terra fertilissima e nelle frazioni castiglionesi le aziende agricole e i molti coltivatori diretti ottengono ottime rese quanto a cereali (specie il grano, l'orzo e il girasole), ortaggi, olivi e viti (Bianco Vergine della Valdichiana). Molto sviluppato è anche dell'allevamento suino, bovino e ovino, nonché del pollame. Nella frazione di Manciano La Misericordia sono stati recentemente impiantati allevamenti di struzzi.

Il "boom" economico degli anni '60 ha riguardato anche Castiglion Fiorentino, oggi dotata di imprese delle calzature, del legno e alimentari (tra cui un pastificio e uno zuccherificio, chiuso tuttavia nel 2005 e destinato a divenire una centrale a biomasse). Grande anche lo sviluppo degli agriturismi, di cui se ne contano numerosi nelle campagne del comune.


[modifica] Onorificenze

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'argento al merito civile

«Piccolo centro medievale, durante l'ultimo conflitto mondiale, subì un violentissimo bombardamento dell'aviazione alleata che provocò la morte di settantun civili, in maggioranza donne e bambini, e la quasi totale distruzione dell'abitato. Nobile esempio di spirito di sacrificio e amor patrio.»
— Castiglion Fiorentino, 19 dicembre 1943


[modifica] Città gemellate

[modifica] Personalità legate a Castiglion Fiorentino

[modifica] Cinema

A Castiglion Fiorentino è stata girata una delle scene iniziali del film La vita è bella, precisamente quella in cui Guido (Roberto Benigni), sulla macchina senza più controllo dei freni e "addobbata" di frasche... raccolte in un fuoripista, viene scambiato per re Vittorio Emanuele III.

[modifica] Note

  1. ^ Bilancio demografico anno 2007, dati ISTAT

[modifica] Bibliografia

  • Santino Gallorini, Castiglion Fiorentino, dalle origini etrusco-romane al 1384, Calosci, Cortona, 1992

[modifica] Collegamenti esterni


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