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Le banconote euro, in circolazione dal 1° gennaio 2002, sono disponibili in sette tagli; a differenza delle euromonete, caratterizzate da una faccia che varia nei diversi stati europei, le banconote sono caratterizzate da un aspetto grafico uniforme in tutti i paesi membri dell'Unione, secondo le direttive della Banca centrale europea.
Ciascuno dei sette differenti tagli presenta un colore e dimensioni distintive. Il disegno delle banconote ha come tema comune l'architettura europea in vari periodi storici; il fronte rappresenta finestre o passaggi, mentre sul retro sono presenti dei ponti, scelti come simbolo di collegamento tra gli stati. È stata posta particolare cura nel far si che gli esempi architettonici riprodotti non rassomiglino a nessun monumento esistente, allo scopo di non creare controversie relative alla scelta di rappresentare monumenti specifici a discapito di altri.
Comuni a tutte le banconote sono la bandiera dell'Unione europea, le iniziali della Banca centrale europea in 5 versioni (BCE, ECB, EZB, ΕΚΤ, EKP), una mappa geografica dell'Europa sul retro e il nome "euro" in alfabeto latino e greco, oltre alla firma del presidente della BCE (attualmente Jean-Claude Trichet; in passato, Wim Duisenberg). Le 12 stelle dell'Unione europea sono integrate in ogni banconota, su disegno dell'artista austriaco Robert Kalina.
Nel 2002, quando entrò in vigore l'euro, la banconota più stampata fu quella da 20€ (3.406.000 pezzi)[1].
Immagini delle banconote euro
Fronte (recto, obverse)
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Valore
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Retro (verso, reverse)
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€ 5
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€ 10
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€ 20
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€ 50
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€ 100
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€ 200
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€ 500
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Contrariamente alle monete, le banconote non hanno un lato nazionale che indica la provenienza. Questa informazione è contenuta nel numero di serie riportato sul retro della banconota. La prima lettera identifica la nazione della zecca di emissione; le cifre seguenti (sommate assieme finché non resta una sola cifra) forniscono un carattere di controllo, anch'esso specifico di una data nazione. I codici W, K e J sono stati riservati per gli stati membri dell'UE che non partecipano all'euro.
Sul fronte della banconota si trova un secondo codice, meno evidente, la cui prima lettera indica lo stampatore della banconota. Il codice dello stampatore non deve necessariamente coincidere con il codice nazionale, ovvero banconote emesse da una data nazione potrebbero essere state stampate in un'altra nazione (ad esempio alcune banconote finlandesi sono state di fatto stampate nel Regno Unito). I codici A, C ed S sono stati riservati per stampatori che non stanno attualmente stampando euro banconote.
Codici identificativi degli stampatori
Codice |
Stampatore |
Luogo |
(A)
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Banca d'Inghilterra |
Loughton, Regno Unito |
(B)
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Non utilizzato |
— |
(C)
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AB Tumba Bruk |
Tumba, Svezia |
D
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Setec Oy |
Vantaa, Finlandia |
E
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F. C. Oberthur |
Chantepie, Francia |
F
|
Österreichische Banknoten und Sicherheitsdruck |
Vienna, Austria |
G
|
Johan Enschedé & Zn. |
Haarlem, Paesi Bassi |
H
|
De La Rue |
Gateshead, Regno Unito |
(I)
|
Non utilizzato |
— |
J
|
Banca d'Italia |
Roma, Italia |
K
|
Banca Centrale d'Irlanda |
Dublino, Irlanda |
L
|
Banca di Francia |
Chamalières, Francia |
M
|
Fábrica Nacional de Moneda y Timbre |
Madrid, Spagna |
N
|
Banca di Grecia |
Atene, Grecia |
(O)
|
Non utilizzato |
— |
P
|
Giesecke & Devrient |
Monaco di Baviera e Lipsia, Germania |
(Q)
|
Non utilizzato |
— |
R
|
Bundesdruckerei |
Berlino, Germania |
(S)
|
Banca Nazionale di Danimarca |
Copenaghen, Danimarca |
T
|
Banca Nazionale del Belgio |
Bruxelles, Belgio |
U
|
Valora |
Carregado, Portogallo |
Dal 2002, le banche centrali delle singole nazioni sono responsabili per la produzione di uno o due tagli specifici di banconote e selezionano quindi gli stampatori. Questo schema decentralizzato significa che ogni banca centrale deve scambiare i tagli prodotti in luoghi differenti prima dell'emissione.
È attualmente allo studio una piccola revisione grafica delle banconote, che probabilmente avrà effetto a decorrere dal 2010. Le modifiche includeranno sicuramente l'introduzione della scritta euro in alfabeto cirillico (l'alfabeto ufficiale in Bulgaria), l'aggiunta dell'acronimo della Banca centrale europea nelle lingue dei 12 stati entrati nella UE dopo il 2002 e l'inclusione dell'isola di Cipro nella carta geografica.
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