Carmen (film 1984)
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Carmen | |
Titolo originale: | Carmen |
Paese: | Francia, Italia |
Anno: | 1984 |
Durata: | 152' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico / musicale |
Regia: | Francesco Rosi |
Soggetto: | opera omonina di Georges Bizet su libretto di Meilhac e Halevy tratto dal racconto di Prosper Mérimée |
Sceneggiatura: | Tonino Guerra, Francesco Rosi |
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Fotografia: | Pasqualino De Santis |
Montaggio: | Ruggero Mastroianni, Colette Semprún |
Musiche: | Georges Bizet |
Scenografia: | Enrico Job |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
Carmen è un film-opera del 1984 diretto dal regista Francesco Rosi.
[modifica] Trama[1]
- Atto primo.
- Vicino a una manifattura di tabacchi, una caserma. Micaela, una giovane navarrese, vi si appressa per cercarvi José, un brigadiere suo compaesano. I soldati cercano di trattenere la ragazza, ma questa, non trovando José, se ne va, rifuggendo dalle civetterie. Don José viene avvisato che lo si cerca. Rintraccia Micaela: è lei la ragazza che sua madre gli ha destinato come sposa e che viene, sua messaggera, a portargli la benedizione materna. José è commosso, ricevendo il casto bacio che gli dà la giovinetta. Ma i suoi sensi sono turbati: poco prima Carmen, la più conturbante delle sigaraie, gli ha lanciato un fiore. E Carmen non è donna che si dimentichi facilmente. Alla manifattura scoppia una lite, due donne vengono alle mani. Una delle due è Carmen, che ha sfregiato la rivale. José viene incaricato di portare in città la bella zingara. Carmen si rende conto che avrà buon gioco e, celiando, promette il suo amore al brigadiere se lui la lascerà scappare. Quando lei tenta la fuga, infatti, José fa ben poco per fermarla.
- Atto secondo.
- E' passato del tempo. José è stato condannato e deve scontare la sua pena in prigione. Carmen, però, fedele alla promessa, lo attende alla locanda di Lillas Pastia, vicino alle porte della città. Neanche gli sguardi di fuoco che le lancia un famoso torero, Escamillo, concupito da tutte le belle, servono a distoglierla dal suo amore per José che, quella sera, finalmente giunge. La taverna è ormai chiusa, non ci sono più clienti. Solo alcuni contrabbandieri amici di Carmen che han cercato di convincere la zingara a partirsene con loro per le montagne. Inutilmente. Felice di essere con l'uomo che ama, Carmen balla per lui solo. José, nel silenzio della notte, sente in lontananza il suono della tromba che chiama alla ritirata. Saluta Carmen, deve tornarsene in caserma. La donna, quando comprende l'affronto, diventa furibonda. Ah! Ma se José preferisce la tromba a lei, che se ne vada pure, ma che non osi tornare mai più. José è irremovibile. Niente può l'amore contro il dovere. Ma ciò che non riesce a fare l'amore, riesce a farlo la gelosia. Giunge in quel momento Zuniga, l'ufficiale di José, sperando in un incontro amoroso con la bella gitana. Al vedere il presunto rivale, José non si contiene più: gli si getta contro, sfidandolo a duello. Chiamati da Carmen, intervengono i contrabbandieri che dividono i due. Legano Zuniga. José, a quel punto, è costretto a seguire i fuorilegge sulle montagne.
- Atto terzo.
- Tra le montagne, José e Carmen litigano ormai in continuazione. Se l'uomo è geloso, la zingara non sopporta la gelosia. Le due compagne di Carmen, Frasquita e Mercedes, fanno le carte vicino al fuoco. Anche Carmen vuole leggere il suo destino. Le carte parlano: l'aspetta la morte. Trae una carta anche per José: anche per lui, la morte. Guidata la un vecchio, intanto, si sta avvicinando all'accampamento Micaela. Cerca don José per avvisarlo che sua madre è in fin di vita. Un altro che sopraggiunge è Escamillo. Cerca la bella che lo ha stregato. Ma Carmen non c'è, è andata con le sue compagne a cercare di distogliere dai loro doveri i doganieri del passo, per agevolare il passaggio dei contrabbandieri. Quello che Escamillo trova è, invece, don José che, geloso, lo sfida a duello. Il torero non vuole colpire, cerca solo di difendersi. Ma don José, trovando in sua mercé il rivale, sta per ucciderlo. E' fermato dall'intervendo di Carmen che è tornata in quel momento. Il torero ringrazia la bella che lo ha salvato e rimanda il duello con don José ad altro momento. Si fa avanti Micaela, fino allora celata nell'ombra. Reca il messaggio della morente che vuole accanto a sé il figlio. Don José, suo malgrado, deve abbandonare Carmen.
- Atto quarto.
- Siamo di nuovo a Siviglia, alla Plaza de Toros. Escamillo si prepara per la corrida, il popolo si riversa nell'arena. Cominciano le sfide di tereadores e picadores. Su di un carro, vestita a festa, c'è Carmen con le sue amiche. Prende posto nella tribuna e Escamillo le rivolge i suoi omaggi. La corrida ha inizio. Tra la folla, José lancia sguardi di fuoco verso la sua amante. Carmen se ne accorge. A un suo cenno, lo segue fuori dall'arena: vuole mettere la parola fine a tutta quella storia. Pateticamente geloso, José supplica la gitana di tornare da lui. Farà ogni cosa per lei, anche il bandito. Potranno andarsene ricominciare una nuova vita... Ma Carmen non ne vuole sapere: lei non lo ama più. Vuole essere libera. Non teme le sue minacce. Preferisce la morte alla schiavitù di un amore che non esiste più da molto tempo. No, non lo seguirà a nessun costo. Allora, mentre la folla grida alla vittoria, all'uccisione del toro, José si lancia con un coltella contro la donna che dice di amare e la uccide.
[modifica] Note
- ^ Fonte: scheda a firma Loredana Leconte su FILM tutti i film della stagione 84/85 marzo/aprile 1985
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Carmen dell'Internet Movie Database
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